Fugatti alle opposizioni: “Non ho visione? Sei anni che lo sento dire, ma il bilancio è cresciuto di molto” – Cronaca

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TRENTO. Scambio di auguri natalizi in Sala Depero in Provincia, tra il presidente Maurizio Fugatti e i giornalisti, rappresentati dal presidente dell’Ordine, Gianfranco Benincasa e dal segretario del sindacato, Rocco Cerone. Un’occasione, al di là della ritualità, anche per fare qualche bilancio politico. Fugatti ha voluto anche ringraziare il suo capo ufficio stampa, Giampaolo Pedrotti che non ha potuto essere presente per motivi di salute, ma si è fatto sentire con un messaggio audio. Ha sottolineato il ruolo dell’informazione come pilastro della comunità che contribuisce a fare crescere la democrazia e l’autonomia.
Presidente, il 2024 è stato molto impegnativo. Ma lei ha avuto risultati importanti, con la crescita economica della provincia.
«È il frutto della capacità del mondo del lavoro trentino, dall’operaio alla classe imprenditoriale, di credere fortemente nella capacità di crescita del nostro territorio. Da parte nostra abbiamo cercato di indirizzare le risorse del bilancio provinciale verso gli investimenti pubblici e verso la volontà di stimolare gli investimenti privati. Credo che il privato trentino abbia molte capacità e credo che la parte pubblica sia giusto che provi a stimolare questo».
Dove dobbiamo migliorare?
«Credo che ci sia un tema che tutti i cittadini trentini conoscono, che è quella della concorrenzialità dei redditi, dei salari. Su questo occorre continuare a lavorare. Da una parte abbiamo fatto dei percorsi che mettono nelle condizioni le imprese di avere contributi ma devono rispettare determinati livelli di contratti salariali e del lavoro legati sia ai contratti nazionali sia ai contratti locali. E questo è un aspetto in più che non c’era mai stato. Dall’altra parte abbiamo fatto il rinnovo del contratto del pubblico impiego per primi in Italia».
Sull’inchiesta che ha sconvolto la regione lei ha detto che fare politica è un mestiere difficile e anche molto serio.
«Fare politica non è facile perché se non fai scelte probabilmente non rischi nulla. Nel momento in cui devi fare scelte e in cui interloquisci con il mondo che hai di fronte puoi fare anche scelte sbagliate. Noi diciamo che con il mondo delle pubbliche amministrazioni con cui abbiamo operato abbiamo sempre visto una serietà, una correttezza di fondo».
Nelle ultime settimane c’è stato anche l’allarme mafia.
«Abbiamo fatto questa nuova intesa con la procura e con il commissariato del Governo, che però è un’intesa che nasce da lontano perché noi abbiamo fatto un protocollo di azioni nel 2021 e un secondo protocollo nel 2022. Le istituzioni del Trentino e quelle dello Stato hanno già i percorsi messi a terra. Dopodiché accadono i fatti che sono accaduti, però ciò non vuol dire che non ci sia attenzione, anzi, il fatto che siano venuti a galla vuol dire che c’è stata attenzione».
C’è poi la questione della riforma dell’autonomia.
«I tavoli tecnici si sono conclusi. È stato un buon lavoro, i tempi non sono stati rispettati, ma solo di un mese. Sappiamo che in queste cose un mese non è nulla e quindi dobbiamo essere soddisfatti. Ora la palla passa alla partita politica, al tavolo politico, dove alcuni nodi che ci sono ancora devono sicuramente essere sciolti».
Quale è la priorità del 2025?
«La priorità è quella di continuare a garantire al Trentino un livello di crescita di questo tipo, al netto ovviamente delle situazioni nazionali e internazionali che condizionano la nostra economia. Non possiamo non notare che il settore industriale, per motivi ovviamente non legati al Trentino, sta avendo delle difficoltà, questo è un dato di fatto, però se noi continuiamo con la politica degli investimenti, con la politica dello stimolo alla parte privata a fare investimenti, il bilancio provinciale credo che alla fine possa reggere. I 6 miliardi e 300 milioni che abbiamo appena approvato nel bilancio provinciale sono un record importante, una crescita importante negli ultimi 4 anni. Serve al sostegno alle famiglie. In questa manovra abbiamo aumentato gli aiuti alle famiglie con figli e abbiamo anche impostato questo percorso di aiutare le pensioni minime, abbiamo messo 15 milioni all’anno, adesso vanno capiti i meccanismi, però questo va nella direzione di un sostegno al mondo sociale del nostro territorio».
In consiglio provinciale siete andati sotto. È stato un inciampo casuale o la maggioranza sta subendo qualche problema, ha qualche difficoltà?
«Io non c’ero per motivi a voi noti, dopodiché è stato un errore da parte di qualche consigliere di maggioranza che non era abituato a votare contro un ordine del giorno che arrivava dalla maggioranza».
Ma da capo della maggioranza non è preoccupato?
«No, non vedo grandi problemi, ci sono delle discussioni in corso. Questa è una maggioranza che è formata da più anime, una maggioranza diversa rispetto a quella della scorsa consiliatura e quindi occorre saperle gestire, però alla fine mi pare che il percorso è stato definito».
Le opposizioni continuano a dire che la manovra non è una bella manovra…
«Dicono anche che c’è poca visione (sorride ironico ndr). Sono sei manovre finanziarie che vengo accusato di questo, ma noi siamo ancora qua, anche dopo le elezioni con questa scarsa visione… ma il bilancio provinciale è cresciuto di molto, il Trentino con la scarsa visione che ci viene imputata dalle minoranze ha avuto una crescita che non aveva mai avuto negli anni passati, e questo è un dato di cui si deve tener conto, credo che questo sia frutto di una scelta chiara della giunta provinciale di credere su alcune tematiche».
Che augurio fa ai trentini per il 2025?
«L’augurio di poter riuscire a cogliere le proprie aspirazioni, che possono essere di natura diversa, di ogni persona, e di riuscire a svolgere la propria attività e la propria vita normale nel miglior modo possibile».





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