Cogne: Clima 2024 nell’anno dell’alluvione

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Ai piedi del Gran Paradiso, a Cogne, difficilmente si dimenticherà il 2024 a causa dell’alluvione che ha colpito la piccola comunità valdostana a giugno, ma per fortuna senza vittime. Dunque quest’anno, come ogni anno, ma con maggiore interesse, vado ad elaborare i dati della stazione meteo-climatica di Gimillan di Cogne (1.785 m.s.l.m.) gestita da ARPA Valle d’Aosta. Andiamo dunque a conoscere il 2024 dal punto di vista climatico. La stazione è stata installata esattamente 30 anni fa, nel 1995 e dunque la serie di dati ha la giusta corposità per quanto richiesto da manuale nelle analisi climatiche.

TERMOMETRIA

Partiamo dalla termometria, dove per fortuna la temperatura media non segna record, anche se siamo sopra il dato storico. La temperatura media annua si attesta ai +5,83°C, contro i +6,01°C dello scorso anno che era il 5° anno più caldo degli ultimi 30 anni. Dunque abbiamo un valore solo due decimi di grado in meno rispetto al 2023. Siamo in ogni caso molto lontani dalla temperatura media annua più bassa pari ai +3,72°C del 1996. La media storica, dei dati raccolti fino ad oggi, si attesta a +5,36°C ed è in crescita ogni anno, in linea purtroppo, con il riscaldamento del pianeta.

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L’ora più fredda del 2024 si è registrata alle 4 del 20 gennaio con -12,6 °C, mentre la massima +27°C, si è registrata il 29 luglio alle 14, ne per la minima, ne per la massima ci sono valori record, per fortuna non ci siamo avvicinati ai +29,9°C che il record massimo mai registrato. A livello mensile nessun particolare sussulto a livello di record. Febbraio, Agosto e Novembre particolarmente caldi, ma non da record. Maggio invece è risultato mediamente più freddo dei maggio degli ultimi 30 anni.

PRECIPITAZIONI

Andiamo invece ad elaborare i dati di precipitazione a cui siamo tutti più curiosi. Già a metà anno, prima dell’alluvione di giugno, i dati di precipitazione erano ampiamente sopra media. Molti ricorderanno le copiose nevicate primaverili. Però nonostante l’evento alluvionale del 29 giugno 2024, le copiose nevicate, e l’evento di piena del 5 settembre, il 2024 non strappa, per poco, il record del 2000 che è l’anno della precedente importante alluvione che ha devastato gran parte della Valle d’Aosta. Il dato totale cumulato del 2024 è pari a 1.108 mm diventando il secondo anno più piovoso da quando si registrano i dati nella stazione di Gimillan. L’anno record resta quindi il 2000 con 1.144 mm totalizzati nell’anno.

Da notare che due anni fa, nel 2022, abbiamo avuto il 4° anno più siccitoso registrato con soli 443 mm, ben il 60% in meno di quest’anno. Abbiamo assistito in poco tempo a due valori opposti. La media di questi ultimi 30 anni è pari a 638 mm anno e quest’anno è caduto quasi il doppio della precipitazione media. La media storica è in continuo trend di crescita, ma questo trend è legato sicuramente allo scarico di precipitazione concentrata in pochi eventi, lo scopriamo dall’analisi dell’intensità di pioggia oraria.

L’alluvione di giugno infatti ha portato i record di precipitazione oraria. Il dato precedente apparteneva al 2020 nel giorno 3 ottobre dove si segnarono 18,8 mm/h durante un piccolo evento alluvionale che creò alcuni danni. Il dato record di sempre è stato registrato il 29 giugno 2024 alle ore 18 con 26 mm/h e fa riflettere e capire la portata di questa alluvione, perchè il valore dell’ora precedente, le 17, è poco più basso e pari a 25,8 mm/h. Valori molto molto alti e se abbiamo sempre analizzato la stazione di Gimillan per la lunghezza delle serie storica, citiamo Valnontey epicentro cognein dell’evento alluvionale dove si è registrato il valore record di 42,4 mm/h alle 17, mentre Lillaz 38,8 mm/h alle 18. Dati che sono davvero molto elevati e non usuali, ma gli effetti sul territorio sono evidenti. L’evento del 5 settembre ha avuto come picco 15,4 mm/h e solitamente sopra i 14 mm/h eventuali colate o piene sono piuttosto probabili secondo l’esperienza.

Ovviamente il mese di giugno è ampiamente sopra media, solitamente dai dati storici cadono circa 70 mm di acqua, ma quest’anno il totale mensile ha segnato 211 mm. Febbraio e Marzo, mesi di importanti nevicate sono stati anch’essi ampiamente sopra media e l’ultimo mese invernale ha fatto segnare +77% rispetto alla media dei marzo degli ultimi 30 anni. Luglio e agosto sono stati invece piuttosto secchi, mentre settembre nuovamente umido così come ottobre. Diciamo che dal punto di vista idrologico è stato un anno con i tipici picchi alpini di precipitazione in primavera e autunno.

CONCLUSIONI

Come dicevamo il 2024 dal punto di vista idrologico non verrà dimenticato. Piogge intense in due eventi che hanno rilasciato quantità di acqua molto elevate, oltre ad un elevato scioglimento delle abbondanti precipitazioni nevose cadute in primavera che hanno avuto le portate dei nostri corsi d’acqua elevate. E’ interessante notare come marzo, aprile e maggio siano stati tutti e 3 mesi termometricamente sotto media e quindi più freddi e dunque la combinazione di uno scioglimento tardivo e delle piogge elevate hanno contribuito a rendere l’evento di giugno estremo.

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Come dicevamo le precipitazioni sono leggermente in crescita come trend, così come le temperature. Il primo dovuto ad un incremento di eventi più localizzati e concentrati spesso legati a temporali estivi, dove a causa dei mari caldi, vengono rilasciati sulle nostre montagne grandi quantitativi di acqua in poco tempo. Le temperature in crescita sono invece, come ormai è noto, legate al riscaldamento climatico. Diciamo che entrambe i fenomeni sia termometrici che pluviometrici sono due facce delle stessa medaglia legata ai cambiamenti climatici.





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