Sovraindebitamento: i crediti deteriorati – Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

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#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Dopo avervi parlato di Sovraindebitamento, Usura, e rischio Usura, oggi voglio parlare diffusamente dei crediti deteriorati (grossa piaga sociale in questo tragico momento della Storia Italiana) e del Progetto di Legge 1193 presentato da FDI nel 2018, con anche la firma del Presidente Meloni. PDL 1193 che nel Dicembre 2022, “appena insediato il nuovo Governo”, a firma del Ministro Urso, è stato trasformato in DDL 788, ma purtroppo è stato dimenticato nei cassetti del parlamento perché contro gli interessi delle banche. Interessi delle banche che come abbiamo visto in occasione della ventilata tassazione degli extraprofitti, sono state difese a spada tratta, da Forza Italia.

***DDL che una volta approvato permetterebbe a tantissimi, semplici Cittadini e Imprese,

di tornare in Bonis,

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

cancellare l’iscrizione in CRIFF,

tornare bancabili,

e cosa importantissima per milioni di Italiani, ricomprare il credito a prezzi vantaggiosi, e annullare il pignoramento, o i pignoramenti nei confronti della casa, e di altri immobili di proprietà!!!!!

Un Articolo del Giornale la STAMPA del 12 Ottobre 2023 recitava così:

 

Debiti con le banche riacquistabili a prezzi stracciati, ma solo per famiglie e piccole imprese in difficoltà.

Nella maggioranza si lavora a un nuovo testo sponsorizzato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Rimetti a noi i nostri debiti, si, ma non a tutti. Dopo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi circa una sanatoria estesa dei crediti vantati dalle banche nei confronti di un milione tra famiglie e piccole imprese, ora nella maggioranza si lavora a un nuovo testo, sponsorizzato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, che restringerebbe solo alle categorie più deboli il diritto di “recompra” a prezzi stracciati. Tra queste rientrerebbero gli over 65, chi ha perso il lavoro o ha subito perdite consistenti di fatturato. Soglia che potrebbe essere fissata a un meno 30%. Questo varrebbe anche per aziende indebitate con le banche ma che non abbiano più di 250 dipendenti e un fatturato non superiore a 50 milioni, che potrebbero riacquistare con una maggiorazione del 20% i debiti ceduti dagli istituti di credito a società finanziarie e fondi a prezzi che in media sono del 24% del valore nominale, quando dietro c’è un immobile di garanzia. Percentuale che passa al 3-4% del valore nominale quando si parla dei cosiddetti “chirografari”, ossia i debitori che hanno prestiti e scoperti di conto corrente o delle carte di credito non coperti da alcuna garanzia reale. Debiti dai quali gli investitori riescono a ricavare fino a 4 volte tanto mentre per i debiti garantiti da beni immobiliari il ricavato è solitamente 4 volte tanto il prezzo di acquisto.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Un business che a fronte dei rumors di questi giorni sulla norma salva debitori ha subito una gelata, con gli investitori, soprattutto stranieri, fermi alla finestra in attesa di capire come finirà la partita. Che vale tanti miliardi, visto che sono ancora 116 quelli dei crediti deteriorati in pancia alle banche sui 350 conteggiati nel 2016, quando ebbero inizio cartolarizzazioni e cessioni a società e fondi che fino a ieri hanno fatto affari d’oro e che ora sembrano lasciare socchiusa la porta a una versione più light della sanatoria. Giorni fa a Cernobbio, durante il meeting dell’industria dell’Npl, il Non performing loans, qualche apertura c’è stata. «Si è acceso un utile riflettore sugli aspetti sociali – ha ammesso Francesco Guarnieri, ad di Guber Banca specializzata nella gestione dell’Npl- ma ora la questione va gestita con una logica selettiva, non con un condono generalizzato. Andrebbero aiutate a sgravarsi le famiglie più fragili e le microimprese, non i grandi debitori camuffati da piccoli». Che sarebbe poi un modo per rispondere alle obiezioni mosse da Banca d’Italia, che in un documento riservato ha sottolineato come le misure in discussione «potrebbero avere effetti distorsivi sulle condotte dei debitori, indotti a inadempimenti strategici che rendano non conveniente onorare il debito». Insomma, a trarne vantaggio potrebbero essere i furbetti che finirebbero per non pagare sapendo poi di poter sanare a percentuali irrisorie il debito. Problemi che verrebbero superati restringendo il campo d’azione del diritto di recompra solo a famiglie e piccole imprese in effettiva difficoltà economica.

***Il meccanismo di riacquisto del debito è comunque già stato messo nero su bianco da una bozza di articolato che potrebbe trasformarsi in un emendamento da inserire in manovra, con buone possibilità di passare, visto che se il ministero dell’Economia resta comunque attento a non creare nuove frizioni con il mondo bancario, testi analoghi erano già stati presentati anche da Pd e 5S, che avrebbero ora difficoltà a schierarsi contro. In base alla bozza di articolato, le disposizioni varrebbero nel caso «il titolare della posizione debitoria sia una persona fisica o un’impresa rientrante nelle microimprese e delle piccole e medie imprese. Dizione che oltre alle famiglie ricomprende tutte le aziende con meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni. Grazie alle nuove disposizioni “il debitore ha il diritto di estinguere una o più delle posizioni debitorie, di valore non superiore, singolarmente o complessivamente, a euro 25milioni, in essere presso una singola cessionaria”. Tetto che potrebbe però essere abbassato. Il prezzo di riacquisto è appunto pari a quello di acquisto maggiorato del 20% o del 40% nel caso ci siano un procedimento giudiziario o una “procedura stragiudiziale” (ossia una diffida di pagamento) già in corso.

***Un affare per chi vuol rimettere i propri debiti. Se ad esempio si è insolventi per 100mila euro di mutuo e il nostro debito viene acquistato al 24% del valore, ossia a 24mila euro, aggiungendo un 20%, ovvero con 28.800 euro ci si mette a posto.

***Operazione ancora meno onerosa quando si tratta di piccoli scoperti, come quelli del conto in rosso o delle carte di credito. In questo caso mille euro vengono solitamente ceduti a non più del 4% ossia a 40 euro. La “recompra” da parte del debitore costerebbe così solo 48 euro.

N.B. Come suggerisco dal 4 Novembre 2022, nelle mail che invio giornalmente al Presidente Meloni, Sottosegretario Mantovano, Ministro Giorgetti, Vice Presidente Salvini, Ministro Urso, e Vice Pres. Comm. UE Fitto, il DDL 788 andrebbe approvato urgentemente insieme alle modifiche da apportare alla 108/96 sull’Usura, e alla 3/2012 sul Sovraindebitamento, rendendo le tre Leggi complementari e inclusive allo stesso tempo, in modo che si completino a vicenda.(modifiche che sono contenute nelle mail che invio)”, e che vanno integrate alla luce della gravissima crisi Economica che si è abbattuta sull’Economia, prima con la crisi Pandemica, e poi con la crisi derivata dalla guerra in Ucraina. Crisi che inoltre ha portato ad un ingiustificato rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE, “(i tassi di Interesse si aumentano quando c’è troppa moneta in circolazione, e non quando la crisi dipende dall’aumento delle materie prime, derivante dalla Guerra in Ucraina)”, aumento dei tassi d’interesse che ha permesso alle banche di fare extraprofitti mostruosi ai danni di imprese e cittadini. Una volta convocato dalla Presidenza del Consiglio a Roma, porterò a loro conoscenza i nomi delle altre persone che dovranno accompagnarmi nell’incontro.

N.B. Inoltre faccio un appello a Conte dei 5 Stelle, e a Schlein del PD, se è vero che avete a cuore il bene è il benessere degli Italiani, e non quello delle banche e degli immigrati, collaborate e portate all’attenzione del Presidente Meloni e del Governo i vostri buoni propositi, affinché si giunga in tempi celerissimi dell’approvazione del DDL 788 e delle riforme delle succitate Leggi.

Importante Per le Elezioni Regionali pugliesi del 2025, faccio Appello al Presidente Meloni. Mentre Emiliano dispensa mance elettorali a più non posso, il CDX Pugliese brancola nel buio più assoluto, e non avendo candidati di peso pensa di candidare giornalisti di grido, se vero, non fa altro che certificare il fallimento della sua classe dirigente regionale. È questo che meritano i cittadini pugliesi che non si riconoscono in Emiliano e nel PD!!!!

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Si può definire ancora politica, o è diventato il palcoscenico di un teatro????

Basta persone calate dall’alto, sì a persone del mondo produttivo del territorio, persone che amano la propria terra, persone umili, sensibili, che hanno il grande dono di saper ascoltare, che conoscono le difficoltà della vita e i sacrifici che ci vogliono per affrontarla ogni giorno, persone che mettano al primo posto gli interessi dei CITTADINI, e infine persone libere che non dicano sempre si signorsì alle direttive che arrivano da Roma. Ecco il candidato ideale del CDX per le prossime elezioni Regionali Pugliesi che si terranno nel 2025.

*Popolo delle Partite Iva





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