(IL VIDEO) Raffiche di vento eccezionali, con punte di oltre 140 km/h, hanno interessato i settori alpini del Piemonte. Ecco come si genera il foehn

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Ieri, Venerdì 20 dicembre, il Piemonte è stato colpito da intensi venti di foehn che hanno determinato condizioni meteorologiche insolite e affascinanti: raffiche di vento eccezionali, con punte di oltre 120 chilometri orari, hanno interessato i settori alpini della regione, estendendosi anche alle pianure e ai fondovalle. Questo fenomeno ha suscitato interesse non solo per la sua intensità, ma anche per gli effetti particolari che ha generato, come la “mareggiata” sul lago di Ceresole Reale, o i suoi effetti addirittura visibili sul sismografo installato all’osservatorio sismico di Alice Castello, che ha rilevato le vibrazioni causate dalla tempesta.

Nella notte tra giovedì e venerdì, una saccatura di origine artico-marittima si è avvicinata all’Italia, indebolendo l’anticiclone subtropicale che aveva portato temperature anomale sulle Alpi. Il gradiente barico (della pressione) orizzontale tra i versanti alpini ha innescato il foehn, un vento caldo e secco che soffia impetuosamente lungo i crinali e verso i fondovalle.

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Le centraline meteorologiche hanno registrato raffiche notevoli: 126 km/h alla Capanna Margherita e 143 km/h a Valtournenche, in Valle d’Aosta. In alta Val di Susa e nelle colline torinesi si sono rilevate raffiche tra i 60 e i 70 km/h. A Ceresole Reale, il vento ha causato onde insolite sul lago, un fenomeno spettacolare attribuito alla forte intensità e alla direzione anomala delle raffiche.

Con il foehn che si è attenuato dalla serata di venerdì, sabato si prevede una giornata serena e tranquilla, ma con un forte calo termico notturno che porterà gelate diffuse anche a bassa quota. Tuttavia, domenica una nuova perturbazione, alimentata da correnti nord-occidentali, porterà precipitazioni sulle Alpi piemontesi, con neve inizialmente sopra i 1.700 metri, ma in calo fino ai 600-700 metri in serata. Si attende anche un nuovo rinforzo del foehn, che potrebbe tornare ad interessare pianure e fondovalle nella giornata di lunedì.

Il foehn è un vento caldo e secco che si forma quando una massa d’aria umida ascende lungo il versante sopravento di una catena montuosa. Durante la salita, l’aria si raffredda a causa dell’espansione adiabatica, raggiungendo il punto di saturazione e causando la condensazione del vapore acqueo in nuvole e precipitazioni. Questo processo libera calore latente, riscaldando ulteriormente l’aria.

 

Quando l’aria supera il crinale e scende sul versante sottovento, si comprime e si riscalda a un ritmo maggiore, il cosiddetto gradiente adiabatico secco (che corrsisponde a circa 1 °C ogni 100 metri): il risultato è un vento caldo e secco, spesso accompagnato da cieli limpidi e un’elevata visibilità, come osservato in Piemonte nei giorni scorsi.

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Se la spiegazione tecnica è sembrata incompresibile, cerchiamo di capire cosa succede in parole più semplici. Si parte dalla presenza di una massa di aria che viene sollevata dall’azione di venti forti che la spingono sul versante di una catena montuosa. L’aria, salendo, si trova a delle pressioni via via più basse, e quindi si espande. Seguendo le leggi della termodinamica, espandendosi, la sua temperatura diminuisce. Raffreddandosi, l’aria raggiunge quello che viene definito livello di condensazione e, come sottinteso dal nome, condensa, formando nubi e precipitazione.

 

Il processo di condensazione, oltre a scaricare umidità, accelera il raffreddamento della massa d’aria durante la salita, grazie al rilascio di calore latente che lo caratterizza. Ecco allora che la massa d’aria, privata di parte della sua umidità e raffreddata, arriva a scavalcare la catena montuosa e inizia la sua discesa lungo il versante opposto. Durante la discesa, incontra una pressione via via più elevata, dunque si comprime e, per gli stessi principi della termodinamica citati sopra, aumenta la propria temperatura. Per questo motivo il phoen è un vento caldo e secco.

Come si può immaginare il foehn è noto per il suo impatto sulle temperature e sulle condizioni climatiche locali: durante l’evento di venerdì, le temperature nelle pianure piemontesi hanno raggiunto valori massimi tra i 10 e i 13 °C, nonostante la stagione invernale e l’aria secca e il vento intenso hanno contribuito a un rapido dissolvimento delle nuvole, favorendo condizioni di cielo terso e soleggiato.





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