È il settore che anticipa i cambiamenti e che spinge forte su ricerca e sviluppo, anche per trasferire a tutti gli altri comparti della manifattura soluzioni innovative, finalizzate all’efficienza e alla sostenibilità.
La chimica, che è “scienza” e “industria” insieme, chiama i giovani e attraverso la sua principale associazione di rappresentanza – Federchimica nell’alveo di Confindustria – rilancia un ricco pacchetto di iniziative finalizzate all’orientamento per sviluppare sinergie e allineare le strategie delle imprese a quelle del circuito della formazione. Un progetto ambizioso su cui da tempo lavora l’imprenditore comasco Aram Manoukian, presidente e ad di Lechler, tre anni fa nominato Cavaliere del lavoro dal presidente Mattarella, responsabile dell’education in Federchimica, negli anni scorsi come consigliere e oggi come vicepresidente.
Per quale ragione è tanto importante oggi una stretta relazione tra il mondo della produzione e quello della scuola?
Anche il settore chimico riscontra oggi crescenti difficoltà di reperimento del personale come evidenziato dal recente Rapporto Draghi sul futuro dell’Europa. Sebbene il numero di laureati in materie Stem (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) sia in aumento, il ritmo non è sufficiente a tenere il passo con la crescita della domanda di lavoro e sono evidenti forti disparità di genere: gli uomini sono quasi il doppio delle donne. È, pertanto, fondamentale interrogarsi sull’importanza del dialogo tra mondo della formazione e industria, a maggior ragione in un settore come la chimica dove il legame tra la ricerca e la tecnologia e lo sviluppo industriale è fortemente consolidato. Come Federchimica tutti i nostri sforzi sono così protesi per rafforzare, ai vari livelli, il “bridge” tra scuola e imprese.
La grande novità degli ultimi anni è lo sviluppo della formazione tecnica post diploma attraverso gli Its. Ritiene che lo strumento stia funzionando nel migliore dei modi?
Gli Its sono uno strumento prezioso e il loro rafforzamento è fondamentale. Si può dire che essi stessi siano il frutto della connessione tra scuola e imprese che non a caso vengono coinvolte sia per i contenuti, sia per il corpo docente. Il mio invito ai ragazzi è quello di prendere in considerazione l’offerta formativa in ambito tecnico in provincia di Como e non solo, le opportunità sono diverse in vari campi e nel caso del nostro settore esiste un Its dedicato a Lainate, in cui sono attivi percorsi biennali focalizzati su “chimica e sostenibilità” e “chimica industriale”.
Per quale ragione queste competenze sono così importanti per le imprese e perché il messaggio alle famiglie fa tanta fatica a passare?
I diplomati Its sono ciò che serve alle aziende ed è naturale il nostro interesse affinché ci sia un ulteriore sviluppo di questa realtà. Certo, molto c’è da fare, innanzi tutto in termini di comunicazione per raggiungere i ragazzi e le famiglie e convincere loro che la chimica è un mondo sicuro, sostenibile, capace di offrire un grande numero di opportunità non solo in termini di carriera professionale, ma anche di sviluppo della propria creatività. Ancora oggi l’industria chimica sconta un pregiudizio negativo frutto di un passato totalmente superato, oggi le aziende, anche in virtù di norme molto severe, sono luoghi sicuri e salubri.
Come è articolata l’attività di Federchimica nell’ambito dell’education?
I progetti sono diversi e spaziano dalla scuola media all’università. Ci rivolgiamo ai ragazzi più piccoli per creare interesse verso la scienza e, in particolare nella scuola secondaria di primo grado, verso i percorsi di studio tecnico-scientifici, un esempio fra tutti è il Premio Nazionale Federchimica Giovani. Nei confronti dei ragazzi più grandi l’attività è focalizzata sull’orientare, insieme alle università, verso percorsi di studio in materie chimiche. Cerchiamo inoltre di aiutare gli universitari ad avere un percorso di studio funzionale ad un efficace inserimento nelle imprese chimiche. Di particolare rilevanza sono poi gli sforzi per arrestare la caduta nel numero di periti chimici. Per questo si è creata nel 2024 “Chemistry Network” una Rete di Istituti Tecnici con articolazione “Chimica e Materiali” per migliorare l’orientamento all’istruzione tecnica secondaria, potenziare il confronto tra mondo educativo e mondo del lavoro e favorire le iscrizioni universitarie in ambito chimico.
La sua azienda come si è organizzata per aumentare l’attrattività nei confronti dei giovani?
Lechler collabora con gli Its e da qualche anno si fa promotrice di un’academy che prevede un percorso formativo biennale finalizzato all’inserimento in azienda. Ogni anno viene selezionata una decina di giovani a cui viene offerta una formazione tecnica specifica e una conoscenza generale di tutta l’attività, sulla base del tipo di preparazione e delle inclinazioni personali viene quindi predisposto il graduale impiego nelle diverse aree in cui è organizzata l’azienda. È un progetto a cui teniamo molto e che oggi valutiamo con grande soddisfazione.
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