Ucraina, il fallimento dell’accanimento guerrafondaio di Macron

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La parola “guerrafondaio” ha un’origine etimologica interessante e significativa, che ben si adatta al contesto attuale della guerra in Ucraina e alla decisione di continuare il conflitto nonostante gli evidenti segnali di fallimento. La parola fu coniata nel 1896 dal giornalista Luigi Arnaldo Vassalli (1852-1906) in polemica con coloro che dopo la sconfitta di Adua (1896) reclamavano la “guerra a fondo”, ossia la continuazione della guerra contro l’Abissinia. Astraendola dal contesto di allora, quella parola indica ancora oggi la volontà di continuare una guerra a tutti i costi, anche andando contro quelle che sono le evidenze della scienza militare, che ormai produce resoconti dettagliatissimi, con statistiche e analisi basate sui dati.

Macron, il presidente della Francia, è tecnicamente – a tutti gli effetti – un guerrafondaio, e questa storia che racconteremo non fa che confermare questa definizione.

Parleremo della brigata “Anna di Kiev”.

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“Sono pronti per andare a combattere al fronte i soldati ucraini addestrati negli ultimi mesi dall’esercito francese. Parigi sta aiutando Kiev non solo con armi e munizioni, ma anche preparando i militari ai combattimenti contro Mosca”. Questo comunicava Euronews il 15 novembre 2024, con un video dell’addestramento.

Il caso delle diserzioni nella 155ª Brigata meccanizzata «Anna di Kiev»


La decisione di addestrare la Brigata Anna di Kiev in Francia è stata fortemente sostenuta dal presidente francese Emmanuel Macron. Durante una visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Francia nel giugno 2024, Macron si era impegnato a fornire supporto militare significativo all’Ucraina, incluso l’addestramento di un’intera brigata a partire da settembre dello stesso anno.

Nel giugno 2024, in occasione dell’80° anniversario dello sbarco in Normandia, il presidente francese Emmanuel Macron aveva presentato la brigata “Anna di Kiev” come il simbolo della cooperazione militare tra Francia e Ucraina. Con un contingente iniziale di 4.500 uomini, equipaggiato con 30 carri armati tedeschi Leopard 2 e 18 obici Caesar di fabbricazione francese, il progetto era stato salutato come un passo decisivo nella guerra contro la Russia. Macron aveva dichiarato che la brigata sarebbe stata un “fattore importante” nella guerra, supportata da un imponente sforzo logistico che coinvolgeva 1.500 istruttori e traduttori francesi e numerosi carristi addestrati in Polonia. Notevole è stata l’aspettativa riversata su questa grande unità militare.

Tuttavia, già durante l’addestramento in Francia, 50 soldati avevano scelto di disertare, rendendosi irreperibili dopo la libera uscita.

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La diserzione come risposta al sacrificio inutile

Una volta rientrati in Ucraina, le cifre sono cresciute in modo esponenziale: 1.700 uomini hanno disertato, abbandonando le file della brigata.

E così questa brigata si è ritrovata a dicembre 2024 fortemente disgregata, incapace di adempiere alla missione per cui era stata creata, ossia andare a difendere l’importante città di Pokrovsk nel Donbass, attualmente sotto assedio russo.

Nonostante le massicce diserzioni, la brigata è stata mandata al fronte in condizioni precarie, senza uomini sufficienti, senza droni, con sistemi di difesa aerea inadeguati e un’organizzazione interna disastrosa.

Il giornalista Yuri Butussov ha denunciato che 2.500 soldati inizialmente assegnati alla brigata sono stati dirottati verso altre unità, lasciando “Anna di Kiev” con effettivi ridotti e mal equipaggiati. Il comandante stesso della brigata è stato rimosso dal suo incarico. Il bilancio finale parla di pesanti perdite umane e materiali, tra cui diversi carri armati Leopard 2 e altri veicoli corazzati.

Al di là delle critiche alla gestione ucraina, appare evidente la cinica scelta di Macron di fare il primo della classe con le vite degli altri. Si è gonfiato il petto addestrando soldati in Francia per poi mandarli come carne da macello in Ucraina. I cinquanta che sono scappati già in Francia avevano capito quale sarebbe stata la loro sorte.
Macron con soldati ucraini

Macron è un moderno esempio di presidente guerrafondaio che non ha mai fatto il servizo militare. (1)

E’ l’esempio di come si può produrre un disastro umano dietro l’enfasi della retorica militare.

La vicenda della brigata “Anna di Kiev” non rappresenta solo un fallimento militare, ma soprattutto un drammatico esempio di come – di fronte all’accanimento di Macron e Zelensky di continuare a oltranza una guerra che vede l’esercito russo in netta superiorità di uomini e mezzi – molti soldati ucraini hanno comprensibilmente scelto la diserzione per sottrarsi alla guerra.

La Voix du Nord definisce la brigata ormai “quasi sciolta”, mentre il Berliner Zeitung non esita a parlare di un “fiasco” totale. Eppure, nonostante tutto, Macron e Zelensky hanno annunciato poco prima di Natale la creazione di una seconda brigata che sarà addestrata in Francia.

Scrive Michele Montanari sul Corriere del Ticino: “Stando agli ultimi dati ufficiali forniti da Kiev, ogni mese più di 5 mila soldati ucraini abbandonano le loro unità. Ciò equivale alla perdita di una intera unità simile alla brigata «Anna di Kiev» al mese”.

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Nel video in ucraino che trovate qui sotto c’è un ampio approfondimento di questo fallimento militare della 155ª Brigata meccanizzata «Anna di Kiev».

Viene naturale chiedersi: cosa farebbe Macron se si trovasse nei panni di questi soldati, mandati a morire in questo modo? Diserterebbe anche lui? 

Note: (1) Emmanuel Macron è l’unico presidente francese a non aver mai svolto il servizio militare. Questo fatto è stato sottolineato in diverse occasioni, specialmente in relazione alla sua proposta di reintrodurre una forma di servizio civile obbligatorio in Francia. Durante il suo mandato, ha annunciato l’intenzione di rendere obbligatorio un servizio nazionale, che potrebbe includere un periodo di addestramento militare per i giovani.

La sua mancanza di esperienza militare è stata oggetto di critiche, soprattutto considerando il contesto delle sue proposte di rafforzamento delle forze armate francesi e della sicurezza nazionale.

Fonti: https://www.perplexity.ai/search/chi-ha-voluto-che-la-brigata-a-g7M34Xi4S_uflkEl9kD.wA#1



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