La presidente della Sardegna Alessandra Todde è in bilico perché ci sono contestazioni formali sulle spese elettorali sostenute durante la campagna elettorale. Il Collegio regionale di garanzia elettorale, che è un organo che nelle Corti d’appello si occupa di ricevere e controllare i documenti dei candidati alle cariche amministrative, ha scritto e inviato un provvedimento contro la presidente della Regione che è subito esecutivo. Todde ha annunciato l’impugnazione ma dovrà versare 40mila euro entro trenta giorni, questa è la sanzione imposta dal Collegio. La governatrice si sente legittimata ad andare avanti e si dichiara serena.
Ma quali sono le contestazioni, gli eventuali e presunti errori commessi dallo staff dell’allora candidata consigliera Todde? Il provvedimento del Collegio con cui potrebbe scattare la decadenza è lungo dieci pagine. Sono sette i punti contestati contenuti nell’ordinanza emessa dal Collegio regionale di garanzia elettorale, in seno alla Corte d’Appello di Cagliari e composto dalla stessa presidente della Corte d’Appello, Gemma Cucca, che lo presiede e da 6 componenti effettivi (Dario De Luca, Consigliere della Corte d’Appello di Cagliari; Maria Luisa Scarpa, Consigliere della Corte d’Appello di Cagliari; Francesco Alterio, Consigliere della Corte d’Appello di Cagliari; Riccardo Fercia, docente universitario; Roberta Asuni, dottore commercialista e Tullio Conti, dottore commercialista).
Alessandra Todde, chi è la presidente della Regione Sardegna dichiarata decaduta: la carriera
Todde, la campagna elettorale e la rendicontazione dei fondi: le anomalie, le omissioni e gli errori
Innanzitutto secondo il collegio la dichiarazione relativa alle spese elettorali della campagna della presidente Todde non sarebbe «conforme» a quanto sancito da due norme, la legge nazionale 515 del 1993 e la regionale 1 del 1994 che la recepisce. In secondo luogo «non risulta essere stato nominato il mandatario, la cui nomina deve ritenersi obbligatoria» ai sensi delle due leggi richiamate. Ancora, si legge nel documento, «non risulta essere stato aperto un conto corrente dedicato esclusivamente alla raccolta dei fondi». E poi, quarto punto, «non risulta l’asseverazione e la sottoscrizione del rendiconto da parte del mandatario che avrebbe dovuto essere nominato». Secondo il collegio, ancora, «non è stato prodotto l’estratto del conto corrente bancario o postale» e «non risultano dalla lista movimenti bancari i nominativi dei soggetti che hanno erogato i finanziamenti per la campagna elettorale come previsto dalle due norme sopra citate». E poi l’ultimo punto: non sarebbe chiaro su quale conto siano state indirizzate le donazioni raccolte durante la campagna attraverso PayPal, somme comunque non rilevanti.
Per i componenti del collegio, dunque, il rendiconto elettorale del comitato elettorale del M5s, inviato il 23 maggio in adempimento degli obblighi previsti dalle leggi, firmato dal senatore Ettore Licheri e inviato alla Corte dei Conti, non chiarisce «se le spese indicate nei documenti depositati afferiscano alle spese della singola candidata alla carica di Presidente o alla campagna elettorale dei candidati alla carica di Consigliere sostenuti dal Movimento». La dichiarazione elettorale presentata riporta «di aver sostenuto spese, come da rendiconto allegato, per complessivi euro 90.629,98 e di aver ricevuto contributi e o servizi per euro 90.670,00». Nel documento il collegio riporta di aver ricevuto i documenti e la memoria della presidente a integrazione dei dubbi sollevati, ma sostiene non siano sanabili.
Todde, multa da 40mila euro e trasmissione atti in procura
«A carico di Todde Alessandra, tenuto conto della molteplicità e della rilevanza delle irregolarità riscontrate, della totale inosservanza della normativa di cui alla Legge 515/1993 e legge regionale Sardegna n. 1/94, determina la sanzione amministrativa di euro 40mila», è la prima parte del dispositivo del Collegio Regionale di garanzia elettorale della Corte d’Appello di Cagliari. E prosegue: «Ritenuta più grave la contestazione di cui al capo 1 (la depositata dichiarazione di spesa e di rendiconto non è conforme a quanto sancito, ndr): euro 25.822,84 aumentati ex art. 8 Legge 689/81 nella misura predetta in considerazione della molteplicità delle irregolarità riscontrate), ingiunge alla signora Alessandra Todde, di versare la somma di euro 40mila a titolo di sanzione amministrativa presso l’Agenzia delle Entrate entro il termine di trenta giorni dalla notifica della presente ingiunzione, sotto pena di esecuzione, con l’onere di depositare presso questo Collegio copia della ricevuta di avvenuto versamento e con l’avvertenza che entro il medesimo termine di trenta giorni dalla notifica potrà proporre opposizione alla presente ordinanza ingiunzione dinanzi al competente Tribunale». E ancora: «Tenuto conto delle violazioni della normativa, così come suindicate, dispone la trasmissione della presente ordinanza/ingiunzione al presidente del Consiglio Regionale per quanto di sua competenza – si legge nel provvedimento – in ordine all’adozione del provvedimento di decadenza di Todde Alessandra dalla carica di presidente della Regione Sardegna, nonché alla Procura della Repubblica stante le anomalie riscontrate nelle dichiarazioni depositate e l’omesso deposito della citata fattura presente nel cassetto fiscale della stessa».
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