stop a nuovi impianti per l’energia rinnovabile nella Tuscia

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Il Tar ha riconosciuto la validità della delibera 171 con cui la Regione Lazio ha regolamentato l’iter di realizzazione degli impianti per le energie rinnovabili. Nello specifico la Pisana è intervenuta sui permessi per la costruzione, non rendendoli possibili per le aree già fortemente interessate dalla presenza degli impianti. Per questo da maggio 2023 non sono state rilasciate autorizzazioni per la Tuscia, la provincia del Lazio in assoluto più utilizzata per le centrali con il 78% di presenza delle installazioni rispetto al territorio regionale. Uno stop che però non argina totalmente il fenomeno, visto che le aziende che vorranno realizzare impianti con potenza superiore a 30mw per gli eolici e 10mw per i fotovoltaici seguiranno le procedure direttamente tramite il ministero, che non ha bloccato i progetti per la provincia di Viterbo.

“Esprimiamo massima soddisfazione per aver visto riconosciuta dal Tar la bontà della delibera 171 del maggio 2023 della Giunta Rocca che stabilisce criteri per il rilascio delle autorizzazioni per le fonti energetiche rinnovabili – dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio Daniele Sabatini e il presidente della commissione agricoltura e ambiente Giulio Zelli -. Primo atto politico e programmatico giunto  a poche settimane dall’insediamento della nostra amministrazione regionale, con cui il presidente Francesco Rocca e il gruppo di Fratelli d’Italia hanno onorato un impegno assunto con la Provincia di Viterbo. Grazie proprio a questo primo atto deliberativo nella Tuscia è stata arginata la proliferazione di impianti eolici e fotovoltaici e non sono state rilasciate ulteriori autorizzazioni rispetto a quelle già concesse in precedenza. Soprattutto è stato ritenuto legittimo lo spirito che ha ispirato la delibera 171, ovvero la necessità di favorire uno sviluppo delle Fer pienamente compatibile con le esigenze di tutela ambientale dei territori evitando, come nel caso del Viterbese, un’eccessiva concentrazione di impianti in una sola provincia. E con questo stesso spirito lavoreremo in Regione, in collaborazione con l’assessore all’ambiente Elena Palazzo estremamente sensibile su questo tema, per mettere definitivamente a punto una legge sull’individuazione delle aree idonee in grado di bilanciare queste esigenze. Come ribadito più volte siamo favorevoli alle energie rinnovabili, ma la nostra provincia ha finora pagato un prezzo troppo alto in termini di superfici occupate e sottratte preminentemente alle attività agricole. Ringraziamo pertanto la giunta Rocca per aver con questa delibera, recentemente prorogata, risposto alle istanze del nostro territorio dimostrando ancora una volta di più di avere a cuore la sua salvaguardia”.

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Anche la segreteria provinciale della Lega contenta della decisione del Tar. “La Lega è impegnata da tempo con numerose iniziative per sensibilizzare la comunità istituzionale e cittadina nei confronti delle energie rinnovabili, alle quali siamo naturalmente favorevoli, purché questa rivoluzione, che nasce sotto i buoni auspici della tutela del pianeta, non si risolva in un’aggressione distruttiva del territorio, per cui ne deriverebbe un evidente controsenso che farebbe decadere le nobili motivazioni per cui essa è iniziata. Accogliamo con grande soddisfazione la sentenza del Tar favorevole alla delibera 171 della giunta Rocca che fissa i criteri da seguire per il rilascio delle autorizzazioni per le fonti energetiche rinnovabili. Un atto di cui c’era urgente bisogno. Un segnale verso la difesa del territorio che il centrodestra alla regione Lazio ha voluto e saputo dare in maniera ferma e decisa, a poco tempo dal suo insediamento, dimostrazione della priorità con cui la problematica che investe in maniera particolare la Tuscia, è stata affrontata. Il gruppo locale della Lega plaude con entusiasmo a questo importante tassello che viene posto su una strada che abbiamo battuto con coraggio fin dall’inizio, rivolgendo appelli a tutto il centrodestra e a tutti i livelli istituzionali, affinché l’assalto alla Tuscia dell’impiantistica energetica di nuova generazione, venisse imbrigliato dentro regole precise a salvaguardia del nostro paesaggio unico e meraviglioso. A questo proposito la Lega continuerà a portare avanti le richieste dei tanti sindaci, amministratori e associazioni affinché questo percorso di regolamentazione che, ci auguriamo, possa porre un limite all’aggressione lanciata alla Tuscia, prosegua anche presso il Mase dove sappiamo oramai arrivano la gran parte delle richieste di autorizzazione. Siamo fiduciosi che anche da qui arriveranno le risposte attese, con l’avvio di un tavolo che molti sindaci hanno richiesto. Da parte nostra continueremo a sensibilizzare le comunità locali sulle sfide del futuro, affinché siano partecipi e consapevoli del destino dei loro territori”.

Per Luisa Ciambella (Per il bene comune e Movimento civico Rocca presidente) dal tribunale è arrivata un importante vittoria: “La sentenza del Tar che conferma i limiti regionali sulle energie alternative rappresenta una grande vittoria per la tutela del nostro territorio e dà conforto alla battaglia iniziata dal nostro movimento ben cinque anni fa. È la conferma della linea di protezione e valorizzazione della Tuscia che abbiamo sempre perseguito con determinazione e coerenza. Fin dall’insediamento, il presidente Francesco Rocca ha mantenuto gli impegni presi con il nostro movimento e con i cittadini della Tuscia, traducendoli in atti concreti per salvaguardare il territorio. I risultati di questo lavoro si vedono chiaramente oggi, con una sentenza che pone fine a una lunga e difficile battaglia per l’ambiente. Come rappresentante del gruppo Per il Bene Comune e del Movimento Civico Rocca Presidente, siamo stati in prima linea in questa lotta, spesso in totale solitudine. Non per vantare primati, ma per ristabilire la verità e impedire che chi oggi si improvvisa paladino dell’ambiente distorca i fatti. È essenziale che i cittadini conoscano e ricordino chi ha realmente lavorato per la tutela del nostro territorio e chi invece si è girato dall’altra parte.  La devastazione subita dalla Tuscia è una ferita aperta, un prezzo altissimo pagato a causa di scelte scellerate avvenute sotto la giunta Zingaretti, con la complicità silente di tanti amministratori e politici locali. Questi stessi soggetti, oggi, cercano di riscrivere la storia, ma i cittadini non devono dimenticare chi ha permesso con il silenzio che il nostro territorio venisse abusato. Abbiamo sempre chiesto che gli impianti di energie alternative fossero valutati nel loro complesso cumulativo. Questo è stato il cuore della nostra battaglia, in contrapposizione alla cosiddetta “moratoria” di Zingaretti. Una misura che si è rivelata il più grande bluff politico per il nostro territorio. Oggi, grazie alla sentenza del Tar, vediamo riaffermata una linea di tutela che abbiamo sostenuto con determinazione e che la nuova amministrazione regionale guidata da Rocca ha portato avanti. Questa vittoria è la dimostrazione che la perseveranza e l’amore per il nostro territorio possono prevalere sulle logiche speculative”.



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