Fidapa contro Tony Effe, stop a messaggi sessisti al Festival

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Le donne della Fidapa Bpw Italy-Sanremo lanciano un appello forte e chiaro contro la possibile partecipazione di Tony Effe al prossimo Festival di Sanremo. In una lettera aperta indirizzata alla Rai, a Carlo Conti e al sindaco di Sanremo, l’associazione evidenzia la propria preoccupazione contro i contenuti considerati violenti e sessisti presenti nei testi del rapper.

Gabriella Imperlini, presidente della sezione sanremese dell’associazione Fidapa, sottolinea: “Le parole hanno un peso e devono essere scelte con cura. Che questa vicenda possa offrire uno spunto di riflessione.

La Fidapa è un movimento di pensiero che riunisce circa 10 mila donne, con l’obiettivo di promuovere, coordinare e sostenere le iniziative di coloro che operano nei settori delle Arti, delle Professioni e degli Affari, sia autonomamente sia in collaborazione con enti, associazioni e altri soggetti.

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La Fidapa: “siano esclusi artisti che veicolano messaggi sessisti e violenti dal Festival di Sanremo”

Gentili Signore e Signori, In qualità di socie di sezioni Fidapa della Provincia di Imperia (FEDERAZIONE ITALIANA DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI )e, precisamente Gabriella Imperlini Presidente della sezione di Sanremo, Raffaella Panizzi socia della sezione di Sanremo , Amoretti Laura Presidente della Sezione di Imperia , Ingrid Biancardi Presidente della Sezione di Ventimiglia. Ci rivolgiamo a Voi con grande preoccupazione in quanto Donne e componenti iscritte ad una associazione, impegnate a promuovere la cultura del rispetto e contrastare ogni forma di violenza.

Come ben sapete, l’enciclopedia Treccani ha eletto come parola dell’anno 2024 il termine “Rispetto”, un valore fondante per il vivere civile e un tema di cruciale importanza nella nostra società. Eppure, ci troviamo costrette a evidenziare con forza una contraddizione profonda, che si manifesta attraverso scelte che riteniamo inaccettabili in eventi di rilevanza nazionale come il Festival di Sanremo.

Ci riferiamo, nello specifico, alla possibile partecipazione di artisti i cui testi veicolano messaggi categorici, violenti e offensivi nei confronti delle donne, contribuendo a diffondere una narrazione tossica e lesiva della dignità umana. Una retorica che non solo banalizza ma persino normalizza atteggiamenti e linguaggi carichi di violenza verbale e sessismo.

È nostro dovere come cittadine e cittadini, e come organizzazioni attivamente impegnate nella costruzione di una società più giusta, denunciare l’assoluta incompatibilità tra questi messaggi e il palcoscenico del Festival di Sanremo, da sempre simbolo della cultura e dell’arte italiana.

Consentire di esprimersi pubblicamente con tale violenza significa avallare e amplificare un linguaggio che è agli antipodi del rispetto che tutti dovremmo impegnarci a coltivare. Il Festival di Sanremo è molto più di un evento musicale: è una vetrina seguita da milioni di persone, un punto di riferimento culturale e un veicolo di messaggi che hanno un impatto diretto soprattutto sui giovani.

Proprio per questo, è indispensabile che venga mantenuto un elevato standard etico nella selezione degli artisti partecipanti.

Continuare a concedere spazio a figure che esprimono contenuti lesivi nei confronti delle donne è un messaggio implicito di accettazione e tolleranza verso tali atteggiamenti, mentre la responsabilità di chi organizza e promuove eventi di questa portata dovrebbe essere quella di educare e sensibilizzare, non di perpetuare stereotipi negativi.

Ci battiamo ogni giorno contro la violenza di genere, che non si esprime solo attraverso atti fisici, ma spesso con altrettanta gravità, attraverso le parole. Le parole hanno un peso, le parole modellano la realtà e influiscono profondamente sulle mentalità collettive. Scriviamo solo ora, non per inerzia, ma perché abbiamo voluto attendere, una vostra presa di posizione forte e chiara.

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Nulla è avvenuto anzi, personaggi direttamente coinvolti hanno messo in atto comportamenti distraenti con un pinkwashing offensivo per il comune sentire.

Per questo, chiediamo con fermezza di escludere artisti che veicolano messaggi sessisti e violenti dal Festival di Sanremo e di avviare, al contrario, una campagna di sensibilizzazione per promuovere il rispetto, l’uguaglianza e la condanna di qualsiasi forma di violenza, verbale o fisica.

Confidiamo che la Direzione della Rai e le personalità coinvolte nella realizzazione del Festival vogliano condividere con noi questo impegno morale, dimostrando concretamente che la cultura può e deve essere uno strumento di cambiamento positivo. Rimaniamo a disposizione per un confronto e per collaborare insieme in iniziative che possano valorizzare il Festival come simbolo di rispetto e inclusività.





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