Il maceratese Andrea Compagnucci fra i dieci personaggi dell’anno del mondo della musica in Italia per il mensile “Classic Voice”

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Le festività di fine anno sono sui media sinonimo di bilanci e classifiche. Anche il mondo della musica ha le sue e così, accanto a quelle dedicate ai migliori dischi o spettacoli dell’anno, il mensile italiano specializzato “Classic Voice” (in edicola con il numero di dicembre) ha appena pubblicato l’attesa selezione dei Dieci Personaggi dell’anno scelti dai giornalisti collaboratori della testata: tra sovrintendenti, direttori d’orchestra, registi, per il 2024 è stato inserito anche Andrea Compagnucci da anni impegnato nel mondo della musica e dei teatri come responsabile marketing e fundraising, in particolare per i suoi recenti traguardi complessivi e per i progetti ideati e portati avanti per l’Arena di Verona e il festival Donizetti Opera.

Questo il ritratto di Compagnucci tracciato dalla redazione e pubblicato nelle pagine della rivista: «Sostenere l’opera significa anche finanziarla. In questo senso la figura del fundraiser è diventata decisiva quasi quanto quella del sovrintendente o del direttore artistico. Estro, inventiva, capacità di coinvolgimento, competenza artistica e finanziaria: sono queste le caratteristiche che deve saper conciliare un moderno cercatore di risorse per i teatri. Andrea Compagnucci, 44 anni. ha “festeggiato” i 20 milioni di euro di sponsor e donazioni raccolti in carriera per i teatri d’opera italiani (al netto di banche e fondazioni e sponsor istituzionali). Il suo lavoro ha toccato in particolare lo Sferisterio di Macerata, il Donizetti Opera, il Festival della Valle d’Itria e l’Arena di Verona, di cui è direttore marketing e fundraising dal 2020. Proprio nel 2024 a Verona ha superato i 5 milioni di raccolta (200mila in più rispetto al 2023), un effetto virtuoso che si è riverberato anche nella biglietteria, con 34 milioni nel 2024 (nel 2019 era stato di 24). Numeri importanti anche al Festival Donizetti Opera, che nell’edizione 2024 che visto circa mezzo milione di donazioni e 45% di incasso in più rispetto all’edizione 2023. Compagnucci è stato anche l’unico ad aver ricevuto due volte il premio come miglior progetto “Art Bonus dell’anno”, assegnato dal Ministero per i progetti “Ambasciatori di Donizetti” per il festival bergamasco e “67 Colonne” per l’Arena di Verona. “Classic Voice” ha voluto riconoscere, in questo 2024, il lavoro di chi si è impegnato nello sviluppo e nel radicamento sociale della musica. Una missione che non si esaurisce però solo nelle sale da concerto o negli uffici di sovrintendenza».

Ringraziando la redazione, Compagnucci ha commentato: «Questo risultato lo devo innanzitutto alle persone che lavorano con me. Dietro al mio nome c’è la passione di tanti colleghi. Poi ai sovrintendenti e direttori artistici che mi hanno messo nelle condizioni di fare grandi risultati, tra i quali: Cecilia Gasdia (Arena di Verona), Francesco Micheli (Macerata Opera Festival e Donizetti Opera), Maurizio Salerno (I Pomeriggi Musicali). E alle città in cui mi sono sentito a casa fra amici, come a Bergamo con Giorgio Gori. Inoltre, al pubblico e agli imprenditori come Gianluca Rana o Sandro Veronesi, che da anni ci consentono di fare spettacolo e creare benessere sociale e culturale. Questo riconoscimento giunge in un momento in cui il Ministero della Cultura, attraverso il sottosegretario Gianmarco Mazzi, sta ponendo l’accento sulla capacità dello Spettacolo dal Vivo di attrarre risorse. Personalmente firmo record da vent’anni per un motivo abbastanza semplice: il successo genera consenso e attiva un circolo virtuoso di reputazione. La reputazione è l’asset più grande che le aziende culturali possiedono; se si lavora bene sugli indicatori che formano la reputazione, da quelli economici a quelli sociali interni ed esterni all’organizzazione, i risultati sono una conseguenza. Poi certamente servono una profonda cultura di vendita e competenze digitali che solo l’azienda privata può portare in dote al mondo dell’arte e forse questa è la caratteristica che più mi ha differenziato negli anni rispetto all’approccio classico al mestiere del marketing culturale».

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Un riconoscimento importante e prestigioso per il professionista marchigiano (Macerata 1979) che, in copertina e nell’articolo «L’anno di Re Kirill» a cura della redazione della rivista, compare insieme ad altri nove nomi “pesanti” della scena internazionale: il direttore d’orchestra Kirill Petrenko (cui è dedicata la copertina) che ha lasciato un segno indelebile con la sua interpretazione dello straussiano Rosenkavalier alla Scala e quindi Omer Meir Wellber altro direttore d’orchestra che lascia il Teatro Massimo di Palermo dopo alcuni progetti di rilievo, il clavicembalista Ottavio Dantone che festeggia i 40 anni alla guida dell’Accademia Bizantina, la violinista Francesca Dego per le proposte ricercate sia dal vivo che in cd, il sovrintende del Teatro Regio di Torino Mathieu Jouvin per il trittico dedicato a Manon Lescaut, Alexandre Dratwicki direttore artistico del Palazzetto Bru Zane, il regista Pierre Audi direttore artistico del festival di Aix-en-Provence, e Aldo Sisillo, direttore artistico del Teatro Comunale di Modena, promotore di un progetto di trasmissione video che associa diverse realtà dell’Emilia Romagna.

Innovazione, contenuti, attenzione per il pubblico, rispetto per l’istituzione, progettualità sono le caratteristiche che accomunano tutti i dieci personaggi dell’anno.



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