In viale Marche nelle ore di punta il traffico è insostenibile, 15 parcheggi sono stati eliminati per far posto alle pensiline e le corsie sembrano un tragico imbuto in cui si rimane imbottigliati anche con i mezzi di soccorso.
La Commissione IV (Lavori Pubblici, arredo urbano) si è riunita, alla presenza di residenti e commercianti della zona per trovare soluzioni, ma ancora è presto per fare dietrofront. Commercianti, lavoratori, residenti e cittadini hanno fatto sentire la loro protesta e ora sperano di essere ascoltati dai nuovi amministratori. Il presidente Roberto Russo ha definito viale Marche “una delle strade più controverse di Lecce”. Il cordolo rappresenta un ostacolo anche per i disabili che quotidianamente si recano all’INPS per le visite (tra l’altro senza trovare un parcheggio libero).
Il Comitato “Cittadini di via Leuca e viale Marche” è sul piede di guerra da tempo. Giovanni Manzo parla di “gravi difficoltà causate dal cordolo spartitraffico di cui nessuno riesce a capire l’utilità”: “Tra le cose negative c’è l’impossibilità di accedere nelle vie laterali – spiega il rappresentante del Comitato – Chi esce da via Sicilia o da via Camillo Palma per accedere ad altre vie deve fare manovre ad altissimo rischio per incanalarsi nella corsia opposta. Per non parlare di chi entra con la propria auto nella sua abitazione e nel proprio giardino, che deve fare manovre pazzesche che intralciano il traffico”.
La richiesta del Comitato è di rimuovere il cordolo. “Se non è ancora possibile rimuoverlo, tagliamolo per consentire l’accesso alle vie laterali”, ha proposto Manzo. Per il Comitato è stato un atto avventato togliere quei pochi parcheggi su una strada che offre pochi stalli ed è molto trafficata e piena di uffici pubblici (INPS e Questura più in là).
“Bastava spostare le pensiline 10 metri più avanti o più indietro – ha affermato Manzo – I disabili che vanno a farsi visitare sono costretti a fare giri lunghissimi a causa del cordolo, con deambulatori e stampelle. Sono scene quotidiane per chi lavora e vive in viale Marche. Difficoltà continue! C’è addirittura una pensilina piazzata a un metro dall’ingresso di una casa, che se bisogna trasportare un mobile all’interno non si riesce”.
Ci sono 6 pensiline distribuite a destra e a sinistra del viale e anche queste sono oggetto di polemiche. “Ambulanze, forze dell’ordine e Vigili del Fuoco non riescono a passare perché quel cordolo impedisce la fluidità e il superamento delle macchine incolonnate in caso di emergenza” – afferma una residente che è accorsa a Palazzo Carafa per esprimere tutto il suo sdegno. “Parliamo di eliminazione delle barriere architettoniche e ci ritroviamo un cordolo che intralcia i disabili che vanno a fare i controlli all’INPS – continua la signora – Queste persone non hanno altra scelta se non parcheggiare sul mio passo carrabile e noi glielo lasciamo fare, ma la situazione è anomala. Lo shuttle privato non è riuscito a portarmi a casa quando avevo la febbre a 39 e i bagagli al ritorno da Milano. Non capiamo l’utilità di quel cordolo: bastavano due strisce continue. Quando è stato fatto il progetto non siamo riusciti ad accedere alla documentazione per poterci opporre. Siamo tornati da Otranto, dalla casa a mare, e abbiamo trovato la pensilina già montata davanti all’ingresso. Siamo tutti in difficoltà, dai B&B che insistono sul viale alle attività commerciali”.
Il consigliere di centrosinistra Giovanni Occhineri spiega che è necessario interpellare la parte tecnica per capire se sia possibile un intervento di modifica.
“Per quelle opere abbiamo dovuto pagare con una delibera recente 296mila euro in più – ha chiarito il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Roberto Giordano Anguilla, ricordando i correttivi in corsa che sono stati fatti – I dirigenti comunali hanno dato i pareri positivi. Larghezza della carreggiata, scelta dei materiali, cancellazione dei parcheggi, il posizionamento delle fermate dei bus sono stati tutti abbondantemente valutati da ingegneri, geometri e impresa hanno dato l’ok: sul piano legale è tutto in regola. Ma dietro quei lavori c’è una chiara scelta politica e ideologica: hanno scelto di fare così. Io avrei optato per soluzioni diverse, come lo spartitraffico che poteva non essere realizzato in pietra, i posti auto che si potevano conservare. Nel percorso di Via Alfieri siamo riusciti a cambiare le cose in corsa favorendo una versione più conservativa dell’opera. Ma in viale Marche non siamo riusciti a fermarli in tempo”.
Insomma, per il vicesindaco ormai il danno è fatto e non si può smantellare subito un investimento pubblico: “Per il futuro non so dire se riusciremo a recuperare dei soldi per poter apportare delle modifiche – dichiara Giordano Anguilla – Concordo con i residenti: ci sono fortissime problematiche legate a quelle opere e al disagio che complessivamente si crea, dai residenti al tabacchino, fino all’INPS. C’è persino una corsia 64 centimetri più stretta dell’altra. Tutti gli interventi di emergenza hanno palesato difficoltà. La legge, però, non mi consente di impegnare risorse per demolire un’opera appena fatta. Legalmente non si può fare perché rischi di pagare il danno erariale”.
“La cittadinanza dev’essere tutelata! – insiste la residente ospite a Palazzo Carafa. L’ambulanza non è riuscita a entrare nel mio giardino per un gradone della pensilina da 25 centimetri. Si tolga almeno il cordolo per la sicurezza pubblica”.
Il vicesindaco ribadisce che ora non ci sono né gli strumenti economici né quelli giuridici per farlo, ma l’indirizzo dell’amministrazione Poli Bortone è quello di intervenire appena possibile per eliminare il cordolo, ripristinare i parcheggi e spostare la pensilina. La seduta è stata aggiornata all’8 gennaio: per quella data si presenteranno anche i tecnici comunali per chiarire se almeno il cordolo si può tagliare in alcuni tratti.
G.G.
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