Lo studio, presentato oggi alla stampa dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza, frutto di una collaborazione con il Servizio delle Dipendenze (Ser.D.) dell’Asp e l’Associazione italiana di sociologia professionale (Aisp) di Basilicata
“Oggi i ragazzi vivono sulle sabbie mobili perché sono venuti a mancare quei riferimenti certi, necessari per superare le difficoltà che la vita a ciascuno riserva. Occorre riappropriarsi del ruolo genitoriale e non scaricare sui figli le proprie deficienze. La famiglia, nonostante sia continuamente messa in crisi, costituisce il luogo primario più importante per lo sviluppo dell’individuo”. Così il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Giuliano ha introdotto lo studio “Alcol e giovani” sulla diffusione dell’uso di bevande alcoliche tra la popolazione studentesca della città di Potenza e la percezione che gli studenti hanno dei rischi legati a questo tipo di sostanza. Un lavoro, frutto di una partnership tra l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Basilicata, il Servizio delle Dipendenze (Ser.D.) dell’Azienda sanitaria di Potenza e l’Associazione Italiana di Sociologia Professionale (Aisp) di Basilicata.<br /><br />“I risultati dell’indagine che ha coinvolto gli alunni delle ultime classi delle scuole medie inferiori e gli studenti delle scuole medie superiori di Potenza – ha spiegato Giuliano – evidenziano una lieve flessione nel consumo di bevande alcoliche rispetto al 2003 (-0,1%) ma un aumento dell’intensità del fenomeno e una diversa motivazione: circa un 20% di ragazzi fa uso di alcol non per svago ma come risposta a un malessere diffuso, dovuto soprattutto ad un senso di solitudine. E’ cambiata la società, c’è un aumento di separazioni e divorzi che evidenziano rapporti di interazione tra adulti e minori sempre più carenti”. Giuliano ha, poi, posto l’accento sull’importanza della prevenzione e ha annunciato la presentazione dell’indagine nelle scuole per sensibilizzare sia il mondo degli adolescenti sia quello degli adulti.<br /><br />A spiegare nel dettaglio lo studio, il sociologo del Ser.D. di Potenza, Giulio Pica. “Per le scuole medie inferiori – ha detto – sono stati intervistati 114 ragazzi con età media di 13 anni su un campione di 590 studenti mentre, per le scuole medie superiori, su un campione di 1995 ragazzi sono stati selezionati 468 studenti con un età media di 16 anni. I dati, poi, sono stati confrontati con un lavoro analogo realizzato dal Ser.D. durante l’anno scolastico 2002/03. Ciò ha permesso di ricavare indicazioni utili sui cambiamenti socio-economici del territorio, della struttura familiare e delle abitudini di consumo delle bevande alcoliche”. “Le maggiori criticità evidenziate nell’arco di tempo compreso tra il 2003 e il 2016 – ha proseguito Pica – riguardano l’aumento delle separazioni e dei divorzi, una mobilità sociale discendente caratterizzata da una forte contrazione del ceto impiegatizio e degli esercizi commerciali, un incremento dei mestieri di tipo manuale e un aumento dei disoccupati tra i genitori degli alunni. A fronte di una percentuale di bevitori che non fa registrare forti aumenti tra il 2003 e il 2016, lo studio evidenzia maggiori comportamenti a rischio con numerosi episodi di ubriacatura. Un fenomeno, questo, che potrebbe essere associato al minor grado di consapevolezza dei rischi legati all’alcol. Per molti ragazzi il contesto nel quale avviene il primo contatto con l’alcool è la famiglia, seguito dal gruppo dei pari”. Per Pica prevenzione e corretta informazione sono la base per contrastare il fenomeno perché è più utile ed efficace dissuadere l’adolescente dall’accostarsi alla sostanza, aumentando la consapevolezza dei rischi che attraverso la semplice proibizione all’utilizzo delle bevande alcoliche.<br /><br />Dell’importanza della prevenzione e della corretta informazione, ha parlato anche la presidente della Bcc Basilicata – credito cooperativo di Laurenzana e comuni lucani, Fiordelisi che ha contribuito alla stampa del volume. “Questa ricerca – ha detto – è un importante strumento di prevenzione. I giovani sono il nostro futuro e la banca che rappresento tiene molto alla diffusione dei principi educativi, allo sviluppo sociale e morale della nostra comunità. Con un fondo etico, derivante da una parte degli utili della gestione, sosteniamo tante iniziative a favore dei giovani oltre ad attività culturali, sportive e artistiche al fine di migliorare la condizione sociale e morale della collettività. Siamo sicuri – ha concluso – che questa partnership potrà rafforzarsi anche per altre iniziative”.<br /><br />Il presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica dopo aver espresso parole di apprezzamento per il lavoro svolto dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza Giuliano e per il ruolo assicurato dalla Bcc, “punto di riferimento economico e sociale per molti lucani” si è soffermato sull’importanza della conoscenza. “Conoscere per operare. Capire se le azioni sono adeguate o vanno modificate, diventa cruciale come lo è stato l’indagine svolta. Il fenomeno dell’alcolismo tra i giovani – ha proseguito – è drammatico. La mancanza di punti fermi nella società e le conseguenti insidie come appunto l’alcolismo, ma anche il cyberbullismo e la ludopatia, sono problematiche all’attenzione del Consiglio regionale. E’ risaputo – ha concluso il Presidente – che la prevenzione è in grado di determinare sicuri risparmi alla collettività, per cui studi come questo, che fanno della conoscenza uno strumento di azione, sono da sostenere e valorizzare”.<br /><br />All'incontro con i giornalisti erano presenti anche il direttore della Bcc Basilicata, Giorgio Costantino, il presidente dell'Aisp Basilicata, Eduardo Bellarosa, la sociologa Marianna Losasso e il laureando in sociologia Francesco Guarino che hanno contribuito alla realizzazione dell'indagine.<br /><br />
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