Vannacci alla trattoria Scolari: «Per il 2025 desidero un’Italia sicura e i conflitti terminati»

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CASALBUTTANO – Il generale Roberto Vannacci, dallo scorso giugno parlamentare europeo eletto come indipendente tra le file della Lega, ha incontrato un gruppo di amici e sostenitori presso la Trattoria Scolari di Casalbuttano. Durante l’incontro di natura informale, Vannacci ha raccontato i primi sei mesi di lavoro al Parlamento europeo e ha poi brindato all’inizio del nuovo anno e alle nuove prospettive politiche nazionali e internazionali che si affacciano, a partire dall’imminente insediamento di Donald Trump alla presidenza statunitense.

Generale Vannacci, a 6 mesi di distanza dalla sua elezione in europarlamento, qual è il bilancio di questa esperienza?
«Il bilancio è estremamente positivo: si tratta di un contesto in cui chi desidera impegnarsi nel lavoro trova immense opportunità da esplorare. Sono già visibili alcuni risultati tangibili, come il fatto che la Lega, insieme ad altre forze di destra, sia riuscita a ostacolare l’applicazione immediata della legge sulla deforestazione. Inoltre, non sono stati approvati alcuni provvedimenti relativi al tentativo di riduzione dei fondi. L’obiettivo principale rimane quello di limitare l’immigrazione clandestina e di generare maggiore ricchezza e benessere per l’Italia e per tutti i cittadini europei».

Si parla molto negli ultimi giorni dell’arresto della detenzione della giornalista italiana Cecilia Sala in Iran. Lei, da esperto da anni di politica estera, che idea si è fatto della vicenda?
«Nel frattempo, auspico che per la nostra giornalista questo increscioso episodio possa giungere rapidamente a una conclusione. È vero anche che operare in un contesto come quello iraniano comporta una serie di rischi, e sono certo che la signora Sala ne fosse consapevole. Ora, confidiamo che la diplomazia riesca a intervenire in modo efficace per riportare a casa una nostra concittadina».

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Tra pochi giorni entrerà di nuovo in carica il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Come potrebbe cambiare secondo lei la prospettiva internazionale?
«Nutro grandi aspettative riguardo all’operato di Trump, anzitutto perché ha promesso di porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina. Questo rappresenterebbe un risultato di enorme portata, riducendo non solo il numero di vittime e la devastazione che colpiscono principalmente il popolo ucraino, ma anche liberando risorse significative per l’Europa. È importante ricordare che questa guerra è un peso economico che grava anche su di noi europei, incidendo direttamente sui nostri risparmi. La conclusione delle ostilità potrebbe aprire nuove prospettive nel settore energetico. L’ex presidente del Consiglio, Draghi, aveva identificato nella perdita del principale fornitore di energia dell’Europa, cioè la Russia, una delle cause della scarsa produttività e competitività del nostro continente. Pertanto, la fine della guerra potrebbe portare a un rinnovamento energetico, affrontando una delle maggiori criticità dell’economia europea. Oltre a questi aspetti, l’arrivo di Trump potrebbe segnare nuovi interventi per contrastare l’immigrazione irregolare, tema su cui è sempre stato molto deciso. Si prospetta, inoltre, un cambiamento nell’approccio alle questioni sociali, con un atteggiamento più risoluto nei confronti della “cancel culture” e della cultura “Woke”, che hanno, a suo dire, alterato profondamente il pensiero comune in Occidente».

Stagione di guerre ma anche, si spera, di tregue: tra Russia e Ucraina, tra Israele e Palestina e poi c’è anche il caso della Siria.
«La questione del Medio Oriente è estremamente complessa. Ciò che sta accadendo oggi non è altro che la prosecuzione delle guerre arabo-israeliane. Pensiamo agli scontri del ’48, del ’56, del ’65, del ’73, dell’82 e, in tempi più recenti, ai conflitti degli ultimi mesi tra Israele e Gaza, che hanno coinvolto l’intero contesto del Medio Oriente. Questa è una regione di rilevante importanza per noi; basti pensare al passaggio del traffico navale attraverso il Golfo di Aden e il Mar Rosso. A causa dell’instabilità di quest’area, spesso le rotte vengono deviate per circumnavigare il Capo di Buona Speranza, portando a un aumento dei costi delle merci importate dall’Asia»

Obiettivi per il 2025?
«Nel contesto attuale, è prioritario concentrarsi sulla conclusione del conflitto e sulla sicurezza, tema di grande importanza per gli italiani. Desidero un’Italia in cui una donna, un figlio, un nostro concittadino possa circolare liberamente per le strade, senza il timore di essere aggredito o derubato; un Paese dove le stazioni ferroviarie non divengano rifugi per malviventi e dove si possa lasciare la porta di casa aperta, senza la preoccupazione di subire furti. Bisogna impegnarsi a fondo per il rilancio economico, riscrivendo il Green Deal, il quale ci ha impoverito senza apportare alcuna soluzione dal punto di vista ecologico. È essenziale ridare slancio all’economia dell’Europa e dell’Italia, anche attraverso misure fiscali. Guardiamo con favore all’estensione della flat tax per le partite IVA fino a 100.000 euro e alla creazione di uno “zoccolo fiscale”, proseguendo in questa direzione. Nel 2025, inoltre, si terranno le elezioni regionali in sei regioni d’Italia. È fondamentale ottenere buoni risultati in Toscana, Campania, Puglia, Marche, Veneto e Valle d’Aosta».





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