Casinò Campione, Venditti: ‘Concordato, incassi e affidamenti: il punto sul 2024’

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Preparativi in corso per il capodanno iconico in programma al salone delle feste. Ma anche tempo di bilanci, per un 2024 che volge al termine. A tracciarlo, nei suoi molteplici aspetti, per Gioconews.it è il presidente del Casinò Campione d’Italia Mario Venditti.

Sul fronte delle obbligazioni concordatarie come stanno procedendo i pagamenti e quali sono le attese per il 2025?

“Ecco in sintesi i numeri del concordato. La Casa da gioco di Campione d’Italia, che ha ripreso l’attività in data 26 gennaio 2022, deve rispondere di un debito concordatario votato dai creditori come previsto nel Piano concordatario omologato da tribunale di Como in data 14 dicembre 2022.
Alla data odierna, oltre al regolare pagamento, dalla riapertura, di dipendenti e fornitori, sono stati effettuati pagamenti per circa euro 47,3 milioni, provvedendo, con questa somma al pagamento, integrale delle prededuzioni, dei lavoratori con cui si è giunti ad una conciliazione e al soddisfacimento nella misura dell’80 percento di tutti i crediti privilegiati. L’importo residuo da pagare da oggi al 31 dicembre 2027 è di circa euro 12,3 milioni per residui debiti privilegiati e circa euro 25,5 milioni per debiti chirografari. Una volta assolte queste ultime obbligazioni di pagamento, la Società avrà soddisfatto le prescrizioni del Piano concordatario.

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I crediti residui che dovranno essere riconosciuti, qualora si verifichino determinate condizioni economiche, potranno essere pagati entro il 31 dicembre 2027, senza che il mancato pagamento abbia conseguenza alcuna sulla vita della Società. Questi ultimi crediti (quelli da eventualmente riconoscere a titolo di earn out e quelli postergati) hanno subito una sostanziale decurtazione a fronte di un importante accordo transattivo stipulato dal Casino di Campione d’Italia con l’assenso degli organismi della procedura al cui controllo la Società è soggetta.”

Dal punto di vista degli incassi e degli ingressi, che bilancio si può tracciare? C’è il rischio che gli incassi effettivi inferiori a quelli a piano concordatario possano compromettere il pagamento delle obbligazioni concordatarie?

“I proventi da gioco, alla data del 30 novembre 2024 ammontano a 47.003.836,61 euro, con un incremento di 2.562.667,23 euro rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno (aumento del 5,56 percento rispetto al 30 novembre 2023), lievemente inferiori ai dati previsionali stimati all’inizio di quest’anno.
La politica di attenzione ai costi ha consentito alla Società una generazione dei flussi di cassa operativi ed economici in linea rispetto a quelli stimati a budget ad inizio anno, ma migliori rispetto alle attese di piano.
Il numero degli ingressi alla data del 30 novembre 2024, è pari a  245.715 persone, evidenziando, in tal modo, un maggior afflusso di persone rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno (233.812 alla data del 30 novembre 2023) che, seppur leggermente, ha incrementato i proventi medi per visitatore (191,29 euro al 30 novembre 2024, 190,25 euro nel corrispondente periodo 2023).”

Quali iniziative sono allo studio per rilanciare gli incassi e dal punto di vista occupazionale, sono state rispettate le previsioni di nuove assunzioni previste dal piano e cosa si attende per i prossimi mesi?

“Abbiamo grandi attese per tutto ciò che potrà discendere, sia per l’aumento degli incassi che per eventuali incrementi della pianta organica con l’assunzione di ulteriore personale, dall’accordo con PokerStars, che ha inserito Campione tra i primari tornei, allo stesso livello di Parigi, Barcellona e Montecarlo. Il primo appuntamento in tale senso è fissato a marzo 2025. Sono attualmente in corso i lavori per l’apertura del terzo piano che sarà appunto dedicato al poker. Inoltre è in corso l’implementazione delle attività di marketing  con positivi riscontri per l’incremento di accessi e incassi.”

Nel 2024 si è proceduto all’affidamento diretto del servizio ristorazione: perché si è deciso di procedere questa strada, al di là della fattibilità tecnica, e quali sono stati i parametri per scegliere l’attuale affidataria del servizio?

“A seguito di un articolato processo di selezione, la gestione dei servizi di ristorazione è stato affidato alla società A.M. Servizi Integrati Srl che opera con il noto marchio Afm Banqueting.  Al riguardo si precisa che tutte le manifestazioni di interesse pervenuta a seguito di apposito bando, sono state esaminati da società terza rispetto al Casinò. Espletato il suddetto iter istruttorio, il consulente ha dettagliatamente illustrato gli aspetti salienti e segnatamente le caratteristiche dei potenziali candidati.”

Il Casinò ha tuttora in corso diversi contenziosi con l’ex amministratore Marco Ambrosini. Possiamo fare il punto della vicenda e, a tale proposito, come sono andati a finire gli esposti che erano stati presentati in merito a presunti favoritismi nei confronti dei campionesi al momento di procedere alle 174 assunzioni propedeutiche alla riapertura, favoritismi che, secondo quanto dichiarato dallo stesso Ambrosini, nascevano da una lista di candidati preferenziali presentata alle commissioni esaminatrici dalla stessa amministrazione comunale?

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“Nell’ambito delle necessarie verifiche periodiche circa la sussistenza di taluni requisiti in capo ad ogni membro dell’organo amministrativo del Casinò, il Comune di Campione d’Italia inviava, ai primi di gennaio 2023, a ciascun consigliere, modulo da compilare e restituire debitamente sottoscritto. A seguito di solleciti, l’ingegner Ambrosini trasmetteva attestazione dalla quale risultava che, a far data dal 1° novembre 2018, si trovava in stato di quiescenza (status che era stato fino ad allora sottaciuto).
All’assemblea del 2 marzo 2023, avente quale ordine del giorno la discussione circa la posizione dell’Ambrosini (n.q. di consigliere e Ad del Casinò), veniva evidenziato che l’ingegner Marco Ambrosini, con il proprio contegno, avesse contravvenuto all’art. 5, co. 9 del Dl 95/2012 (la ‘legge Madia’) ai sensi del quale non può assumere, inter alia, cariche di governo (i.e. la carica di consigliere di amministrazione, nel caso di specie) a titolo oneroso in seno a società a controllo pubblico colui che si trova in stato di quiescenza. In ragione di tale condotta, pertanto, il Casinò provvedeva a revocare dalla carica l’ingegner Ambrosini rappresentando che gli emolumenti percepiti a decorrere dalla data di collocamento in pensione (1° novembre 2018) dovessero ritenersi indebiti e, come tali, da ripetersi ai sensi dell’art. 2033 c.c..
Il giudizio di ripetizione ex art. 2033 c.c. veniva introdotto dal Casinò con atto di citazione notificato il 23 novembre 2023 avanti al Tribunale di Sondrio. La causa è stata iscritta al n. 952/2023 ed assegnata alla cognizione del G.I. Francesca Riccardi.
Con provvedimento del 20 giugno 2024, il Giudice ha riconosciuto il rapporto di continenza con la causa dinnanzi al Tribunale di Milano.
Su ricorso dell’ing. Marco Ambrosini, il Tribunale di Milano, Sez. Imprese, in data 11-15 dicembre 2023, emetteva il decreto ingiuntivo n. 18856/2023, notificato a mezzo Pec il 22 dicembre 2023 (il ‘Decreto Ingiuntivo’), ingiungendo al Casinò di pagare per compenso relativo al mese di marzo 2023 e premio di produzione per l’anno 2022, l’importo di 61.760,00 euro oltre interessi di mora al tasso legale dal 9.10.2023 al saldo, nonché le spese e competenze del procedimento.

Con atto di citazione in opposizione del 30 gennaio 2024, il Casinò ha promosso opposizione avverso il Decreto Ingiuntivo articolando le medesime difese di cui al giudizio di ripetizione e, per l’effetto, articolando domanda riconvenzionale volta ad ottenere il pagamento ex art. 2033 c.c. dell’importo di Euro 218.582,00, a titolo di emolumenti e spese non giustificate percepiti dall’Ambrosini indebitamente per effetto dell’art. 5, co. 9 della Legge Madia.
Quanto ai presunti esposti dell’ingegner Marco Ambrosini per asseriti favoritismi nell’assunzione degli attuali dipendenti, nulla è noto alla attuale dirigenza del Casinò e comunque si tratta con evidenza  di fatti che non sono ascrivibili alla gestione corrente, ma risalgono all’epoca in cui lo stesso  Ambrosini  era, prima, amministratore unico e, poi, consigliere e amministratore delegato del Casinò.”







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