L’evento per Senigallia Concerti nel racconto e nelle fotografie di Simone Luchetti, tra repertorio classico e contemporaneità
Al Teatro La Fenice di Senigallia, un pubblico caloroso, arricchito dalla presenza di circa 200 studenti delle scuole medie, ha assistito venerdì 6 dicembre a un evento di grande pregio con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese e due solisti di spicco: Ettore Pellegrino al violino e Silvia Mazzon, impegnata sia al violino che alla viola.
La serata, parte della stagione concertistica Senigallia Concerti, organizzata dall’Associazione Culturale LeMuse e dal Comune di Senigallia sotto la direzione artistica del Maestro Federico Mondelci, ha offerto un programma variegato, capace di unire la bellezza del repertorio classico al fascino della contemporaneità.
Il concerto si è aperto con AmadéRondò, Omaggio a Mozart, un’inedita creazione del compositore marchigiano Roberto Molinelli, presentata in prima esecuzione assoluta. Il brano, ispirato alla forma del rondò, noto per il ritorno ciclico di un tema principale alternato a episodi contrastanti, si apre con il celebre Rondò alla Turca della Sonata n. 11 di Mozart. L’estro creativo di Molinelli vi intreccia frammenti di altre celebri opere mozartiane, tra cui Eine kleine Nachtmusik, la Sinfonia n. 40 e arie da Il Flauto Magico, oltre a intermezzi inaspettati di cui parleremo più avanti.
A seguire, il Concertone per due violini e orchestra K. 190, composto da un giovane Mozart diciassettenne. La seconda parte del concerto è stata dedicata alla Sinfonia concertante per violino, viola e orchestra K. 364, un capolavoro composto da Mozart a soli ventitré anni. In quest’opera, violino e viola dialogano con complicità in un continuo scambio di ruoli, tra intensità lirica e brillantezza formale.
Roberto Molinelli, con AmadéRondò, omaggia Mozart fondendo tradizione e modernità con uno stile originale e ironico. L’Orchestra Sinfonica Abruzzese, la cui guida, in assenza di direttore, è affidata agli attacchi e alle arcate del primo violino, ha restituito al brano vividi colori, dimostrando un’eccellente padronanza tecnica.
Un’interpretazione ironicamente provocatoria del rondò ha sorpreso il pubblico con l’inserimento di brevi frasi tratte da classici della canzone popolare italiana degli anni ‘50 e ‘60, quali Guarda che luna (Elgos – Malgoni), resa celebre da Fred Buscaglione, eseguita alla tromba; Come Prima (Di Paola – Taccani – Panzeri), portata al successo da Tony Dallara e interpretata al clarinetto; e Cuore Matto (Ambrosino – Savio), brano iconico di Little Tony eseguito dall’ensemble. L’intento ironico è stato esplicitato da un maestro d’orchestra che, indossando una lunga parrucca bianca, ha impersonato Mozart stesso e redarguito i musicisti per aver violato la sacralità dell’opera mozartiana.
Ettore Pellegrino e Silvia Mazzon, nel Concertone per due violini e orchestra K. 190, hanno dimostrato virtuosismo e complicità, intrecciando un dialogo raffinato e armonioso. L’orchestra, qui diretta da Pellegrino, ha accompagnato con sensibilità, mettendo in risalto la freschezza di una composizione che già anticipa la genialità del giovane Mozart, creando un preciso e suggestivo unisono nei passaggi più complessi.
La serata ha raggiunto il suo apice con la maestosa Sinfonia concertante per violino, viola e orchestra K. 364. Silvia Mazzon, qui nelle vesti di violista, ed Ettore Pellegrino hanno offerto un’interpretazione di straordinaria intensità. L’orchestra ha creato un perfetto equilibrio tra solisti e compagine orchestrale, esaltando la liricità dell’Andante e la brillantezza del Presto finale. Le esecuzioni dei solisti, caratterizzate da coinvolgimento ed equilibrio, hanno raggiunto il pubblico con un’armonia travolgente che ha suscitato applausi calorosi.
Un lungo e sentito applauso ha concluso la serata, sancendo il successo del concerto. La stagione Senigallia Concerti, che aveva già visto protagonista Enrico Rava nel primo appuntamento, si conferma un’eccellenza artistica nel panorama musicale locale. Il direttore artistico, Maestro Federico Mondelci, ha espresso grande soddisfazione per il successo dell’evento.
“È stato molto bello avere tante scuole, e altre si stanno aggiungendo. Questo dimostra che, se si educano i giovani alla buona musica dal vivo, essi si appassionano,
perché percepiscono l’energia dei musicisti e la profondità della musica”, ha dichiarato Mondelci, sottolineando inoltre come il programma della serata, interamente dedicato a Mozart, abbia saputo coinvolgere il pubblico nonostante la complessità, grazie alla qualità delle esecuzioni e alla forza interpretativa degli artisti. Mondelci ha infine ricordato i prossimi appuntamenti della stagione, che spazieranno dal gospel natalizio a concerti sinfonici e recital con talenti emergenti, tra cui il giovane pianista Alberto Cartuccia Cingolani e il violoncellista Ettore Piovano, oltre a progetti innovativi come Le otto stagioni, che intrecciano il barocco di Vivaldi con il tango di Piazzolla ed un concerto finale dedicato alla Rapsodia in blu di George Gershwin.
La stagione, organizzata dall’Associazione Culturale LeMuse in collaborazione con il Comune di Senigallia, si conferma un punto di riferimento per la valorizzazione della grande musica e dei giovani talenti, offrendo al pubblico esperienze artistiche di altissimo livello.
Note sui protagonisti
Orchestra Sinfonica Abruzzese (OSA): fondata nel 1970, l’OSA è tra le istituzioni concertistico-orchestrali italiane riconosciute a livello statale. Con sede a L’Aquila, si distingue per la versatilità del repertorio e prestigiose collaborazioni nazionali e internazionali.
Ettore Pellegrino: violinista di consolidata esperienza, ha ricoperto ruoli di rilievo in contesti nazionali e internazionali, combinando virtuosismo tecnico e profonda espressività interpretativa.
Silvia Mazzon: artista di grande sensibilità, si è distinta come solista e musicista da camera, affrontando repertori che spaziano dal barocco al contemporaneo.
Roberto Molinelli: compositore e direttore d’orchestra, Molinelli è noto per le sue opere che fondono tradizione e innovazione, caratterizzate da narrazione evocativa e vivaci colori orchestrali.
Testo e foto di Simone Luchetti
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