un evento per celebrare l’invasione del Donbass

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LAMEZIA TERME La propaganda filorussa in Italia non molla la presa ma, al contrario, rilancia alzando anche il livello di sfida. E lo fa, non a caso, dalla Calabria e da Lamezia Terme, nel corso di un evento che mira evidentemente a chiude il 2024 e rilanciare, per il 2025, la macchina dell’informazione “alternativa”. L’evento in programma è fissato per il prossimo 28 dicembre 2024 a Lamezia nell’Albergo Centrale di piazza San Giovanni, proprio nel cuore del centro di Nicastro, a partire dalle ore 17. Il tema della serata sarà legato alle “testimonianze” del Donbass, quella porzione di territorio sovrano dell’Ucraina conteso dalla Russia ormai da oltre 10 anni e invaso militarmente dall’esercito di Putin dal 22 febbraio del 2022, senza peraltro neanche conquistarlo tutto, al netto delle centinaia di migliaia di soldati morti finora.


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L’evento del 28 dicembre

Un evento di propaganda filorussa che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) vedere la presenza di Andrea Lucidi, corrispondente di guerra per “Donbass Italia” e “International Reporters” che a novembre aveva annunciato di aver chiesto il passaporto russo in vista delle possibili sanzioni dell’UE. Come riportato inoltre nelle scorse settimana da Massimiliano Coccia su Linkiesta, Lucidi insieme ad un altro giornalista Lorusso, si troverebbero in territorio ucraino occupato dall’esercito russo in modo irregolare, poiché non hanno nessun permesso del governo di Kyiv che per il diritto internazionale ha la giurisdizione nelle aree del Donbass e del Luhansk. Una vicenda che, dunque, ha sollevato molteplici dubbi e che le autorità ucraine avrebbero più volte segnalato al ministero degli Affari Esteri e allo stesso ministro Antonio Tajani. Lucidi, nel frattempo finito nella lista nera dei servizi segreti ucraini, attraverso “Donbass Italia” ha realizzato reportage di guerra ma nei territori occupati illegalmente dall’esercito russo e ha prodotto la pellicola “Il Testimone” che ha sollevato polemiche in tutto il Paese, nonostante sia riuscito in molti centri a farlo proiettare.

Il “caso” Abkhazia

Tra gli ospiti “eccellenti” anche quella che si autodefinisce la “diplomazia Abhkasa” composta da Vito Grittani, ambasciatore dell’Abkhazia, e Kan Taniya già viceministro degli esteri. Il caso dell’Abhkasia è quanto meno particolare. Si tratta, infatti, di uno Stato riconosciuto solo dalla Russia e da pochi altri Paesi al mondo quali Nicaragua, Siria e Venezuela, il cui legame con Lamezia Terme è radicato nel tempo. Una piccola regione che si è proclamata indipendente dalla Georgia e si è affacciata nel panorama lametino già nel 2021, prima dell’escalation in Ucraina, proprio grazie a Grittani ospite a Lamezia all’epoca dell’associazione denominata “Cantiere Laboratorio” di Vittorio Gigliotti.  La visita di Grittani in Calabria era servita a rimarcare «l’importanza delle relazioni bilaterali tra la Calabria e l’Abkhazia in un comune impegno». l nome di Vittorio Grittani salta fuori anche in occasione del “voto” per l’annessione (non riconosciuta dalla Comunità Internazionale) delle quattro regioni ucraine di Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Lugasnk. Grittani sarà il capo delegazione degli “osservatori” italiani. Tra loro c’è anche un cittadino di Lamezia Terme. Si tratta di Pasquale Salatino, direttore della rivista online “Osservatore Calabrese”.

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La politica fa finta di niente

In vista del nuovo appuntamento di propaganda filorussa – non il primo a Lamezia Terme – sorgono una serie di interrogativi che, innanzitutto, riguardano la politica. Il sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, è conoscenza dell’evento? La classe politica lametina – che sia di maggioranza o di opposizione – ne è al corrente? In attesa di risposte che nessuno darà mai, la comunità di cittadini ucraini presente numerosa a Lamezia ha già annunciato un sit-in di protesa. A smuoverli, l’indignazione per l’ennesimo evento in città che pubblicizza un Paese aggressore che ha distrutto e invaso pezzi di territorio ucraino, portando milioni di cittadini ad abbandonare la propria terra. (g.curcio@corrierecal.it)

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