Risarcimenti per danni a beni mobili causati dal sisma 2016

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Risarcimenti per danni a beni mobili causati dal sisma 2016

Risarcimenti –  Una nuova opportunità per i proprietari di beni mobili distrutti o danneggiati dal terremoto che ha colpito il Centro Italia nel 2016. Un’ordinanza della Cabina di Coordinamento Sisma, approvata nel 2024, stabilisce le modalità per ottenere un risarcimento per i danni subiti, in particolare per quanto riguarda i beni mobili registrati come automobili e altri veicoli. L’iniziativa, frutto di un accordo tra le Regioni e il Commissario per la Ricostruzione, mira a colmare una lacuna storica che ha riguardato i cittadini che, pur avendo subito gravi danni alle proprie proprietà, non avevano potuto accedere ai risarcimenti previsti per i beni immobili. Con questa misura, viene finalmente riconosciuto il danno subito anche dai proprietari di beni mobili.

Un risarcimento atteso con urgenza

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Il Commissario per la Ricostruzione, Giovanni Castelli, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto: “Finalmente andiamo a risolvere una disparità che si era venuta a creare nei confronti dei proprietari di beni mobili, come le automobili, danneggiati dal sisma”, ha dichiarato. “Questa è una richiesta molto sentita, proveniente direttamente dal territorio, e voglio ringraziare i Presidenti di Regione che hanno collaborato con me per arrivare a questa soluzione. L’obiettivo è semplificare le procedure e garantire risposte rapide ai cittadini, anche grazie al lavoro quotidiano degli Uffici Speciali per la Ricostruzione”, ha aggiunto Castelli.

La nuova disposizione offre finalmente una risposta concreta per coloro che hanno visto distrutti o gravemente danneggiati i propri mezzi di trasporto o altri beni mobili registrati a causa dei crolli provocati dalle scosse di terremoto.

I dettagli del risarcimento

Il risarcimento interessa i proprietari di beni mobili registrati, come automobili, motocicli, veicoli commerciali e altri mezzi di trasporto, che erano residenti nei Comuni colpiti dal terremoto alla data degli eventi sismici. L’entità del risarcimento varia a seconda della gravità del danno subito.

Per i beni distrutti, il contributo previsto copre fino all’80% del valore di mercato del bene al momento del sisma. Per determinare questo valore, è necessario presentare una perizia giurata o, in alternativa, una polizza assicurativa che attesti l’importo. Questo valore, certificato ufficialmente, costituisce la base per calcolare il risarcimento.

Nel caso di danni gravi ma non totali, il contributo copre invece l’80% delle spese sostenute per il ripristino del bene, sempre che tali spese siano adeguatamente documentate. Se l’importo delle spese per il ripristino supera il valore di mercato del bene, il risarcimento verrà comunque calcolato sull’80% del valore di mercato. In ogni caso, l’importo complessivo del risarcimento non può mai superare l’80% del valore di mercato del bene, tenendo conto anche di eventuali rimborsi assicurativi o altri risarcimenti già ricevuti dal proprietario.

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Come fare domanda

I proprietari di beni mobili danneggiati o distrutti dal sisma dovranno presentare la domanda per il risarcimento entro il 30 giugno 2025. La richiesta va inviata tramite posta elettronica certificata (PEC) all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione (USR) competente, allegando la documentazione necessaria. La documentazione include la perizia giurata del valore del bene, la dichiarazione di residenza del proprietario (che deve risiedere nei Comuni del cratere sismico) e le fatture comprovanti le spese sostenute per il ripristino del bene danneggiato, se applicabile.

Una volta ricevuta la domanda, l’USR avrà 60 giorni di tempo per verificare i requisiti e per procedere con la concessione del contributo. Il pagamento avverrà in un’unica soluzione e sarà effettuato tramite accredito sul conto corrente indicato dal beneficiario. La velocizzazione delle procedure, attraverso il coinvolgimento degli Uffici Speciali, è stata sottolineata come una delle priorità per garantire una risposta tempestiva ai cittadini.

Implicazioni per i cittadini

L’introduzione di questo risarcimento offre una significativa opportunità a numerosi cittadini che avevano subito danni economici a causa del sisma, ma che non erano stati coperti dalle misure previste per i beni immobili. Sebbene molte persone abbiano potuto beneficiare di contributi per il ripristino delle proprie abitazioni o degli edifici danneggiati, non esisteva una protezione equivalente per i beni mobili, come le automobili o altri veicoli registrati, che erano stati danneggiati dai crolli provocati dalle scosse.

Questa misura è quindi un passo importante per garantire equità tra i cittadini, permettendo loro di ottenere un risarcimento adeguato e tempestivo per i danni subiti. Il governo e le autorità regionali hanno manifestato l’intenzione di seguire da vicino l’evoluzione della situazione, con l’obiettivo di semplificare ulteriormente le procedure e rispondere in modo ancora più rapido alle necessità dei cittadini.

Un segnale di speranza per la ricostruzione

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Il risarcimento dei beni mobili si inserisce nel più ampio processo di ricostruzione e recupero delle aree colpite dal sisma del 2016. Questo terremoto ha devastato intere comunità, danneggiando in modo irreparabile abitazioni, infrastrutture e beni mobili. Sebbene gran parte delle risorse siano state destinate alla ricostruzione delle strutture danneggiate, la questione dei beni mobili ha rappresentato un’area grigia che fino ad ora non aveva ricevuto un’adeguata attenzione.

L’introduzione di questa misura dimostra un impegno concreto da parte delle istituzioni per rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, senza lasciare indietro nessuno, indipendentemente dal tipo di danno subito. Questo risarcimento offre una boccata di ossigeno economico a chi ha visto compromesso un bene fondamentale per la propria vita quotidiana, come un mezzo di trasporto.

Conclusioni

La possibilità di risarcire i danni ai beni mobili, come le automobili e altri veicoli, rappresenta un passo significativo nel processo di ricostruzione post-sisma. I proprietari interessati dovranno attivarsi rapidamente per presentare la domanda, rispettando la scadenza del 30 giugno 2025, e raccogliere tutta la documentazione necessaria. L’auspicio è che questa iniziativa possa contribuire a restituire serenità ai cittadini e ad accelerare il processo di recupero per le aree ancora in fase di ricostruzione.



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