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Basile in conferenza stampa: “Se l’ufficio commissariale non sa cosa fa il Comune, è un danno per Messina”

MESSINA – Il sindaco Federico Basile spiega le sue ragioni sul caso dell’asta per le case di Contesse. In merito al conflitto con il sub commissario Marcello Scurria, mette in chiaro: “Io credo che l’asta abbia provocato un danno economico per Messina, pagando di più un bene che andrà al Comune. Servono una regia e una programmazione da parte della struttura commissariale. Siamo noi ad aver chiesto al sub commissario di utilizzare i poteri derogatori ed è dovuta intervenire la prefetta per avviare un dialogo”.

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Con Basile, in conferenza stampa, il vicesindaco Mondello, il direttore generale Puccio e i presidenti di Patrimonio Messina Spa e Arisme Cacace e Gemelli.

Le principali fonti di finanziamento

Le fonti principali dei finanziamenti includono: Fondi Pinqua: 145 milioni di euro; Pon Metro (2014-2020): 14.230.350 euro; Capacity: 1.375.000 euro; Cipe: 11.250.000 euro; legge regionale 10/90: 23.600.000 euro.

“Il sub commissario Scurria sembra giocare una partita in solitaria”

Ha evidenziato il sindaco: “Nel periodo compreso tra il 2019 e il 2024 sono stati assegnati 323 alloggi. Di questi: 193 sono stati assegnati tra il 2019 e il 2021; 69 nel 2022; 61 nell’anno 2023. L’amministrazione De Luca-Basile si è distinta per aver assegnato 323 alloggi, pari al 73,08 per cento del totale delle assegnazioni, mentre i commissari hanno contribuito con l’assegnazione di 114 alloggi, corrispondenti al 26,08 per cento del totale. “Di lavoro ne abbiamo fatto tanto – prosegue Basile – come dimostrano i numeri e non consentiamo a nessuno di mettere in discussione la nostra azione. Quanto accaduto nelle ultime ore con il sub commissario Scurria non può essere declassato a semplice incidente di comunicazione. Il punto centrale è che il commissariamento dovrebbe rappresentare un valore aggiunto a un lavoro già avviato e che deve rispondere alle necessità della cittadinanza. Ad oggi, invece, dobbiamo criticare l’atteggiamento del sub commissario che sembra giocare una partita in solitaria”.

Ha insistito Basile: “Non è normale, l’ho detto e lo ribadisco, che il Comune partecipi a un’asta pubblica, per acquisire immobili necessari per la città, e si trovi a fare i conti con la presenza quasi da antagonista di quel sub commissario che, invece, dovrebbe collaborare, coadiuvare e coordinare le stesse attività. Anche un solo euro speso male crea un danno, non solo in termini di risorse, ma anche di fiducia”.

Supportato dal presidente di Patrimonio Messina Spa, Cacace, ha ribadito Basile: “Ritengo che quanto accaduto sia grave, poiché acquistare gli stessi immobili per i quali l’ente aveva già individuato risorse finanziarie, tempo e lavoro, a un costo oltretutto maggiore, non è affatto normale. Il Comune, partecipando all’asta, ha agito come pubblica amministrazione nel rispetto dei principi di buon andamento, economicità e equilibrio di bilancio, presentando un’offerta con un ribasso del 25 per cento rispetto al prezzo di base d’asta”.

“Peccato per il maggiore esborso di soldi pubblici”

E ancora: “Abbiamo ritenuto giusto, come ente pubblico, applicare questo ribasso per ottimizzare l’uso delle risorse pubbliche. Il nostro obiettivo non è fare affari con l’acquisto degli immobili, ma acquistare le case al prezzo più basso possibile, in modo da destinare i fondi risparmiati alla loro ristrutturazione e adeguamento. Di fronte alla nostra offerta ci siamo invece ritrovati a dover fare i conti con l’offerta del sub commissario Scurria che ha invece presentato un’offerta che corrispondeva al prezzo di base d’asta, con un incremento di 500 euro per ogni lotto. In questo modo, il sub commissario ha pagato oltre 300 mila euro in più rispetto all’offerta presentata dal Comune di Messina”.

Ha messo in rilievo Basile: “Mi dispiace che siano stati spesi più soldi, perché con quella cifra avremmo potuto acquistare più immobili, realizzare ulteriori interventi di manutenzione e fare altri investimenti. E il sub commissario ha versato come cauzione, invece del 10 per cento richiesto, il 50 per cento. Tuttavia, non spetta a me giudicare come sono state spese queste risorse. Sarà il commissario Schifani a fare le proprie valutazioni. Contestiamo ovviamente anche lo scenario di turbativa d’asta di cui ha parlato il sub commissario Scurria ieri nella sua conferenza. Qui l’unico dato certo è il maggiore esborso di risorse pubbliche per un bene che comunque dovrà essere assegnato al Comune. Il nostro compito è utilizzare al meglio le risorse, spendendole per il bene della collettività, portando avanti il risanamento e facendo uscire le persone dalle baracche, come abbiamo già fatto e stiamo continuando a fare”.

“Invochiamo un cambio di rotta”

Conclude il primo cittadino: “Alla luce di tutto quello che è successo, al presidente Schifani, nella sua qualità di commissario, chiedo un cambio di rotta rispetto alla direzione che evidentemente il sub commissario Scurria ha inteso seguire, dimenticando anche che il soggetto attuatore individuato proprio dal commissario Schifani è Arisme e quindi il Comune”.

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