Mondeggi Bene Comune chiede alla Regione Toscana l’attivazione di un Patto di collaborazione secondo la legge regionale n. 71/2020 sul Governo collaborativo dei beni comuni e del territorio, per la promozione della sussidiarietà sociale, «cercando così di attivare una collaborazione proficua tra amministrazione regionale, metropolitana e comunale».
Mondeggi Bene Comune chiede alla Regione Toscana l’attivazione di un Patto di collaborazione secondo la legge Rregionale n. 71/2020 sul Governo collaborativo dei beni comuni e del territorio, per la promozione della sussidiarietà sociale, «cercando così di attivare una collaborazione proficua tra amministrazione regionale, metropolitana e comunale».
In attesa dell’avvio del Tavolo di co-progettazione che la Città metropolitana di Firenze dovrebbe attivare per definire la futura gestione della grande tenuta agricola di sua proprietà, l’APS Mondeggi Bene Comune, assieme alle realtà associative e cooperative che si sono unite nel progetto futuro[1], ha presentato alla Regione Toscana «l’istanza di attivazione di un Patto di collaborazione secondo la Legge Regionale n. 71 del 24 luglio 2020 sul Governo collaborativo dei beni comuni e del territorio, per la promozione della sussidiarietà sociale, richiedendo così il formale riconoscimento come “bene comune” di Mondeggi e della comunità che in questi anni se ne è presa cura».
«Con tale innovativa legge, purtroppo ancora poco conosciuta e ampiamente disapplicata, la Regione Toscana, colmando un deficit nel nostro ordinamento giuridico, dà attuazione al principio di sussidiarietà sociale costituzionalmente sancito dall’art. 118 e agli articoli 4, 58 e 59 del proprio Statuto – spiegano da Mondeggi – favorendo la cittadinanza attiva, promuovendo la diffusione della cultura dei beni comuni e del loro governo collaborativo, nell’ambito delle amministrazioni pubbliche e coinvolgendo soggetti sociali ed imprenditoriali anche al fine della a) tutela del benessere di tutte le persone presenti sul territorio regionale, nonché della vita delle generazioni future; b) promozione della coesione sociale e dello spirito di mutua collaborazione tra pubblica amministrazione, cittadinanza attiva e altre formazioni sociali; c) rivitalizzazione degli strumenti della democrazia rappresentativa».
L’APS MBC, che oggi, tramite un comodato d’uso gratuito concesso dalla Città metropolitana, ha in gestione gran parte dei terreni agricoli, ma solo fino al 2026, rivendica la propria esperienza «che non solo ha salvato dall’alienazione uno dei più bei luoghi di proprietà pubblica del territorio fiorentino, ma ha operato una vera e propria rigenerazione paesaggistica, ambientale e sociale dei luoghi – aggiungono da Mondeggi – in 10 anni di autogestione condivisa e partecipativa sono stati recuperati gran parte degli ulivi, delle vigne e dei seminativi con tecniche agroecologiche capaci di preservare e incrementare la fertilità del suolo, migliorare la gestione delle risorse idriche e custodire la biodiversità. I progetti Mo.T.A – Mondeggi Terreni Autogestiti e MoV.A. – Mondeggi Vigneti Autogestiti hanno coinvolto attivamente circa 400 persone della comunità locale. Parallelamente, sono state svolte innumerevoli attività di tipo formativo ad accesso gratuito (come la scuola contadina che ha coinvolto annualmente più di 500 partecipanti), laboratoriale ed educativo (ad esempio ospitando centri estivi per bambini, coinvolgendo circa 60 bambini), di promozione dei prodotti contadini (come il Mosto di Firenze, con il coinvolgimento negli anni di 50 produttori locali), di tipo artistico, culturale e più in generale di animazione territoriale. Tutto ciò ha portato migliaia di persone a conoscere e attraversare questo territorio a varia intensità di coinvolgimento: un patrimonio di conoscenze, relazioni, esperienze che non può e non deve essere disperso».
«Ora ci proponiamo di proseguire con una gestione unitaria, partecipata e comunitaria, nel rispetto degli equilibri dell’ecosistema, non solo per preservarne la vocazione agricola e il patrimonio storico-culturale-paesaggistico che la caratterizza, ma per proseguire e mettere in campo pratiche di innovazione culturale, solidarietà, inclusione sociale, tutela ambientale, ricerca scientifica, produzione agricola, educazione sportiva e artistica attraverso uno strettissimo contatto con la terra e la sua cura secondo una visione olistica e agroecologica e secondo un modello di governance caratterizzato da processi decisionali orizzontali e inclusivi – dicono i promotori di Mondeggi – con un’assemblea plenaria come organo sovrano come sancito dalla Carta dei Principi del Comitato di Mondeggi Bene Comune e dalla Dichiarazione di Uso Civico, e poi riprese dallo Statuto della stessa APS MBC».
La legge regionale toscana e il relativo regolamento «possono fornire l’impianto normativo per individuare strumenti di gestione condivisa: il Patto di collaborazione che dovrebbe essere siglato, su impulso della Regione Toscana, tra Comune di Bagno a Ripoli, Città metropolitana di Firenze, APS MBC ed eventuali altre realtà interessate, è il procedimento più idoneo per programmare e progettare, in maniera cooperativa tra cittadini attivi ed enti pubblici, senza fini di lucro, le attività di cura, gestione collaborativa e rigenerazione di un bene comune, prevedendo un tempo di affidamento congruo, non inferiore a 20 anni, come si conviene ad un’esperienza di condivisione solidale che si basa sulla cura e la coltivazione della terra, nel rispetto dei principi dell’agroecologia».
Attraverso il patto di collaborazione l’APS MBC intende «rafforzare e accrescere le attività di cura, gestione condivisa e rigenerazione del bene comune Mondeggi già avviate nel decennio passato e in particolare promuovere:
- la gestione agroecologica delle filiere agricole, nel pieno rispetto dell’equilibrio degli ecosistemi, preservando la fertilità del suolo e la biodiversità, in particolare dell’olio, del vino, della birra, del pane, del miele, delle erbe e del piccolo allevamento;
- attività di agricoltura sociale, finalizzata all’inclusione sociale e all’inserimento lavorativo in agricoltura di persone con fragilità;
- il coinvolgimento attivo della comunità locale, in particolare del territorio di Bagno a Ripoli, anche attraverso i progetti Mo.T.A – Mondeggi Terreni Autogestiti e Mo.V.A. – Mondeggi Vigneti Autogestiti;
- attività di tipo formativo ad accesso gratuito, aperti a chiunque sia interessato a partecipare;
- attività in collaborazione con associazioni del Terzo Settore ed Enti Pubblici;
- Attività dedicate al benessere della persona;
- iniziative culturali e artistiche, in particolare per la promozione dell’agroecologia, la tutela della biodiversità e il contrasto al cambiamento climatico;
- la promozione dei prodotti dell’agricoltura contadina e iniziative di animazione territoriale;
- la messa a punto di pratiche di innovazione agricola, culturale, sociale anche tramite la sperimentazione in collaborazione con le università.
- La costruzione di collaborazioni con attività agricole sul territorio e creazione di reti per condividere esperienze e conoscenze
- La promozione di pratiche di gestione degli spazi assegnati secondo i principi dell’economia circolare, della prevenzione dei rifiuti, della riduzione degli sprechi e più in generale dell’uso sostenibile delle risorse.
- …e molto altro!» spiegano dall’APS.
[1] I soggetti a oggi coinvolti sono: Anandalandia APS, Arci Firenze ETS, ASD Lebowski, Associazione Annulliamo la distanza ODV ETS, Associazione di Solidarietà e Cultura Popular ETS, Coop 21 cooperativa sociale, Coop CAT cooperativa sociale, Fontenuova soc. coop. Arl., Mondo di Comunità e Famiglia ETS, Officine Croma ETS, Ortinterrazza APS, ParamitaLab APS, Passe Passe ETS, Rete Semi Rurali ETS, Solidarius ETS.
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