Bottigliata in testa e poi calci e pugni, caccia agli autori del violento pestaggio a Fontivegge

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Violento pestaggio alla stazione di Fontivegge. Tre persone hanno aggredito un giovane colpendolo più volte con pugni e calci, anche quando si trovava ormai a terra.

Una ragazza è intervenuta, cercando di allontanare gli aggressori con il suo ombrello, rischiando di essere aggredita lei stessa. La vittima è stata poi soccorsa e portata in ospedale con gravi traumi e lesioni. Sui social, intanto, si accende la polemica politica sulla sicurezza e sul depotenziamento del Nucleo decoro urbano di Fontivegge della Polizia locale.

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La fredda cronaca dell’evento riporta l’aggressione, da parte di tre persone, di un giovane, nei pressi della farmacia, davanti al portone dell’albergo a Fontivegge. Aggressione avvenuta sotto l’occhio della telecamera di sorveglianza. Si vedono tre uomini che aggrediscono a pugni una quarta persona che urla e chiede di fermarsi. I tre lo colpiscono con violenza, lo fanno cadere a terra e lo prendono a calci. Uno del terzetto si mette sopra la vittima e lo prende a pugni. L’aggredito inizia a sanguinare, ma i tre colpiscono ancora. Finché non interviene una ragazza che con l’ombrello cerca di interrompere la violenza. Uno dei tre la guarda stupito mentre continua a prendere a calci la persona a terra. Poi come scherno fa finta di fermarsi e guardando la ragazza sferra due calci alla vittima.

Poi il terzetto si dilegua. E arrivano la Polizia e il 118 per soccorrere un marocchino di 31 anni che ha riportato varie tumefazioni al volto, tra cui anche le ferite per una bottigliata ricevuta in testa, prima di cadere vittima di calci e pugni. Al Santa Maria della Misericordia di Perugia è stato medicato e dimesso con una prognosi di 30 giorni.

Indagano Polizia e Carabinieri per ricostruire la vicenda (la dinamica dell’aggressione è ben chiara come si evince dai filmati, con gli aggressori ripresi in volto molto chiaramente e che dovrebbero portare alla loro identificazione in breve tempo) e capire i motivi dell’aggressione. Le forze dell’ordine hanno anche raccolto le testimonianze delle persone presenti. Secondo le prime indiscrezioni l’aggressione sarebbe frutto di un regolamento di conti tra spacciatori.

La vicenda ha subito suscitato polemiche molto accese a livello politico. Sulla vicenda si è espresso Nilo Arcudi, seguito da Luca Merli che dell’area si è occupato quando era assessore, venendo definito anche “assessore sceriffo”: “Sarà ora di lasciar perdere la storia dello sceriffo e di dimostrare con i fatti quali sono le azioni che vogliono mettere in campo in tema di sicurezza. – scrive Merli sui social – Per ora l’unico fatto certo è che il nucleo sicurezza e decoro della polizia locale, nato per cercare di prevenire e reprimere, in sinergia con le altre forze dell’ordine, i fenomeni di Fontivegge, è stato demansionato! Su questi argomenti, non si ride, non si ironizza, non si sparano frasi inadeguate ma, si lavora a testa bassa per cercare soluzioni adeguate”.

Il consigliere Antonio Donato, con la delega alla sicurezza, ribadisce che “ogni decisione si prende con il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, in cui sono presenti tutte le forze dell’ordine. Ai comitati di residenti abbiamo garantito massimo impegno, che non manca e non mancherà”.

Il commissario della Lega a Perugia Lorenzo Mattioni riparte dal depotenziamento del Nucleo di Polizia locale: “Mentre il sindaco Ferdinandi depotenzia il Nucleo di Polizia Urbana di Fontivegge e disarma gli agenti togliendo loro il taser, nel quartiere continuano a succedersi in maniera sempre più frequente episodi di criminalità. A farne le spese un giovane rimasto a terra gravemente ferito come si può vedere dalle immagini che in queste ore stanno girando in Internet. Per fortuna e solo per fortuna, nella furia del momento non sono rimaste coinvolte le persone che si trovavano a transitare da quelle parti”. Secondo Mattioni “la questione sicurezza a Fontivegge sta diventando sempre più emergenza ed è pronta ad esplodere da un momento all’altro. La nuova giunta crede davvero che alla stazione e in zone limitrofe i problemi si risolvano con socialità e integrazione? Servono controlli più capillari, maggior personale di polizia, sistemi di videosorveglianza e strumenti adeguati a contrastarla, come appunto il taser che la sinistra ha tolto alla polizia locale per una mera questione ideologica”. E si torna a parlare della presenza dell’esercito nel quartiere.



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