Una promessa del football, un’aspirante infermiera e una madre single: chi sono le vittime dell’attentato di New Orleans

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di
Serena Palumbo

Il killer che a Capodanno si è lanciato con un pick up sui passanti a New Orleans, aprendo poi il fuoco, ha ucciso almeno 14 persone

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Un giocatore di football, un aspirante infermiera e la mamma di un bambino di quattro anni. Sono queste alcune delle 14 vittime (dato in aggiornamento) dell’attentato che durante la notte di Capodanno ha sconvolto Bourbon Street, il quartiere francese di New Orleans. E che ora iniziano a essere identificate.

Ore 3.15 del mattino. Molte persone affollano ancora le strade della città statunitense. Il nuovo anno è arrivato e in tanti lo stanno festeggiando. Tra questi ci sono anche Tiger Bech, Dedeaux, Kareem Badawi, Hubert Gauthreaux, Nicole Perez e Reggie Hunter.





















































Vite diverse, età diverse, nazionalità diverse. Il destino, però, è lo stesso: sono tutti morti per mano di Shamsud-Din Bahar Jabbar, 42 anni, nato e cresciuto in Texas e con un passato nelle forze armate statunitensi come esperto di risorse umane e di It. Alla guida di un pick up, è piombato sulla folla, travolgendo molte persone. Nell’auto con lui una bandiera dell’Isis e dell’esplosivo «artigianale». Ma resta ancora da stabilire se il movente sia di matrice terroristica o dettato da «instabilità personali». Ipotesi, quest’ultima, sostenuta dal recente fallimento finanziario dell’azienda che Shamsud-Dine aveva creato e un divorzio «doloroso». Dopo essere sceso dalla vettura e aver aperto il fuoco, è stato accerchiato e neutralizzato dalla polizia. Ora lascia dietro di sé altre vite spezzate.

I profili di sei vittime

Tiger Bech, 28 anni. Un ex giocatore di football americano, della Princeton University, che era a New Orleans per celebrare il nuovo anno. Considerato nel settore uno dei migliori nel suo ruolo di kick returner, votato nella squadra ideale della Ivy League. A dare la notizia su X è stato il fratello Jack, ricevitore a Texas Christian University: «Ti vorrò sempre bene fratello. Sei stato fonte d’ispirazione ogni giorno e ora sarai con me in tutti i momenti della mia vita. Non preoccuparti per la nostra famiglia, ci penso io». A ricordarlo anche l’allenatore di Princeton, Bob Surace, che ha raccontato a Espn di aver scambiato messaggi con il padre di Tiger: «Penso sia il primo con quel nome ad aver mai vestito la nostra maglia e ha sempre giocato con quell’attitudine, quella della tigre». Nel college del New Jersey, dal 2017 al 2019, Bech aveva messo a segno 53 ricezioni per 825 yard e tre touchdown.

Nikyra Dedeaux, 18 anni. Aveva il sogno di diventare infermiera. Al momento dell’attentato era con Zion Parsons, sua amica e testimone dell’attacco. Festeggiavano il passaggio del 2024. «Corpi, corpi tutti su e giù per la strada, tutti che urlavano e urlavano», ha raccontato alle forze dell’ordine l’amica. Poi il difficile compito, quello di avvertire la madre di Nikyra: «Non ho avuto il tempo di piangere finché non ho chiamato sua madre e lei mi ha chiesto: “Dov’è la mia bambina”. Questo mi ha distrutto».

Kareem Badawi. Di lui ci sono ancora pochi dettagli: da poco si era laureato alla Episcopal High School. Gli amici lo ricordano come un ragazzo «ambizioso e gentile con tutti».

Hubert Gauthreaux, 21 anni. Il suo coinvolgimento nell’attentato è stato confermato da un portavoce della Archbishop Shaw High School, dove nel 2021 si era laureata. Una ragazza «brillante, con un futuro promettente avanti a le», ricordano gli amici. 

Nicole Perez, 28 anni. Era felice la sera dell’attentato, feteggiava il 2025 e la promozione appena ricevuta come manager del Kimmy’s Deli a Metairie. Lascia il figlio di quattro anni, che cresceva sola e per il quale «lavorava per garantirgli una vita migliore», ha ricordato l’amica e collega Kimberly Usher agli emittenti locali.

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Reggie Hunter, 37 anni. Non doveva essere a Bourbon Street al momento dell’attentato. La notte di Capodanno ha deciso all’ultimo momento di cambiare i suoi piani e andare con suo cugino, anche lui investito dal pick up e rimasto ferito, a festeggiare in strada. I familiari lo ricordano come un «padre dedito ai suoi due bambini».

2 gennaio 2025 ( modifica il 3 gennaio 2025 | 11:58)

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