La recente rete di Romano Floriani Mussolini, calciatore della Juve Stabia (in prestito dalla Lazio) e pro-nipote di Benito Mussolini, ha suscitato una tempesta mediatica, anche a seguito della discutibile reazione dei tifosi della squadra stabiese al primo goal tra i professionisti del 21enne. L’episodio è ora oggetto di indagine da parte della Procura della FIGC.
Il goal di Romano Floriano Mussolini
Nel pomeriggio di domenica 22 dicembre, nel corso della di Serie B tra Juve Stabia e Cesena il terzino destro Romano Floriani Mussolini ha segnato il suo primo gol tra i professionisti, sancendo anche la vittoria per 1 a 0 dei padroni di casa.
Fin qui tutto bene, se non fosse che il 21enne in goal non ha un cognome casuale, ma è figlio di Mauro Floriani e della politica Alessandra Mussolini, suo nonno era il pianista jazz Romano Mussolini e il suo bisnonno era il dittatore fascista Benito Mussolini.
Romano Floriani Mussolini in azione con la maglia della Juve Stabia
Il ragazzo, tesserato con la Lazio e in prestito alla Juve Stabia, la scorsa stagione (in prestito al Pescara) indossava la maglia con il nome “Floriani M.”, quest’anno diventato “F. Mussolini”. Se non bastasse già questo per dar vita a un mare di polemiche, i tifosi della squadra di casa sono riusciti a metterci anche un bel carico con la loro esultanza.
L’esultanza dei tifosi della Juve Stabia
Come di consuetudine nel mondo del calcio, dopo un goal lo speaker dello stadio grida il nome del calciatore, e i tifosi rispondono gridando il cognome del giocatore. Ed è quanto avvenuto domenica dopo il goal del giovane Floriani Mussolini.
Solo che questa volta il cognome ha un peso particolare, soprattutto in un Paese nel quale (a differenza di molti altri che hanno subìto delle dittature) non c’è stato mai un vero e proprio sguardo verso i crimini commessi nel Ventennio, né tantomeno verso le responsabilità degli italiani.
Ed è così successo che dopo il richiamo della speaker, che invocava il nome “Romano”, una parte dei tifosi presenti sugli spalti ha gridato il cognome “Mussolini”, accompagnando il tutto con un braccio teso nel tipico saluto romano dei fascisti.
L’indagine della Procura Figc
E sebbene la Juve Stabia, con un comunicato ufficiale, ha sminuito quanto accaduto, ponendo l’accento sulla “volontà di una parte della stampa nazionale” e parlando di “strumentalizzazioni”, un portavoce della Figc ha riferito che la Procura federale compilerà un rapporto sull’episodio, che verrà poi trasmesso al giudice sportivo della Serie B per eventuali provvedimenti.
Il video dell’esultanza dei tifosi stabiesi è diventato rapidamente virale, e gli inquirenti starebbero analizzando le immagini e raccogliendo testimonianze per chiarire l’entità dei fatti e stabilire se ci siano stati violazioni del codice etico sportivo con saluti romani e cori inneggianti al Ventennio.
Indipendentemente dalla decisione della Figc, è indubbio che quanto accaduto ha evidenziato come episodi di questo tipo siano la prova di una persistenza di simbolismi inappropriati negli stadi italiani (e non solo). La speranza è che si inizi a combattere ogni forma di discriminazione e apologia di ideologie estreme negli stadi, che tolgono forza ai valori di rispetto e inclusione che dovrebbero contraddistinguere il mondo dello sport.
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