A Viterbo bandiere a mezz’asta per la morte di Silvio Ascenzi. L’ex sindaco, politico e imprenditore si è spento oggi, giovedì 19 dicembre, all’età di 84 anni. Domani, alle 14,30, i funerali in duomo. Sposato con Maria Cristina Caucci, dalla loro unione sono nati quattro figli: l’imprenditrice Gabriella, l’architetto e ideatore di Macchine di santa Rosa Raffaele, l’avvocato Guglielmo e l’agronoma Nicoletta scomparsa nel 2018.
Sindaca Chiara Frontini
L’amministrazione comunale di Viterbo, attraverso la sindaca Chiara Frontini, si stringe “affettuosamente attorno alla famiglia Ascenzi” e con le bandiere cittadine a mezz’asta vuole “rendere omaggio alla memoria di un grande uomo e un grande sindaco”.
La prima cittadina Frontini ricorda Ascenzi come “una figura di riferimento che ha lasciato un segno indelebile nella comunità. Uomo di grandi valori e di immensa dedizione al bene comune, ha guidato Viterbo con competenza e visione, distinguendosi per il suo amore per il territorio e per il suo instancabile impegno nel promuovere lo sviluppo sociale e culturale della città. Il suo operato ha saputo unire il senso di responsabilità istituzionale a una profonda umanità, conquistando l’affetto e la stima di tutti i cittadini”.
Continua Frontini: “A nome dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità viterbese, esprimo il mio più sentito cordoglio alla famiglia Ascenzi. La sua perdita lascia un vuoto enorme, ma il suo esempio resterà vivo nei cuori di tutti noi come guida e ispirazione. In questo momento di lutto, invitiamo tutta la cittadinanza a unirsi nel ricordo di un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio degli altri, sempre con passione e integrità”.
Sodalizio ed ex facchini
Anche il Sodalizio dei facchini di santa Rosa e l’associazione Ex facchini di santa Rosa esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Silvio Ascenzi. “È stata – ricordano – una figura di spicco sia nel mondo imprenditoriale sia nella politica avendo ricoperto, tra l’altro, la carica di sindaco della nostra città. Ma vogliamo ricordarlo con grande commozione perché per vari anni ha indossato la divisa da facchino, portando sulle sue spalle Volo d’angeli. In questo momento di grande dolore ci stringiamo tutti attorno alla famiglia, alla moglie Maria Cristina, a Raffaele, a Guglielmo, alle nuore, a tutti i nipoti. Che Rosa lo accolga tra le sue braccia per presentarlo al cospetto del Padre celeste, dove si ricongiungerà alla amata figlia Nicoletta. Riposa in pace caro Silvio”.
Luisa Ciambella
Luisa Ciambell: “Con profondo cordoglio, rivolgo alla famiglia Ascenzi le più sentite condoglianze a nome personale e del movimento civico Francesco Rocca presidente – Per il bene comune. Oggi la città di Viterbo piange la scomparsa dell’ex sindaco Silvio Ascenzi, una figura di riferimento autorevole e insostituibile per la nostra comunità. La sua scomparsa segna una perdita incolmabile per tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo e collaborare con lui. Silvio Ascenzi ha sempre amato e servito la sua città con dedizione e cura, ponendo il bene comune al centro del suo impegno. Uomo d’azione, ha sempre prediletto i fatti concreti alle parole inutili, incarnando un modello di leadership basato sull’operosità e sull’integrità. In ogni incarico che ha ricoperto, in particolare nella sua esperienza come sindaco, Ascenzi ha dimostrato un profondo senso di responsabilità e un’incessante volontà di migliorare la qualità della vita della comunità viterbese. La sua visione lungimirante e il suo approccio pragmatico hanno lasciato un segno tangibile nella storia recente della città. In questo momento di dolore, esprimiamo le più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti coloro che gli sono stati vicini. La sua eredità morale e il suo esempio di impegno civico continueranno a ispirare generazioni future”.
Giovanni Arena
Giovanni Arena, ex sindaco di Viterbo: “Ci ha lasciato un grande personaggio, un amico di tutti, un grande sindaco e imprenditore. Ci legava un forte legame di stima e amicizia. Lo ricordo nelle occasioni in cui abbiamo partecipato a funzioni religiose e durante i canti spiccava la sua bellissima voce. In questo momento di dolore, un grande abbraccio alla moglie Maria Cristina, ai figli Gabriella, Guglielmo e Raffaele”.
Daniele Sabatini
Daniele Sabatini, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio, ricorda Ascenzi come “un sindaco, un amministratore e un imprenditore che ha sempre operato con grande senso istituzionale e competenza contribuendo notevolmente alla crescita economica, sociale e culturale della nostra città. Ci piace ricordarlo accanto a san Giovanni Paolo II in quella storica giornata del 1984 quando ricevette e accompagnò il pontefice in visita nella città dei papi. Una grande persona, stimata e apprezzata per l’impegno sempre profuso al servizio della comunità. Alla moglie, ai figli Guglielmo, Gabriella e Raffaele e a tutti i familiari, rivolgo le mie più sentite condoglianze”.
Mauro Rotelli
Mauro Rotelli, deputato di FdI, parla di “profondo dolore” e descrive Ascenzi come “indiscusso protagonista della storia politica e sociale della nostra città. Ha saputo conciliare impegno politico e attività privata lasciando un’eredità importante a tutti i viterbesi. Tra gli eventi impressi nella memoria collettiva, che portano la firma di Ascenzi, l’organizzazione della visita pastorale nel capoluogo di papa Giovanni Paolo il 27 maggio 1984. Il suo impegno e la sua dedizione nel rappresentare le istanze dei cittadini, insieme al grande contributo per la crescita culturale di Viterbo rappresentano oggi un lascito prezioso. In questo momento di dolore rivolgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia”.
Laura Allegrini
Laura Allegrini, consigliera comunale di FdI, su Ascenzi: “Ho avuto il privilegio di incontrarlo nel lavoro, nella politica e, soprattutto, nell’amicizia. Era una persona dall’umanità straordinaria, sempre pronto a tendere una mano. Sarebbe riduttivo descrivere le tante cose che ha realizzato come politico e come imprenditore. Nella vita Ascenzi ha saputo raccogliere l’eredità morale di una famiglia importante ed essere un punto di riferimento della città. Ho sempre guardato a lui con ammirazione per il suo essere concreto, elegante e garbato e per come ha voluto e saputo trasferire alla sua grande e bella famiglia valori fermi e profondi. Alla moglie Cristina, ai figli Maria Gabriella, Raffaele e Guglielmo e a tutti i parenti giunga il mio fortissimo abbraccio”.
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