MAGENTA NOSTRA » Multe e contravvenzioni (testo e podcast)

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Testo di Alessandro Colombo pubblicato su MAGENTA NOSTRA n. 5 giugno 2008

Nei meandri dei bilanci comunali, di cui l’Archivio Storico Comunale conserva in modo ordinato gli anni a partire dall’inizio del XIX secolo, si ritrova una documentazione che ha poco interesse dal punto di vista economico, ma che dà una pennellata di colore alla vita quotidiana dei magentini.
L’incidenza delle pene pecuniarie comminate per contravvenzione ai regolamenti statali e comunali era poca cosa rispetto al complesso delle entrate poste a bilancio, anche perché mancava una struttura di vigilanza urbana strutturata in modo organico e continuativo.
Venivano compiuti pattugliamenti periodici ad opera dei Carabinieri, mentre l’intervento delle Guardie Comunali avveniva in situazioni particolari (soprattutto il lunedì, in occasione del mercato) oppure su segnalazione degli abitanti stessi
Nell’anno 1900, ad esempio, vennero rilevate solamente ventuno infrazioni, diciotto delle quali per infrazione al regolamento stradale.
In un’epoca in cui i veicoli circolanti erano esclusivamente a trazione animale, i problemi non erano certo legati all’eccesso di velocità: i Reali Carabinieri della stazione di Magenta, agli ordini del brigadiere Francesco Guadagnini, erano però solerti nelle loro pattuglie notturne, e coglievano spesso in fallo i viaggiatori, per lo più mercanti e carrettieri, che transitavano per le vie del borgo senza avere acceso il fanale prescritto dal regolamento di Polizia Stradale. Trattandosi esclusivamente di non residenti a Magenta (non c’era motivo perché un magentino girasse di notte in paese con il carro), era sentito ai multati di versare l’importo della contravvenzione nei loro rispettivi comuni, che avrebbero poi trasmesso al comune di Magenta la somma riscossa tramite vaglia postale. Andavano incontro a questa sanzione sia i più piccoli carri a due ruote trainati da un cavallo, sia i più importanti tiri a quattro.
Dalla lettura dei verbali, si deduce poi che i Carabinieri “dell’arma a piedi, vestiti della militare divisa”, sempre in coppia, sorvegliavano nottetempo diverse zone dell’abitato: la maggior parte delle contravvenzioni sono rilevate lungo l’asse viario principale (via Milano, corso Vittoria, via Novara) ma anche le direttrici verso Ossona, Marcallo (via Stazione e “via per Marcallo, a poca distanza dall’osteria dell’Eden”) e Robecco erano adeguatamente pattugliate. Non c’è traccia di contestazione da parte di coloro che commettevano l’infrazione ed anzi la conciliazione avveniva in tempi brevi, per evitare il procedimento penale, col versamento della sanzione ridotta (due lire), non essendoci parti lese. 
Tra i diciotto multati, quattro residenti a Vigevano ed un minorenne di Corbetta, colto in fallo alle due di notte sul suo carretto trainato da un solo cavallo. Occasionalmente era anche rilevata la mancanza della prescritta targhetta di riconoscimento del veicolo che avrebbe dovuto essere apposta sul lato sinistro dello stesso.
Agli zelanti Carabinieri non sfuggivano neppure le infrazioni dei veicoli di pubblica utilità: alle ore 0,30 del 24 marzo venne multato tal Carlo Garavaglia, di Boffalora, anch’egli senza il lume d’ordinanza, nonostante fosse alla guida di un veicolo adibito ad “ambulanza degli ammalati”. 
Più curiose le infrazioni in cui incorsero i tre magentini che nell’anno 1900 violarono il regolamento di Polizia Urbana: secondo quanto verbalizzato dalla Guardia Comunale Giuseppe Albasini, l’8 febbraio, lungo la strada della Valle, nelle vicinanze del molino Ventura, “venne accertato in contravvenzione certo Ramponi Vittore, garzone alle dipendenze del mugnaio Garavaglia Alessandro, perché lasciava pascolare sui cigli e sui fossi di detta strada una mandria di animali suini”. 
L’Albasini aveva già altre volte fatto osservare al Ramponi che tale pratica era abusiva e contraria ai regolamenti comunali, ma di queste osservazioni il Ramponi “non si era dato per inteso”. Il giorno successivo, 9 febbraio, la Guardia Comunale multò il prestinaio Angelo Trezzi “mentre trasportava un recipiente con materie fecali in ora indebita”; una situazione simile si verificò il 4 luglio, quando Francesco Olgiati, oste in corso Vittoria, venne colto in contravvenzione “per aver espurgata una latrina in un’ora intempestiva, ovvero verso le ore 10 pomeridiane, trasportando poi le materie fecali sul corso Vittoria in recipiente non chiuso

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Immagine di copertina creata con AI



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