La moda, seppur riconosciuta come uno dei motori principali dell’economia e della cultura globale, sembra vivere da lungo tempo nel paradosso di non riuscire a raccontare pienamente se stessa. Eppure, oggi, più che mai, è fondamentale che la moda abbracci la sua natura più profonda, quella di “corpo espanso” che penetra l’immaginario collettivo. Come affermato dalla Teorica di moda e Curatrice Maria Luisa Frisa, la moda di oggi ha “la necessità di essere un corpo espanso che invade gli schermi dei nostri device e si installa nell’immaginazione”. Una riflessione che è al cuore della mostra Memorabile. Ipermoda (si riferisce direttamente agli “Iperoggetti” del filosofo inglese Timothy Morton), che non si limita a esporre abiti, ma propone una vera e propria riflessione sul ruolo della moda come linguaggio narrativo e come strumento di comunicazione visiva. Oggi, infatti, l’abito non è più solo un oggetto da indossare. È un’entità che vive al di fuori della sua materialità, che dialoga costantemente con gli spazi digitali, che si trasforma attraverso i social media, le immagini condivise e le influenze delle tendenze globali. Quando guardiamo un abito, non possiamo più limitarci a osservarne solo l’aspetto formale: la sua silhouette, i colori, la texture. Dobbiamo anche considerare i suoi contenuti, le storie che racconta, le idee che esprime, il contesto socio-culturale che lo ha prodotto.
Da sinistra: Gucci (creative direction Alessandro Michele)-Tailleur e stivali con cristalli, camicia in pizzo, collaborazione con Demna Gvasalia, direttore creativo di Balenciaga, in occasione del centenario di Gucci. Collezione Gucci Aria, prêt-à-porter autunno/inverno 2021-2022. / Viktor&Rolf – Cappotto “No” in lana. Collezione prêt-à-porter autunno/inverno 2008-2009.
Viktor&Rolf – Abito estroflesso in tulle. Collezione Late Stage Capitalism Waltz, haute couture primavera/estate 2023.
La moda contemporanea ha quindi una crescente esigenza di trasformarsi in un’immagine che catturi l’attenzione collettiva, che sorprenda e stupisca, e che possieda una forza tale da rimanere indelebile nella memoria. Questo desiderio di creare contenuti visivi che possano essere facilmente condivisi, ripresi e moltiplicati è ormai un aspetto fondamentale della nostra vita quotidiana. È proprio questo che la mostra si propone di esplorare, analizzando come la moda, in un’era digitale, debba rispondere a questa continua ricerca di visibilità e impatto visivo, diventando parte di una narrazione condivisa sui social network e nei media globali. Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, in un’intervista recente, rilasciata ad Artribune, ha evidenziato una verità spesso trascurata: «L’Italia, nonostante sia leader mondiale nella produzione di moda, spesso non riesce a raccontare adeguatamente il proprio percorso». Una dichiarazione che racchiude un paradosso: un Paese che ha visto nascere e crescere alcune delle maison più iconiche al mondo, come Gucci, Prada, Valentino e Versace, eppure fatica a trasmettere la ricchezza e la profondità di questa tradizione. Memorabile. Ipermoda si propone proprio come antidoto a questa lacuna, ponendo l’accento sulla moda come forma di espressione che non può più essere relegata a un ruolo marginale o superficiale, ma deve essere riconosciuta come un vero e proprio strumento culturale.
Iris van Herpen – Abito In tulle con applicazione di lamine in PVC. Collezione haute couture autunno/inverno 2012-2013.
Ferragamo (creative direction Maximilian Davis) – Sandalo gioiello in pelle di vitello laminato. Collezione prêt-à-porter autunno/inverno 2023-2024.
Pertanto la mostra non solo esplora l’evoluzione della moda attraverso il tempo, ma sfida anche il pubblico a interagire con il concetto di “memoria” e “trasformazione”. Ogni capo, sia di haute couture che di moda indipendente, esprime un racconto che va oltre la superficie: dalle ispirazioni culturali che hanno influenzato il designer, agli intrecci storici che hanno segnato la nascita di determinati stili, fino alle risposte della moda alle sfide globali contemporanee come la sostenibilità, l’inclusività e la diversità. L’abito diventa quindi una “porta d’ingresso” in un universo più ampio, dove si intersecano le idee, i desideri e le aspettative delle persone. In un mondo in cui l’immagine è tutto, la moda si erge come uno dei linguaggi più potenti e immediati, capace di trasmettere messaggi forti, a volte provocatori, ma sempre significativi.
Balenciaga (creative direction Demna Gvasalia) – Abito dolcevita in velluto con crinolina. Collezione Summer 20, prêt-à-porter primavera/estate 2020.
Richard Quinn per Moncler Genius – Cappotto in nylon, abito In duchesse ricamato con strass e tuta In jersey e rete stampati con motivo a margherite, scarpe in nylon con flore applicato, occhiali da sole. Moncler Genius 2020, One House, Different Voices, collezione 8 Moncler Richard Quinn.
In sintesi, Memorabile. Ipermoda non è solo una mostra sulle grandi creazioni della moda, ma un percorso che invita a pensare la moda stessa come un corpo che vive, respira e si evolve costantemente. Il pubblico viene invitato a guardare oltre la superficie, a immergersi nei contenuti più profondi e significativi di una delle espressioni artistiche più potenti e affascinanti del nostro tempo. Un’opportunità unica per riscoprire la moda come non l’abbiamo mai vista prima: non solo attraverso le sue forme, ma anche attraverso le storie che porta con sé.
Fendi (creative direction Silvia Venturini Fendi)- Baguette in tessuto jacquard FF con ricami argentati, manici e chiusura in rettile. Baguette 25th Anniversary Collections, prêt-à-porter resort 2023.
ALESSIA DI DOMENICO
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