Come funziona Banco Alimentare, protagonista dello spot Esselunga

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Nel nuovo spot di Esselunga, lanciato il 15 dicembre con un teaser da 10 secondi e trasmesso per intero dal giorno successivo, non ci sono alberi, lucine o musiche natalizie. Al loro posto, storie di persone comuni che, per imprevisti o difficoltà, non riescono a fare la spesa. Ma il messaggio che arriva è potente: anche quella spesa mancata ha un valore, perché ogni giorno, Esselunga dona cibo a chi ne ha bisogno. In 75 secondi, il video ribalta la narrativa pubblicitaria classica, ricordando che la solidarietà non è confinata al periodo natalizio. Questo spot vuole sottolineare l’impegno della catena di supermercati nella lotta contro lo spreco alimentare, che da oltre vent’anni si concretizza nella collaborazione con Banco Alimentare.

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La nuova pubblicità di Esselunga per il Natale 2024

Questa volta Esselunga ha scelto un modo molto diverso di comunicare rispetto ai precedenti spot della campagna “Non c’è una spesa che non sia importante”, che avevano come protagonisti una pesca, poi una noce e infine una carota. Lo spot Esselunga questa volta parte da un messaggio chiaro e incisivo: “quello che per qualunque motivo voi non comprate da Esselunga, noi lo ridistribuiamo a chi è in difficoltà”. Attraverso una narrazione piuttosto semplice ma empatica, lo spettatore viene immerso in situazioni quotidiane in cui un imprevisto, come un guasto all’auto o un incontro inatteso con l’ex fidanzato, impedisce di fare la spesa.

La scena finale ribalta il significato di quel gesto mancato, mostrando come il cibo non acquistato si trasformi in un dono per le tavole di chi vive in condizioni di povertà. E come se non bastasse, lo stile dello spot firmato dall’agenzia Small di New York e diretto da Dario Fau, rompe con i toni tradizionali delle campagne natalizie. La centralità della spesa come gesto quotidiano resta intatta, ma assume una nuova prospettiva: quella di chi non può permettersi di comprare cibo e lo riceve in dono.

Banco Alimentare: recuperare cibo, restituire valore

Il Banco Alimentare non è solo una rete che recupera eccedenze alimentari: è un progetto sociale che ha l’obiettivo di dare una seconda vita al cibo e sostenere chi vive in condizioni di povertà. Attivo dal 1989, raccoglie prodotti perfettamente commestibili ma esclusi dal mercato per motivi come scadenze imminenti o imperfezioni estetiche. Grazie a una rete capillare, costituita da 20 Associazioni e Fondazioni in tutta Italia e coordinata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus con sede a Milano, questi alimenti vengono poi distribuiti a migliaia di enti caritativi in tutta Italia, che a loro volta li destinano a famiglie, mense e comunità su tutto il territorio nazionale. Nel 2023, oltre 119 mila tonnellate di cibo sono state salvate e 1,7 milioni di persone hanno ricevuto aiuto grazie a questo sistema virtuoso.

Come funziona il Banco Alimentare

Il Banco Alimentare opera con un meccanismo semplice. Raccoglie gratuitamente eccedenze da tutto il comparto della Distribuzione, supportata dalla Legge Gadda, coinvolgendo donatori in tutta la filiera agroalimentare. Il cibo arriva in grande misura dai punti vendita della GDO, ma anche da aziende agricole, grossisti, mercati ortofrutticoli, mense aziendali e ospedaliere, hotel, ristorazione navale, esercizi al dettaglio, eventi con catering e iniziative come la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare che organizza ogni anno a fine novembre. Gli alimenti vengono consegnati a enti di assistenza locali, Organizzazioni partner Territoriali (OpT), che li destinano direttamente ai bisognosi che si rivolgono a loro. I benefici di questa azione si estendono su diversi piani: ambientale, economico e sociale.

Da un punto di vista ambientale, contribuisce al contenimento dei rifiuti, riducendo lo spreco alimentare e l’impatto ecologico. Sul piano economico, elimina i costi di trasporto e smaltimento dei rifiuti per le aziende donatrici e consente alle organizzazioni non profit (OpT) di risparmiare sull’acquisto di alimenti. Dal punto di vista sociale, l’iniziativa fornisce un aiuto concreto a chi è in difficoltà. Per non parlare dell’impatto educativo, sensibilizzando la comunità sull’importanza della solidarietà e del rispetto per le risorse. Per tutti questi motivi Banco Alimentare da un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, tra cui il più evidente: sconfiggere la fame, e indirettamente la povertà.

Alcuni volontari di Banco Alimentare

Esselunga e Banco Alimentare: una collaborazione lunga 20 anni

Tra le circa 1000 aziende che donano le loro eccedenze al Banco Alimentare, da oltre 20 anni c’è appunto Esselunga. Ogni anno, l’azienda recupera e dona oltre 2.000 tonnellate di cibo, pari a circa 4 milioni di pasti. Non si tratta solo di un gesto solidale, ma di un sistema strutturato che trasforma pane, prodotti freschi e alimenti vari in risorse essenziali per le famiglie in difficoltà. Questo sistema, reso possibile grazie a una filiera ben organizzata, garantisce che il cibo arrivi fresco e integro a destinazione.

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La scelta di uno spot lontano dai consueti toni natalizi è significativa. Con immagini quotidiane e una narrazione che spinge a riflettere, Esselunga ci invita a guardare oltre l’atto del consumo, ricordando che dietro ogni prodotto ci sono storie, bisogni e opportunità di aiutare. Banco Alimentare rappresenta questo impegno con numeri concreti e benefici tangibili: meno rifiuti, più sostegno alle comunità e un esempio di come combattere lo spreco possa creare valore. In definitiva, lo spot di Esselunga vuole sensibilizzare su quanto possiamo fare, anche attraverso piccoli gesti. Ecco perché “Non c’è una spesa che non sia importante. Anche quella che non fai”.

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