Esplora le meraviglie dell’inverno in Toscana: dai musei rinomati ai borghi pittoreschi, rimarrai incantato dalla bellezza artistica di questa regione.
Tantissime cose da vedere in inverno in Toscana
Se vi domandate cosa vedere in inverno in Toscana, be’ ci sono tantissime cose che ci vengono in mente perfettamente adatte alla stagione più fredda.
Cosa vedere in inverno in Toscana: tesori artistici e splendidi borghi
Per chi ama l’arte e la cultura, ad esempio, le città e i borghi toscani sono costellati di tesori artistici unici al mondo, a partire da musei come la Galleria degli Uffizi, a Firenze, o il Centro d’arte contemporanea Pecci, a Prato; oppure luoghi di culto come il Duomo di Firenze, quello di Siena o il Duomo di Pistoia, per citare solo alcune tra le grandi attrazioni della Toscana.
Anche i tanti borghi toscani racchiudono bellezze e testimonianze storiche e artistiche di grandissimo valore. Non scopriamo certo noi Cortona, Pitigliano, Sorano, Sovana, Anghiari, Montepulciano, San Gimignano, Monteriggioni, Pienza, Volterra, Palazzuolo sul Senio, Poppi, e tanti altri che sono entrati a far parte delle Bandiere Arancioni certificate dal Touring Club Italiano o addirittura del prestigioso club del Borghi più belli d’Italia.
Scopri le terme toscane circondate da panorami mozzafiato
Per chi invece pensa a una vacanza rilassante, le terme toscane rappresentano centri d’eccellenza e bellezza dove trovare relax e benessere e da dove poter partire per esplorare il territorio circostante. Chi decide, ad esempio, di soggiornare presso le terme di Bagno Vignoni – magari in strutture di livello come l’Adler Spa Resort Thermae, l’Hotel Posta Marcucci o l’Hotel Le Terme – può sfruttare l’occasione per visitare la splendida Val d’Orcia, (territorio interamente Patrimonio Unesco), che d’inverno ha un suo fascino ancora più singolare che in altre stagioni. Ma dalla Lunigiana, nel nord della Toscana, alla Maremma, area all’estremo sud della regione, sono oltre 30 le strutture termali che utilizzano le sorgenti d’acqua calda solfurea che fuoriescono in modo naturale dalla terra, per trattamenti di bellezza e di salute, per cui vi è un’ampia scelta di soluzioni in cui potersi sbizzarrire.
I migliori centri sciistici toscani per gli sport invernali
E ancora, per gli amanti degli sport invernali, i 5 comprensori sciistici della Toscana – Abetone, Doganaccia, Amiata, Garfagnana e Zum-Zeri – offrono numerose attività da svolgere sulla neve, dallo sci allo snowboard, fino alle passeggiate con le ciaspole anche in notturna.
Per approfondire: Val di Luce: un piccolo paradiso montano per sciare in mezzo alla Toscana
Cosa vedere in inverno in Toscana: altre idee ancora più particolari
Tra le cose da vedere in inverno in Toscana ci sono anche alcune manifestazioni che si svolgono in diversi borghi.
Il Palio di Buti
Ad esempio, Buti – borgo del Monte Pisano – ogni anno a gennaio è animato dal Palio, uno dei più antichi della Toscana, tanto che affonda le radici nel XVII secolo quando, in occasione dei festeggiamenti di Sant’Antonio Abate, venivano benedette le stalle del paese. La festa non si limita alla giornata della corsa, perché nei giorni precedenti, in ognuna delle chiese che rappresentano le contrade, viene celebrata una funzione religiosa seguita da una cena a base di specialità locali. Nei giorni della gara è anche possibile assaggiare per le vie del paese la famosa trippa alla butese, che si differenzia da quelle tradizionali perché prevede l’aggiunta di carne macinata.
Immerso nei boschi di pini e castagni sulle pendici orientali del Monte Pisano, Buti rappresenta anche un’ottima occasione per esplorare gl’interessanti dintorni e visitare la Villa Medicea, il Castel Tonini – che sovrasta il paese -, la chiesa romanica di San Francesco e quella dell’Ascensione.
Pontremoli e i suoi altissimi falò
Ogni gennaio a Pontremoli viene celebrata la Disfida dei Falò, antico rito medievale con due grandi eventi legati ai falò stessi: il Falò di San Nicolò e il Falò di San Geminiano.
I festeggiamenti del Dio del Fuoco vengono celebrati all’inizio dell’anno per invocare la sua presenza vitale contro i freddi mesi invernali: il fuoco più alto vince la sfida e, in base a questo, si prevede che la parrocchia vincitrice potrà godere d’un anno di raccolto molto fertile. È un’usanza che affonda le sue radici nel passato e rimanda ai conflitti medievali tra guelfi e ghibellini.
Oggi, durate l’evento, alacri volontari preparano enormi pile di legna e cespugli secchi, ammucchiati in modo strategico così che il fuoco e le fiamme possano arrivare a misurare 30 metri di altezza.
Pontremoli è inoltre anche un borgo che merita una visita approfondita. Uno dei simboli più iconici del paese è il Castello del Piagnaro, imponente fortezza che domina il centro dall’alto di una collina. Risalente all’XI secolo, offre una vista panoramica mozzafiato sulla città e sul paesaggio circostante. Al suo interno è ospitato il Museo delle Statue Stele Lunigianesi che conserva il più importante nucleo esistente di statue stele, ossia monumenti in pietra, di tipo antropomorfo, che rientrano nel fenomeno del megalitismo, comune alle popolazioni pre-protostoriche dell’Europa a partire dal III millennio a.C.
Da vedere senz’altro a Pontremoli anche la Concattedrale di Santa Maria del Popolo, la chiesa della Santissima Annunziata (interamente affrescata), la chiesa di San Geminiano, la spettacolare Villa Dosi Delfini, i palazzi nobiliari che si estendono attorno alla Piazza della Repubblica, il cuore pulsante del borgo.
Per approfondire: 10 borghi della Lunigiana da vedere assolutamente
Il Carnevale dei Figli di Bocco a Castiglion Fibocchi
Non lontano da Arezzo, ai piedi del Pratomagno, il pittoresco borgo medievale di Castiglion Fibocchi è davvero ricco di storia. Il toponimo deriva dalla famiglia dei Conti Guidi che qui fecero costruire il loro castello, poi passato al figlio Ottaviano Pazzi, detto “Bocco”, soprannome che dapprima valse alla città il nome di “Castrum Filiis Bocchi” (fortezza dei figli di Bocco) e poi, appunto, Castiglion Fibocchi.
A febbraio le strade e i vicoli del centro si animano grazie al Carnevale dei Figli di Bocco, festa dal sapore veneziano, arricchita da duecento figuranti addobbati con costumi fiabeschi e col volto celato da preziose maschere di cartapesta. Pare che già intorno all’anno Mille esistessero le giornate de carnevale, molto particolari e rinomate in tutto il circondario.
Allo spettacolo si aggiungono anche artisti di strada, performance teatrali e stand gastronomici.
Per approfondire: Carnevale in Toscana: non solo Viareggio
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Foto di copertina Laura Lugaresi su Unsplash
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