Sicilia, prima regione in Italia per residenti all’estero: 826 mila emigrati


Secondo i dati raccolti da Eurostat sarebbe proprio l’Italia una delle nazioni più popolose in Europa. Il nostro Paese quest’anno sarebbe riuscito a conquistare il terzo posto, subito dopo  Germania e Francia. Nonostante ciò, il nostro Paese continua ad affrontare un lotta silenziosa: molti italiani decidono di abbandonare l’Italia per trasferirsi all’estero. Ad essere maggiormente colpiti da questo fenomeno sono le aere più interne e il Mezzogiorno, che ogni anno continuano a svuotarsi. Sempre più giovani e non solo decidono di abbandonare l’Italia in cerca di un futuro più solido.

L’estero continua a richiamare sempre più over 65

Secondo i dati raccolti dalla Fondazione Migrantes il desiderio di trasferirsi all’estero non coinvolge solo la fascia di più giovani, tra i 18 e i 34 anni, ma anche gli over 65. Si pensi che circa un 5,5% di over 65 sono iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero. Di contro rimane alta la percentuale di giovani che decidono di vivere fuori dall’Italia, si parla di un 45,5%

Uno dei dati che più fa riflettere è l’impennata di anziani che decidono di abbandonare tutto, le proprie origini, le proprie traduzioni, per ricominciare tutto in una nazione diversa. Si parla di un aumento del 12,9% rispetto agli anni passati. Tra loro, il gruppo più in aumento è quello che va dai 65 ai 74 anni con un aumento del +14%.

I motivi dell’immigrazione over 65 sono molteplici: c’è chi torna nel paese dove ha vissuto e lavorato, magari per stare vicino ai figli e nipoti, chi si trasferisce all’estero per fare il nonno o la nonna baby-sitter, chi cerca un’avventura o una vita più conveniente, con meno tasse. In generale, si può dire che tutti gli anziani italiani scelgono di trasferirsi in base a cinque fattori chiave: un clima favorevole, vantaggi fiscali, un buon sistema sanitario, un costo della vita più basso e un ricco dinamismo culturale.

Sempre più siciliani all’estero

Secondo i dati di Fondazione Migrantes dal 2020 circa 652mila italiani hanno abbandonato al propria nazione. Attualmente la comunità di italiani e italiane residente all’estero supera i 6.134.000 persone. E tra tutte le regioni italiane a detenere il primo posto e la Sicilia, che nel 2024 si conferma la regione con il maggior di iscritti AIRE, si parla di circa un 826 mila siciliani. A seguire in classifica la Lombardia con 641mila cittadini italiani, in terza posizione il Veneto con 563 mila italiani.
Analizzando più nel dettaglio il 45,8% degli iscritti all’AIRE proviene dalle regioni meridionali, per un totale di oltre 2,8 milioni, di cui 956 mila dalla Sicilia e dalle altre Isole. Circa 2,3 milioni sono originari del Nord Italia, suddivisi equamente tra il Nord-Est e il Nord-Ovest, con quest’ultimo che supera di circa 23 mila unità il primo. Infine, il Centro Italia conta più di 966 mila iscritti, pari al 15,7% del totale.

Fasce d’età e verso dove si risiede

Nel 2024, oltre il 54,2% degli 6,1 milioni di iscritti all’AIRE risiede in Europa, si aprla di quasi 3,3 milioni di persone. Circa il 40,6% degli iscritti si trova in America, con più di 2,4 milioni, di cui 2 milioni in America centrale e meridionale. Seguono l’Oceania con oltre 167 mila iscritti (2,7%), l’Asia con più di 78 mila (1,3%) e l’Africa con circa 70 mila (1,1%).
Di questi circa un  23,2% ha un’età compresa tra i 35 e i 49 anni, mentre il 21,7% è nella fascia 18-34 anni e il 19,5% ha tra i 50 e i 64 anni. I minorenni rappresentano il 14,6% del totale, mentre la fascia degli anziani è pari al 21,0%. Di questi ultimi, il 9,5% ha tra i 65 e i 74 anni, il 6,7% tra i 75 e gli 84 anni e il 4,8% ha più di 85 anni.

Sempre più giovani in partenza

Come si osserva la percentuale più alta risiede nella fascia d’età di giovani adulti. E con la loro partenza non si può far altro che parlare di fuga di cervelli. Si è calcolato come nel decennio 2013-2022, il nostro Paese abbia visto partire un numero significativo di giovani laureati tra i 25 e i 34 anni, in cerca di opportunità all’estero. Al Nord, circa 43 mila studenti hanno deciso di lasciare l’Italia, mentre nel Centro, circa 14 mila giovani hanno scelto di costruire il loro futuro altrove. E nel Mezzogiorno, si è vissuto e si continua a vivere dramma silenzioso: circa 30 mila giovani, hanno lasciato la loro terra, alla ricerca di un destino più promettente.
Una generazione che se ne va, portando con sé il futuro di un’intera nazione.

Verso dove si parte e dove si ritorna

Se si volesse analizzare l’anno dal 2022 al 2023, i principali paesi di destinazione per italiani che decidono di vivere all’estero sono: il Regno Unito e la Germania. Ambedue i paesi hanno accolto rispettivamente il 15,1% e il 13,3% degli immigrati italiani. A seguire si trovano paesi come la Svizzera la Francia la Spagna il Brasile e gli Stati Uniti d’America. In totale i Paesi prima citati accolgono nel complesso 65,5% del totale degli espatri degli italiani. Di conseguenza i maggiori paesi dai quali si ritorna nel 2022 2023 sono gli stessi precedentemente elencati.

Flussi migratori interni

Ad aumentare non è solo il flusso migratorio verso l’estero. Infatti su circa 2 milioni trasferimenti annuali complessivi circa tre quarti riguardano movimenti tra comuni italiani. Ad attrarre di più sono tutte le regioni italiane del Nord Est, con un tasso migratorio medio annuo pari a +2,4 per mille. A detenere le ultime posizioni sono le il Sud e le Isole in cui si ha un rimpatrio rispettivamente di , -3,5 e -2,7 per mille.
Si parla di dati allarmanti e sconfortanti, l’emigrazione degli italiani, e soprattutto dei meridionali, verso l’estero rappresenta una perdita dolorosa per il nostro Paese. Ogni anno va via una parte fondamentale della nostra forza lavoro, fatta di giovani, professionisti e famiglie che scelgono nuove opportunità lontano dalle loro radici. Questo fenomeno non è solo un dato statistico, ma una testimonianza di speranze, sogni e necessità di realizzazione che non trovano più risposta in patria.



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