Associazioni e movimenti
Intervista a Carlo Faraci, presidente regionale dell’associazione che gestisce oratori e gruppi sportivi
Siamo ormai quasi al termine del 2024 ed è tempo di bilanci. Ne parliamo con il presidente del Csi Toscana Carlo Faraci.
Presidente, come sta il Csi?
«Siamo un’associazione in salute. L’attività sta crescendo persino in modo superiore alle attese, anche avviando nuove discipline sportive come la cinofilia e nuoto in acque libere. C’è stata una bella ripresa dell’attività di pallavolo giovanile in particolare nella Toscana nord-ovest. Risultati davvero straordinari sono stati raggiunti nel basket, atletica e ginnastica. I dati del tesseramento registrano una forte crescita in tutto il territorio regionale raggiungendo le 120 mila unità, mentre le società sportive, che è forse il dato più significativo hanno superato le 1070 affiliazioni, con un incremento significativo anche di gruppi parrocchiali. Sono dati che ci pongono ormai stabilmente come terza regione italiana. Nel corso del 2024 le società sportive e gli atleti si sono distinti in modo straordinario nei campionati nazionali delle varie discipline sportive. Proprio per questo, il prossimo 11 gennaio, per la prima volta abbiamo preparato una novità: la prima grande festa di premiazione delle società e atleti che si sono classificati nei primi 4 posti nei campionati nazionali, seguendo anche l’esempio del presidente della Repubblica Mattarella in occasione delle premiazioni degli atleti olimpionici e parolimpionici».
Il Csi Toscana si è caratterizzato molto anche sul versante del sociale…
«Sì, il particolare con il progetto EduCare Sport, finanziato dalla Regione Toscana, il Csi Toscana insieme ai comitati territoriali cerca di essere all’altezza di queste sfide per far fronte all’emergenza educativa, che oggi dovrebbe essere la primo posto nell’agenda delle Istituzioni, delle famiglie, delle associazioni».
Il Csi come si rapporta con il territorio?
«Per il Csi l’attenzione al territorio è nel suo dna. Costante è il servizio di assistenza alle società sportive per tutti gli adempimenti burocratici e amministrativi che sono diventati spesso problematici, il servizio di assistenza per i bandi promossi dalle Istituzioni. In noi le società sportive devono trovare una voce amica che offra il necessario sostegno. Non di rado ci arrivano lettere di società sportive di riconoscimento per l’impegno con cui le nostre strutture territoriali riescono a fare sentire loro la vicinanza del Csi. Un’attenzione particolare è riservata ai gruppi parrocchiali che rappresentano un po’ il cuore pulsante della nostra associazione. Tutto questo è oggi facilitato dalla grande credibilità che il Csi di Toscana ha raggiunto nelle Istituzioni politiche e sportive».
Poi verso la fine dell’anno è arrivata da Roma un’altra bella notizia.
«Ebbene sì. A settembre ci è arrivata la notizia che la Conferenza episcopale italiana aveva nominato il nostro assistente don Luca Meacci assistente nazionale del Centro sportivo italiano. Sicuramente un importante riconoscimento per don Luca, a cui rinnoviamo i nostri rallegramenti e gli auguri di buon lavoro, ma anche un po’ per il Csi Toscano».
E allora cosa ci si aspetta per il futuro?
«Auspico che le assemblee elettive che si stanno celebrando e che termineranno in Toscana con l’assemblea regionale del prossimo 23 febbraio, portino nuova linfa a tutta l’associazione che è in Toscana, a partire dai comitati territoriali. Le sfide che ci attendono hanno bisogno di dirigenti motivati e competenti e il programma formativo sarà sviluppato tenendo presenti questi obiettivi».
Ma quali saranno le iniziative che caratterizzeranno il 2025?
«Il prossimo sarà davvero un anno straordinario. Celebreremo gli 80 anni dalla nascita del Csi in Toscana, che questa volta si collegherà alle celebrazioni nazionali e anche al Giubileo. Lo stesso “Csi in tour” sarà parte di queste celebrazioni e sarà arricchito da momenti formativi e di approfondimento. Dedicheremo il 2025 al tema della Pace e come lo sport possa contribuire a perseguirla. Organizzeremo importanti iniziative, coinvolgendo la Chiesa locale, le istituzioni pubbliche ai vari livelli e le istituzioni sportive, le società sportive (tutte e non solo quelle affiliate al Csi), le associazioni impegnate nel sociale. Saranno momenti di festa e di popolo. La pace si costruisce partendo dall’impegno della persona e non con la violenza che troppo spesso vediamo in talune manifestazioni».
Sulla legge regionale per gli oratori cosa può dirci?
«Il Csi della Toscana ha organizzato nel marzo scorso presso la sede della Regione, presente il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro mons. Andrea Migliavacca, delegato Cet per il Tempo libero, sport, salute, un convegno molto partecipato sul tema “Abitare la Parrocchia”. In quest’occasione il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha espresso la volontà di arrivare in tempi brevi all’approvazione della legge. Da allora sono stati fatti dei passi avanti, superando alcuni ostacoli, e questa importante legge dovrebbe essere in dirittura di arrivo. Siamo molto contenti di questo e soprattutto del riconoscimento che la parrocchia è davvero “luogo educativo per eccellenza”. Ringrazio il presidente Giani per avere comunicato questo impegno al convegno del Csi e per avere lavorato a questo obbiettivo con grande convinzione. E sarebbe molto bello che questa legge fosse approvata proprio in coincidenza con l’80° compleanno del Centro sportivo italiano, che da sempre, dalla sua nascita ha avuto nella parrocchia il punto di riferimento per promuovere per i giovani la propria missione educativa».
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