Dalla (quasi) cancellazione del debito Egato per i Comuni ciociari ai fondi per il dissesto idrogeologico nelle province di Frosinone e Latina. Cosa c’è nella manovra approvata in Regione con un maxiemendamento che ha fatto piazza pulita
Questione di punti di vista. O se preferite, dalla curva dello stadio da cui si assiste alla partita. Per alcuni, la manovra finanziaria varata sabato dalla Regione è un punto di svolta strategico per il Lazio governato dal centrodestra di Francesco Rocca. Per altri è poco più di un disastro, mitigato appena dagli emendamenti del centrosinistra.
Cerchiamo di capire cosa c’è in quel documento da 20 miliardi di cui 12 sono destinati alla Sanità. Governerà il Lazio per il prossimo anno. E per Francesco Rocca «diminuisce il debito. Abbiamo messo in atto una manovra particolarmente significativa dimostrando grande attenzione verso il trasporto pubblico locale, con uno stanziamento record pari a 252 milioni di euro». Dalla curva del centrosinistra, l’ex braccio destro di Zingaretti Daniele Leodori ed il capogruppo Pd Mario Ciarla non hanno dubbi: «Gli unici provvedimenti che danno risposte concrete ai bisogni del Lazio sono frutto delle battaglie delle opposizioni e del Pd portate avanti in questi mesi. La destra sta riportando il Lazio indietro».
Un Omnibus e tutti a casa
I tre documenti approvati ieri sono la Legge di Stabilità Regionale 2025, il Bilancio di Previsione 2025 ed il Triennale del Consiglio Regionale del Lazio 2025- 2027. La Legge di Stabilità è stata approvata con 28 voti a favore e 13 contrari. Forza Italia ha votato compatta con il resto della maggioranza, le tensioni per il riequilibrio della Giunta sono ora sotto controllo. (Leggi qui: Regione, la soluzione da Gattopardo tra Rocca e Fazzone).
Ai Consiglieri, l’idea di passare anche il week end dentro l’emiciclo di via della Pisana appassionava molto poco. Ci sono le spese di Natale da fare, le famiglie che reclamano e questo fornisce un valido aiuto ogni anno alla definizione dei conti proprio di Venerdì. E infatti viene presentato un subemendamento di Giunta: in pratica una proposta di modifica Omnibus che riscrive molte cose e ne cancella molte di più. Con un vantaggio: si vota una sola volta e si approva tutto in blocco.
Il subemendamento era composto da 145 commi, sostitutiva l’articolo 13 e sopprimeva gli articoli aggiuntivi. Tutto infilato lì e ci facciamo il fine settimana in famiglia. Una soluzione raggiunta dall’assessore al Bilancio Giancarlo Righini e da Daniele Leodori.
La mandrakata di Maura
Tra le principali misure introdotte c’è la Consulta dei giovani imprenditori, il contributo alla Giornata della Terra, contributi straordinari alle Ater sulla base anche della relazione fatta pervenire dal commissario di Frosinone Antonello iannarilli, un contributo per i maestri di sci in crisi perché non nevica e la loro attività è ferma. In provincia di Latina c’è stata la moria del kiwi e per sostenere la filiera sono stati stanziati 5 milioni. Modifiche alla legge sull’Accademia di Polizia Locale, un contributo al Festival del teatro.
La polpa, anche sul piano politico, sta nei 250 milioni destinati al Trasporto pubblico Roma, viene previsto un contributo importante per la crisi dell’Automotive nel Lazio che colpisce in particolare l’industria in Ciociaria; a sollecitare quella voce era stato il presidente della Provincia Luca Di Stefano.
Piazza due colpi eccezionali il consigliere regionale Daniele Maura (FdI): convince l’Aula a farsi carico di buona parte delle somme che il commissario liquidatore ha scaricato sui Comuni ciociari per lo scioglimento dell’Egato dei Rifiuti. Quella spesa imprevista rischiava di mandare all’aria gli equilibri in molte realtà dove anche soli mille euro fanno la differenza.
La legge sul suolo ma accelerata
Non solo. Il consigliere ciociaro ritira la sua proposta di Legge per cambiare le regole sulla tutela del suolo. Ma reclama in Bilancio le somme per realizzare subito quei provvedimenti, capaci di mettere in sicurezza decine di frane ed allagamenti. Anche questo provvedimento passa.
Polemiche nel centrosinistra per le “norme su spese del personale del Consiglio”. Perché? Dopo i rilievi della Corte dei Conti, la maggioranza ha deciso di abolire l’indennità del 30% sul trattamento accessorio per i 600 collaboratori di Staff con contratto a tempo determinato. Allo stesso tempo ha adeguato lo stipendio dei direttori delle oltre 20 Asp (le Aziende dei Servizi alla Persona, quella in provincia di Frosinone è guidata da Gianfranco Pizzutelli e diretta da Manuela Mizzoni) del Lazio a quelli dei direttori delle Ater. Adeguati anche gli stipendi dei direttori regionali e dei responsabili di struttura dell’Ufficio di Gabinetto, dei responsabili di Segreteria e dei Segretari Particolari.
Modifiche alla legge sulla caccia, contributi per promuovere la Cultura della Legalità e per Subiaco capitale italiana del libro 2025. Prorogati i contratti dei precari della giustizia, viene istituito un premio alla memoria della consigliera Paterna morta pochi mesi dopo l’inizio della Legislatura regionale.
Contributi per la macchina di Santa Rosa a Viterbo. Previsto un finanziamento per la pulizia della aree golenali del Tevere, 15 milioni per il sistema dei Servizi sociali, 2,5 milioni per sostenere i caregiver, altri 4 milioni finanziano la Legge sulla Famiglia, 5 milioni per le agevolazioni sui biglietti dei trasporti. L’istituto Jemolo passerà sotto la direzione della Giunta regionale mentre è stata inserita una norma per i grandi eventi nell’ambito degli spettacoli dal vivo.
A chi piace ed a chi no
Per l’ex assessore Massimiliano Valeriani (Pd) anche questo bilancio è un aggregato delle misure più varie e manca di programmazione; bene il sostegno agli affitti ma 10 milioni sono pochi, così come ci si attendeva una somma più cospicua per il trasporto. Marco Bertucci (Fratelli d’Italia) sottolinea i 40 milioni per i borghi e i piccoli comuni così come i fondi per il Giubileo; per lui il maxiemendamento dimostra il ritorno alla centralità del Consiglio. Per Marietta Tidei (Italia viva) «è una manovra che non aggredisce i problemi veri della Regione» ma ammette “siamo soddisfatti di alcune cose di questo bilancio“.
Parziale soddisfazione viene espressa anche da Emanuela Droghei (Pd) per il fondo tagliatasse, gli interventi sui comuni sciolti per mafia ed altro, come la comunicazione aumentativa alternativa. Ma molti altri motivi danno meno soddisfazione, specie il fatto che non si capisca – secondo Droghei – in che direzione vada la Regione, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo e la sanità.
Passa pure il Bilancio
La legge di bilancio ha avuto dall’Aula 32 voti favorevoli e 15 contrari. Il voto è stato preceduto dall’approvazione dei 7 articoli e relativi emendamenti ancora non approvati e poi dal dibattito in Aula. Nel dibattito che ha preceduto il voto, Alessandra Zeppieri del Polo progressista ha detto che il voto “non può che essere un voto contrario” nonostante lo sforzo su alcune materie, come le politiche sociali, i giovani, le carceri; e interventi positivi, come i 180 mila euro per i Castelli romani.
Laura Cartaginese della Lega ha definito questo “un giorno importante” ed ha ricordato le 14 mila assunzioni nella sanità del Lazio ma anche i 500 mila euro per le attività sociali, le agevolazioni per le giovani coppie, la semplificazione e il fondo unico regionale per lo spettacolo. “Inadeguato” questo bilancio per Adriano Zuccalà del Movimento 5 stelle: a suo parere la confusione “regna sovrana nella maggioranza“.
Favorevoli e contrari
Voto favorevole da parte di Luciano Crea della lista Rocca per “l’ottimo lavoro svolto dalla Giunta e dal presidente Rocca“. Claudio Marotta di Verdi e sinistra ha detto di sperare che nel prossimo bilancio ci siano iniziative strategiche. In questo non le vede e perciò annuncia voto contrario. Nazareno Neri di Noi moderati ha ringraziato il Presidente e la Giunta per il lavoro svolto. L’ex sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano di Forza Italia ha parlato di un bilancio di grande visione strategica. Sostiene che attenzione al sociale e piani di zona indicano sensibilità per le fasce più disagiate.
Una manovra un po’ stanca, secondo Mario Ciarla (Pd) che contiene anche cose buone come il fondo taglia tasse, ma per importi poco significativi. Ancora più netta Sara Battisti (Pd): “Pur riconoscendo l’importanza di alcune misure inserite, non posso nascondere la mia insoddisfazione complessiva nei confronti della manovra approvata in Regione Lazio. Ritengo che servissero maggiore ambizione e attenzione verso le reali esigenze dei cittadini. Ad esempio su lavoro, sociale e sanità non emerge alcuna visione. È evidente il passo indietro su questi temi, che incidono in maniera diretta sulla vita delle persone”.
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