La presentazione di Foodyear, il calendario che racconta le diverse sfaccettature della cucina campana, è fissata per il 4 gennaio 2024, alle 9:45, presso lo Yacht Club Marina di Stabia, a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Con lo slogan “C’è più gusto a chilometro zero”, il progetto mira a promuovere l’utilizzo di ingredienti locali e a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dello sviluppo sostenibile nella ristorazione.
Il concept dietro Foodyear
Foodyear è un’iniziativa editoriale che punta a riflettere sulla tradizione e i valori alimentari della Campania. Partito un anno fa da Pompei, il progetto ha un obiettivo chiaro: mettere in luce le storie di chi lavora nel settore gastronomico, dai ristoratori agli chef, passando per i pizzaioli e i pasticcieri. L’intento è quello di creare un legame profondo tra il cibo e il territorio circostante, enfatizzando il concetto di “chilometro zero”. Questo approccio si basa su un’economia circolare che privilegia l’utilizzo di prodotti a bassa impronta ecologica, riducendo così l’inquinamento legato al trasporto degli alimenti.
Il fotografo Gianni Cesariello, la giornalista Ilaria Cotarella e Marco Pirollo, direttore di “Made in Pompei”, sono i fondatori di questo progetto, che si propone di avvicinare le persone alla cultura culinaria attraverso storie che affondano le radici nella tradizione gastronomica locale. Ogni storia narrata attraverso Foodyear non è solo un racconto di piatti, ma anche un invito ad abbracciare un mondo di sapori e valori che respira l’essenza stessa della Campania.
Storie di piatti e chef in evidenza
Nella nuova edizione del calendario, che si allontana da Pompei per abbracciare anche Castellammare di Stabia e Gragnano, si metteranno in risalto piatti tipici come il panuozzo e altre specialità locali. I promotori intendono portare i lettori in un viaggio culinario che attraversa le diverse tradizioni culinarie delle due città, raccogliendo storie di piatti iconici e delle persone che li preparano.
Foodyear non si limita a raccontare soltanto le specialità culinarie, ma esplora anche le pratiche sostenibili adottate nei ristoranti, come la riduzione degli sprechi e l’uso di ingredienti freschi e locali. I protagonisti condividono come l’adozione di stili di vita più green possa portare a un benessere sia individuale che collettivo. Non si tratta solo di paladini dell’ambiente, ma di gesti quotidiani che, accumulandosi nel tempo, possono fare la differenza.
Attraverso questi racconti, il calendario si propone di istruire e ispirare, stimolando il pubblico a prendere decisioni più consapevoli riguardo al cibo che consumiamo e al modo in cui può influenzare l’ambiente che ci circonda.
La sostenibilità come obiettivo a lungo termine
La filosofia del “chilometro zero” si è evoluta e oggi è più che mai vicina al concetto di sostenibilità. Questo approccio incoraggia le persone a scegliere ingredienti freschi e di stagione, cercando la qualità piuttosto che la quantità. Negli scorsi mesi, i ristoratori e gli chef sono stati invitati a condividere le loro buone pratiche, illustrando come hanno implementato politiche di sostenibilità nelle loro cucine.
Nel prossimo anno, il calendario offrirà una panoramica mensile delle abitudini culinarie adottate in questi locali, con focus su ricette tradizionali come la pizza, la pasta al pomodoro o le fettuccine ai funghi porcini. Ogni piatto avrà la sua storia e il suo legame con il territorio, dimostrando che il cibo non è solo nutrimento, ma anche cultura e storia.
Raccontare le storie di chef e ristoratori che operano a favore della sostenibilità permette agli appassionati di gastronomia di vedere la realtà culinaria da una nuova prospettiva: quella in cui il cibo può nutrire sia il corpo che la mente senza compromettere il futuro del nostro pianeta. Questo è il messaggio centrale di Foodyear, un calendario che si propone di alimentare una battaglia a favore del buono e del sano, rimanendo sempre fedeli ai valori della tradizione e della sostenibilità.
Ultimo aggiornamento il 3 Gennaio 2025 da Laura Rossi
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