Pianeta PSR – XXII Rapporto Ismea-Qualivita: la fotografia del settore delle Indicazioni Geografiche

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Indicazioni geografiche

Per il secondo anno consecutivo il valore della produzione certificata supera i 20 miliardi di euro.

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La ventiduesima edizione del Rapporto Ismea-Qualivita, presentato lo scorso 2 dicembre a Roma, restituisce l’analisi produttiva e di mercato delle produzioni DOP, IGP e STG italiane nel 2023, un anno contrassegnato da tanti fattori esogeni che, pur influendo negativamente anche sulle produzioni agroalimentari di qualit�, hanno consentito di far emergere la capacit� di tenuta del settore, che ha confermato la sua storica traiettoria di crescita.

I numeri del settore

L’Italia con 856 riconoscimenti (528 vino + 328 food) � il Paese con il maggior numero di prodotti DOP IGP STG al mondo. Nel corso del 2024 sono stati registrati tre nuovi prodotti IGP: il Cavolfiore della Piana del Sele, il Caciottone di Norcia e il Terre Abruzzesi o Terre d’Abruzzo.

Il settore delle IG coinvolge quasi 195.000 operatori – di cui il 55% nel settore vitivinicolo e il 45% nell’ambito del food – produce circa 850 mila rapporti di lavoro e pu� contare sul presidio di 317 Consorzi di Tutela autorizzati dal Masaf (182 per il food e 135 per il vino). Proprio il ruolo dei Consorzi di tutela come promotori e coordinatori dello sviluppo di un sistema pi� sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, risulta rafforzato dal nuovo Regolamento europeo 2024/1143, che riconosce ai Consorzi anche una competenza nella gestione del turismo enogastronomico.

Per quanto riguarda le performance del settore, nel 2023 il valore della produzione IG, nonostante un rallentamento della crescita (+0,2% sul 2022), si attesta sopra i 20 miliardi di euro per il secondo anno consecutivo e rappresenta circa il 19% del valore complessivo dell’agroalimentare italiano. La stabilit� del settore IG � il risultato di tendenze differenti registrate nei due grandi comparti, food e vino, in cui � possibile raggruppare i prodotti agroalimentari di qualit�. Il comparto vitivinicolo, che con 11 miliardi di euro di valore della produzione dell’imbottigliato rappresenta il 55% delle produzioni IG, ha registrato una contrazione del 2,3%, mentre il food � cresciuto del 3,5%, superando per la prima volta la soglia dei 9 miliardi.

Per quanto riguarda il food, crescono soprattutto i formaggi (+5,3%), che per la prima volta superano i 5,5 miliardi euro di valore e registrano il livello pi� alto degli ultimi cinque anni per la quantit� di prodotto certificato. Grana Padano Dop e Parmigiano Reggiano Dop guidano la classifica per valore dei cibi Dop e Igp e, insieme, valgono 3,5 miliardi di euro, corrispondenti al 63% della categoria formaggi. Da segnalare l’ottima crescita del Pecorino Romano DOP, che registra un +30,8% in valore.

I prodotti a base di carne si attestano oltre i due miliardi di euro di valore (+0,7%) grazie soprattutto al contributo del Prosciutto di Parma Dop, che con 951 milioni ne rappresenta il 42%. Grande balzo per gli oli di oliva (+32,6%), che superano per la prima volta la soglia dei 100 milioni di euro. In crescita anche i prodotti della panetteria e pasticceria (+9%) e le carni fresche (+10%).

Per quanto riguarda il vino, gli ultimi dati disponibili ci restituiscono la fotografia di un andamento opposto fra i vini DOP e i vini IGP. Per i vini DOP il calo della domanda ha indotto gli operatori a imbottigliare di meno (-3,8% in quantit�), per un valore pari a 9,1 miliardi di euro (-3,7%). Per i vini IGP cresce la quantit� imbottigliata (+6,0%) per un valore di 2 miliardi di euro nel 2023 (+4,8%).

Export

Complessivamente le produzioni DOP IGP continuano ad essere un’importante leva per il Made in Italy nel mondo. Il valore all’export delle IG si � attestato a 11,6 miliardi di euro nel 2023, di cui 40% food e 60% vino, contribuendo per il 18% al valore delle esportazioni complessive del settore agroalimentare italiano. Per il vino, comparto in cui le IG rappresentano l’89% dell’export totale in valore, prevalgono le destinazioni extra-UE (61%), mentre per il food quelle comunitarie (60%). Per quest’ultimo comparto assumono particolare importanza i formaggi, che rappresentano quasi il 59% del valore dell’export IG food, superando i 2,7 miliardi di euro. Seguono gli aceti balsamici (18%) e i prodotti a base di carne (13%).

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Principali destinazioni delle esportazioni di prodotti IG, in milioni di euro (2023)

Fonte: Rapporto Ismea – Qualivita 2024

 

Zona di produzione

Dal punto di vista territoriale, il 56% del valore della produzione del settore IG (food e vino) � concentrato in tre regioni: Veneto (4,9 miliardi di euro), Emilia-Romagna (3,9 miliardi), e Lombardia (2,6 miliardi). Dopo due anni consecutivi di crescita diffusa per la Dop economy italiana, nel 2023 il quadro si presenta pi� variegato. Il Nord-est, che con 11 miliardi di euro rappresenta pi� del 54% del valore complessivo dei prodotti IG italiani, rimane stabile rispetto al 2022; le due macroaree Nord-Ovest e Sud e Isole crescono, mentre il Centro registra un calo.

Domanda e spesa

Per quanto riguarda la domanda, secondo i dati dell’Osservatorio sui consumi alimentari Ismea-NielsenIQ, nel 2023 la spesa per i prodotti DOP IGP nella Grande Distribuzione Organizzata – comprensiva dei comparti vino e food – � cresciuta del 7,2% su base annua, fino a raggiungere i 5,9 miliardi di euro. Tale incremento � riconducibile principalmente al comparto food, che con 3,9 miliardi di euro ne rappresenta il 67% ed � cresciuto del 9,5% nell’ultimo anno. Gli acquisti di vini IG hanno registrato aumenti pi� contenuti (+2,7%).�

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Nei primi 9 mesi del 2024, la spesa per food e vino DOP IGP ha registrato un +1,2% su base annua, in linea con la dinamica della spesa alimentare degli italiani (+0,8%). Si conferma il ruolo crescente dei discount per i prodotti DOP IGP, che nel corso del 2024 superano la quota di mercato del 18%; anche il ricorso alle vendite in promozione da parte della GDO risulta pi� elevato rispetto ai prodotti generici.

 

 

 

 

Roberta Buonocore Mate Merenyi
ISMEA

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PianetaPSR numero 140 dicembre 2024



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