Sanità, neet e fuga dal Sud: alla Puglia serve un patto tra istituzioni e parti sociali

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Il 2024 si è rivelato un anno complesso segnato da un clima di incertezza che ha colpito il mercato del lavoro in cui la componente occupazione resta una grande preoccupazione. Il tasso di inattività pugliese giovanile di età 25-34 anni, tra i più alti del Paese, riflette in realtà una situazione di scoraggiamento aggravata dalla carenza di opportunità lavorative stabili e da ritardi strutturali che continuano a penalizzare le aree del Mezzogiorno.

Inoltre, nonostante i segnali di crescita economica post-pandemia, le disuguaglianze territoriali e salariali tra Nord e Sud restano ancora significative. La Cisl Puglia nel 2024 ha affrontato questo contesto di incertezza, con un’azione vertenziale sindacale diffusa, mettendo al centro diversi temi. Tra cui lo sviluppo, la legalità, la sicurezza sul lavoro, il welfare, il divario di genere, l’inclusione di giovani e immigrati, la partecipazione attiva dei lavoratori alla vita delle imprese, la contrattazione di secondo livello, strumento chiave per migliorare le condizioni lavorative per incrementare la produttività. La nostra regione continua a vivere dinamiche socio-economiche ‘con alti e bassi’ che riflettono un sistema produttivo seppur in parte strutturato, spesso vulnerabile.

Ci preoccupa, il mismatch pugliese tra domanda e offerta di lavoro che tende ad accentuarsi, complicando l’inserimento lavorativo principalmente per i giovani. La fuga dei cervelli resta una delle sfide più pressanti, con molti talenti pugliesi costretti a cercare opportunità altrove. La Cisl Puglia da diverso tempo alla Regione, fino ad arrivare all’ultima audizione sul bilancio preventivo, ha evidenziato, l’importanza di politiche attive del lavoro efficaci e l’urgenza di un sistema formativo che debba saper rispondere meglio alle esigenze territoriali reali, coinvolgendo le parti sociali, giovani e donne, le università e creando percorsi di formazione mirati; insomma occorre fare di più anche perché le risorse ci sono. La questione Neet, richiede interventi immediati per contrastare uno scoraggiamento diffuso nei confronti di chi cerca una occupazione. In Puglia, il fenomeno è particolarmente grave e pone la necessità di una rete integrata tra scuola, famiglia e mondo del lavoro, capace di orientare i giovani e valorizzarne le proprie aspirazioni, prevenire l’abbandono scolastico, incrementare i tassi di laureati e migliorare, con la collaborazione delle famiglie, la qualità delle scelte dei corsi universitari per poter ridurre i casi di fuori corso e di conseguenza gli abbandoni dei percorsi di studio. Dal punto di vista produttivo, invece, le piccole e medie imprese, fulcro dell’economia pugliese, affrontano, tante di loro, crisi profonde che si ripercuotono in primis sui dipendenti.

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La Task Force della Regione Puglia e l’assessorato al lavoro, a nostro avviso, sono chiamati da subito ad intervenire preventivamente a convocare tavoli di crisi settoriali e diversificati per aree. Circa 11.000 lavoratori sono attualmente coinvolti in crisi aziendali, con quasi 50 aziende che necessitano di soluzioni urgenti per evitare possibili fallimenti o licenziamenti. È chiara la necessità di una politica industriale e manifatturiera efficace, capace di integrare e fare sistema partecipativo con altri settori produttivi, come per esempio l’agricoltura con l’ammodernamento infrastrutturale, e un turismo organizzato spesso lasciato all’iniziativa dei singoli. Cruciale per la Cisl Puglia sarà, anche per il 2025, la questione sanità regionale che evidenzia un forte disequilibrio tra domanda e offerta che penalizza l’accesso dei cittadini ai servizi di cura e prevenzione, tra cui le liste di attesa. Bisogna potenziare al più presto gli organici, rafforzare la formazione e garantire investimenti adeguati sulla medicina territoriale per rispondere ai bisogni della popolazione. La Cisl Puglia, in tutto questo, propone un patto di responsabilità tra istituzioni, politica e parti sociali, per pianificare uno sviluppo sostenibile che includa tra le diverse priorità anche la qualità e la dignità del lavoro. Il nostro percorso congressuale avviato in queste settimane, sarà occasione per rilanciare l’azione sindacale della Cisl, come le vertenze territoriali e regionali, rafforzare il nostro radicamento organizzativo, promuovendo anche una contrattazione sociale responsabile e nuovi strumenti di welfare che coinvolgano sempre più giovani, donne e immigrati.

Puntiamo inoltre, a una partecipazione dei lavoratori alle decisioni aziendali, in quanto essenziale per affrontare le sfide produttive per promuovere una crescita economica e sociale adeguata. Solo attraverso una visione strategica condivisa sarà possibile rispondere alle criticità del mercato del lavoro pugliese, garantendo un futuro di speranza e prospettive per tutti i cittadini, in particolare chi oggi è in gravi difficoltà.



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