Pietro Piciocchi, vicesindaco reggente di Genova, affronta un periodo cruciale per la città e per il suo percorso politico. Nell’intervista concessa al direttore di Telenord, Matteo Cantile, Piciocchi si racconta tra le sfide amministrative, le relazioni con i cittadini e il futuro che immagina per Genova. “Sono molto motivato, voglio dare il massimo per la città”, afferma, sottolineando il peso e la responsabilità del ruolo assunto dopo le dimissioni del sindaco Bucci.
Nuovo ruolo– Per Piciocchi, il passaggio da assessore tecnico a vicesindaco reggente è stato un cambiamento significativo: “È un lavoro di relazione, le persone vogliono vedere l’istituzione presente”. La sfida principale, spiega, è quella di coniugare la dimensione politica con l’organizzazione quotidiana. “Non ho mai evitato i luoghi difficili, anche dove ci sono contestazioni: il dialogo con i cittadini è essenziale”.
Riorganizzazione della Giunta– Nel nuovo assetto amministrativo, Piciocchi ha apportato modifiche alle deleghe e introdotto due nuovi assessori. “Ho scelto persone con grande esperienza, non legate ai partiti ma riconosciute per la loro competenza”, spiega, aggiungendo di aver voluto dare priorità a temi come la scuola, l’integrazione sociosanitaria e l’innovazione tecnologica. “L’intelligenza artificiale rappresenta una sfida strategica: vogliamo esplorare le sue applicazioni nell’amministrazione”. Ha inoltre riorganizzato le deleghe alle manutenzioni e ai lavori pubblici per garantire maggiore efficienza.
Grandi opere– La visione della Giunta per il futuro di Genova rimane ancorata al piano Bucci, basato su grandi progetti infrastrutturali. “Le grandi opere sono indispensabili per collegare Genova al mondo e sostenere l’economia locale”, dichiara Piciocchi, ribadendo l’importanza di proseguire con le trasformazioni già avviate. Tuttavia, riconosce che i cantieri creano disagi: “Dobbiamo spiegare meglio l’importanza di queste opere per il futuro della città”.
Quartieri periferici– Uno degli elementi centrali del programma del vicesindaco è il dialogo con i quartieri. La Giunta ha avviato un progetto per spostare le riunioni nei territori, iniziando da Canova e Bra, per rafforzare il legame con le zone più periferiche. “Abbiamo fatto molto per i quartieri disagiati, ma forse non siamo stati abbastanza bravi a comunicarlo”, ammette. “Ora vogliamo dimostrare concretamente che ci occupiamo di tutta la città, non solo del centro”.
Iniziative sociali– Particolare attenzione è rivolta ai temi sociali, come il sostegno agli anziani e la lotta alla solitudine. “È fondamentale promuovere modelli positivi per i giovani e migliorare l’integrazione sociosanitaria”, afferma Piciocchi. La Giunta ha inoltre intensificato gli sforzi per rigenerare aree urbane come Sampierdarena e Ponente, avviando progetti innovativi per migliorare la qualità della vita nei quartieri più fragili.
Critiche e responsabilità– Piciocchi affronta anche le critiche ricevute per alcune decisioni amministrative, come il rimpasto delle deleghe. “È normale che ci siano scosse di assestamento, ma ho agito secondo la mia coscienza. Voglio migliorare l’efficienza della macchina comunale e rispondere ai bisogni dei cittadini”. A chi lo accusa di decisioni impopolari, replica: “Non ho mai cercato scorciatoie. Il coraggio e la lungimiranza sono essenziali per un amministratore”.
Famiglia e lavoro– Il nuovo incarico ha avuto un impatto significativo sulla vita privata di Piciocchi, che non nasconde le difficoltà di conciliare lavoro e famiglia. “La mia famiglia è una risorsa straordinaria. Mi sostengono ogni giorno, ma è una sfida trovare il giusto equilibrio”, confessa. Nonostante gli impegni, cerca di dedicare tempo ai suoi cari: “Essere un buon amministratore significa anche essere un buon padre e marito”.
Futuro della città– Guardando al 2025, Piciocchi immagina una Genova più unita e coesa, capace di superare i particolarismi e lavorare per il bene comune. “Abbiamo risorse straordinarie: turismo, alta tecnologia, start-up. Dobbiamo continuare a valorizzare questi settori”. Riconosce, tuttavia, che le sfide sono numerose, dalle vertenze aziendali alla sicurezza sul lavoro, fino alla nomina di un nuovo presidente del porto. “Il nostro compito è trovare una sintesi e guardare al futuro con fiducia”.
Messaggio di speranza– Nel periodo delle festività, il vicesindaco lancia un augurio ai genovesi: “Visone, fiducia e coraggio. Crediamo nel futuro, nei giovani e nella solidarietà. Se lavoriamo insieme, il 2025 potrà regalarci grandi soddisfazioni”.
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