ASILI NIDO, E’ CAOS: PD, M5S E FDI CHIEDONO CHIARIMENTI

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Una richiesta di chiarimenti sulla delibera di approvazione del documento unico programmatico per sgombrare il campo da possibili conflitti di interesse. E’ la richiesta avanzata dal consigliere comunale Luca contrario di seguito la nota integrale:

Il TUEL dispone che gli amministratori comunali devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado.

Pertanto, qualora giungano all’approvazione della giunta o del consiglio comunale, proposte deliberative per le quali ricorrano le predette condizioni, l’assessore e/o il consigliere dovrà astenersi dal partecipare alla discussione ed alla votazione.

Ora, considerando che l’aggiornamento del DUP ha come provvedimento più significativo la privatizzazione degli asili nido comunali e che l’assessore Marcello Murgia e la consigliera Elena Pittaccio (cognati tra loro) hanno stretti legami familiari proprio con chi gestisce nel nostro territorio Asili nido privati, ho appena sottoposto alla commissione garanzia del Comune di Taranto la richiesta di approfondimento e verifica sulla legittimità di tale atti deliberati con il voto dei suddetti rappresentanti istituzionali al fine di individuare eventuali conflitti di interesse.

Sullo stesso argomento si registra una nota del Movimento Cinque Stelle di Taranto:

Sulla decisione scellerata di privatizzare il servizio degli asili nido di Taranto ci eravamo già espressi (giugno e dicembre 2024), inizialmente alla luce della mancata adesione ai fondi PNRR che avrebbero permesso al territorio di fruire di ben 5,18 mln di euro, utili a potenziare strutture già esistenti e a crearne nuove, per accogliere un numero maggiore di bambini, incrementando anche il numero di corrispondenti posti di lavoro. Infine, abbiamo preso posizione sull’inopportunità della esternalizzazione di un servizio così importante sotto il profilo sociale, giacché riteniamo che la gestione pubblica sia maggiormente garante delle idonee professionalità preposte alla educazione dei minori in età prescolare e garante della dignità salariale dei lavoratori. Nelle ultime ore, apprendiamo da fonti mediatiche di un probabile conflitto di interessi che scaturirebbe dal DUP (Documento Unico di Programmazione), approvato recentemente dalla Giunta Melucci, nel quale è prevista l’esternalizzazione del servizio in questione. Il provvedimento, infatti, sarebbe stato firmato anche dall’assessore al patrimonio Marcello Murgia, marito e figlio di soci di una società titolare di un asilo nido privato della città, nonché cognato della consigliera comunale Elena Pittaccio che si è ritrovata a votare per il DUP durante i lavori in corso della massima Assise. Accerteremo nelle prossime ore se il dubbio divulgato da alcuni media abbia concrete basi di verità e chiediamo in tal senso massima trasparenza e chiarezza all’ Amministrazione Comunale, con l’auspicio che possa tornare comunque sui suoi passi, relativamente ad una decisione che, a prescindere dal possibile conflitto di interessi, andrebbe a danneggiare i cittadini più piccoli della nostra Comunità e toglierebbe tutela a quella categoria di professionisti/e che ha acquisito esperienza lavorativa attraverso un concorso pubblico.

Asili nido anche al centro dell’intervento dei consiglieri comunali di fratelli d’Italia Giampaolo Vietri e Tiziana Toscano:

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Sulla questione della privatizzazione degli asili comunali è opportuno che l’amministrazione comunale si fermi e ricerchi soluzioni migliorative e condivise rispetto a quelle finora assunte. A tale riguardo, in attesa dell’incontro con i sindacati che si terrà il prossimo 13 gennaio su iniziativa del sindaco, abbiamo richiesto che le organizzazioni sindacali siano convocate in audizione presso la commissione consiliare “Servizi” a beneficio di tutti i gruppi consiliari che intendano continuare ad interessarsi di questa vicenda; vicenda gestita in modo a dir poco irrituale visto che il confronto tra l’amministrazione e le lavoratrici e le associazioni interessate dovrebbe avvenire prima che le decisioni siano assunte e ratificate in consiglio. Oltretutto, è risultato assolutamente difficile fornire soluzioni per questa problematica “scoperta” da noi consiglieri all’interno degli atti di bilancio e le cui motivazioni sono state rese dall’amministrazione solo nel corso dei lavori del consiglio comunale senza favorirne una approfondita analisi. L’amministrazione del resto prima di compiere la propria scelta non si è neanche premunita di sapere quante educatrici intendano proseguire nello svolgimento delle attività per le quali sono state assunte e quante potrebbero dare la disponibilità ad essere trasferite presso altri uffici. Ciò, forse, avrebbe potuto favorire anche percorsi diversi maggiormente condivisi, fornendo l’occasione al comune di valutare ad esempio la concessione del servizio all’esterno solo per alcune strutture e il mantenimento del servizio all’interno presso altre al fine di verificare nel tempo le difficoltà e gli elementi di forza delle diverse forme di gestione. Oppure trovare,  di concerto con i sindacati, altre soluzioni che consentano comunque al comune la possibilità di ritornare sui propri passi re-internalizzando il servizio se l’esperienza messa in campo non dovesse soddisfare l’utenza e gli aspetti organizzativi. Smantellando invece completamente i servizi prescolastici destinando  tutte le operatrici ad altre direzioni il comune non potrà più tornare sui propri passi in quanto così sarà demolita l’intera struttura educativa messa in piedi in questi anni con sacrificio grazie ad appositi concorsi. Il sindaco in conferenza stampa aveva già annunciato in modo categorico che tale decisione era assunta e che non si sarebbe tornati indietro, pertanto chiediamo all’amministrazione comunale di cambiare il proprio approccio e di affrontare questi incontri con spirito costruttivo e di reale apertura all’ascolto per favorire la concertazione su questo tema sensibile che finora è mancata, che potrà introdurre elementi oggettivi e nuove proposte che l’amministrazione potrà analizzare e far proprie per rivedere meglio le proprie scelte.



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