Veneto, le sfide del 2025 in regione: la politica al bivio e l’Alta Velocità, la sanità territoriale e i Giochi invernali

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


di
Silvia Madiotto e Martina Zambon

Autonomia, a gennaio il verdetto della Corte Costituzionale sul referendum abrogativo. Incognita nuove tasse in Regione

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Il 2025 del Veneto ribolle di cantieri: per una diversa mobilità, per i Giochi olimpici invernali di febbraio 2026, per una sanità più territoriale e meno ospedaliera. Ma il baricentro delle rivoluzioni future per la nostra regione è senza dubbio la politica. Il tramonto della lunga pax zaiana apre a scenari ancora incerti che, proprio nell’arco dei prossimi dodici mesi, si definiranno con un’accelerazione ampiamente prevedibile.

La politica

A fine settembre scadranno i cinque anni del terzo mandato consecutivo di Luca Zaia in Regione (di cui gli ultimi due sotto la tagliola del limite di due mandati). Il presidente ne sogna un quarto che, negli ultimi mesi, sembra sempre più lontano. Una parola definitiva è dietro l’angolo: la mossa di Vincenzo De Luca in Campania, deciso a ricandidarsi, costringe il governo a prendere posizione impugnando o meno la legge campana entro il 10 gennaio e sembra se ne parlerà a palazzo Chigi il 7. Sembra probabile che la decisione dell’esecutivo diventi un de profundis sul terzo mandato dopo la bocciatura alle Camere nei mesi scorsi. Da tener d’occhio il calendario anche per l’atteso congresso federale della Lega. A livello nazionale come a livello regionale, gli equilibri sono tutti da ricostruire. FdI, primo partito in Veneto da un paio d’anni, scalpita per prendere il timone. FI declinata militarmente da Flavio Tosi è ben decisa a reclamare spazi più ampi mentre la Lega gioca su più tavoli per contenere al massimo le perdite. In questo senso aiuterebbe l’ipotesi ventilata di una proroga del voto a primavera 2026 anziché in autunno, più tempo per comporre un puzzle, nel centrodestra, sempre più machiavellico.




















































L’Autonomia

Autonomia, si sta col fiato sospeso per capire se il referendum abrogativo, già licenziato dalla Cassazione, avrà il sì anche della Corte Costituzionale, la data da segnare oscilla fra il 14 o il 21 gennaio. Dopo l’approvazione, a giugno scorso, della legge Calderoli e il rapido avvio delle trattative sulle 9 materie non Lep, il ricorso di Puglia, Campania, Toscana e Sardegna ha portato, a dicembre, a una sentenza della Consulta stessa che ha assestato uno stop piuttosto evidente al percorso attivato. Tecnicamente il tavolo sulla Protezione civile, prima materia affrontata, può continuare ma è chiaro che, politicamente, si attende una parola conclusiva proprio dalla Corte Costituzionale sull’altra spada di Damocle: il referendum.

Le tasse

A tenere banco, quest’anno, saranno anche le tasse. Lo sanno le categorie produttive che da il primo gennaio hanno un assaggio concreto di aumento dell’Irap e lo sa la politica. Il tabù di un Veneto tax free ormai è infranto. Complici le maggiori richieste di contributo alla finanza pubblica da parte del governo e, soprattutto, i conti ancora complicati della Pedemontana, anche il Veneto ha dovuto azionare la leva fiscale. Certo, ancora non si è toccata l’addizionale regionale Irpef ma anche il centrodestra ormai conferma che, chiunque siederà a palazzo Balbi nella seconda parte dell’anno, dovrà rispolverarla, pena una perdita di competitività della regione.

Le infrastrutture

Si diceva di un Veneto trasformato in unico grande cantiere. Ci sono quelli mastodontici dell’Alta Velocità (con l’assillo dei tempi contingentati dal Pnrr e del caro materiali), c’è la bretella aeroportuale di Venezia che rischia di non tagliare il traguardo per tempo, c’è la Terza corsia verso Trieste che sta cominciando a ingranare e c’è la Via del Mare, grande opera ai blocchi di partenza con un progetto definitivo ancora da consegnare e qualche dubbio sulla sostenibilità economica. Si lavora anche alla bretella di Cortellazzo e lungo la statale del Santo (in attesa del nuovo ospedale di Padova). C’è il sogno della Ravenna-Mestre tanto caro alla vice presidente della Regione Elisa De Berti. Ma, su tutto, i prossimi sei mesi saranno cruciali per il risiko autostradale delle concessioni. Incombe il nuovo soggetto pubblico voluto da Matteo Salvini e la speranza del Veneto, a questo punto, è che voglia inglobare anche la Pedemontana.

Le Olimpiadi

Il 6 febbraio 2026 iniziano le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina quindi il 2025 è un anno essenziale per chiudere i cantieri, tutto deve essere collaudato entro dicembre. Non sono accettati ritardi sulle opere connesse alle gare; il resto invece attenderà anni. Fra ottobre e dicembre, da cronoprogramma Simico, saranno pronti il villaggio olimpico di Fiames, l’Olympic Stadium per il curling, lo storico trampolino del 1956 e il braciere, lo Sliding Centre per bob, slittino e skeleton. L’Arena di Verona che ospita la chiusura delle Olimpiadi e l’apertura delle Paralimpiadi completerà il primo lotto per l’accessibilità a novembre, il resto dei maxi lavori finirà a maggio 2026. Non saranno pronte invece le opere viabilistiche, le varianti di Cortina e Longarone: della prima sarà pronto solo un breve tratto, il grosso sarà pronto entro luglio 2031; la seconda sarà completa a ottobre 2027.

La sanità

A metà 2026 devono essere pronte le opere finanziate con il Pnrr: per la sanità veneta si parla di 95 Case di comunità (112 milioni, comprese 4 case extra Pnrr, ne sono pronte sette) e 35 Ospedali di comunità (83 milioni, nove quelli completati). È una corsa contro il tempo ma quasi tutti i cantieri sono avviati, molti in fase di chiusura. Il grande cruccio rimane quello dei medici: ne mancano 3.500, e c’è una notevole carenza di medici di base. Un’altra novità sarà il test d’ingresso a medicina (in Veneto riguarda Padova e Verona): non più il quizzone, mannaia per gli aspiranti medici, ma una selezione nelle aule in corso d’anno.

Le imprese

Nel 2024 la Regione Veneto ha seguito 70 crisi aziendali complesse delle quali 28 chiuse: i comparti più interessati sono metalmeccanica, logistica e tessile; le province più «colpite» Venezia e Padova. Fra le crisi ancora aperte ci sono Superjet, Ceramica Dolomite e Fondaco dei Tedeschi, ma sono diversi i gruppi veneti che stanno segnalando criticità. Alla base di questa situazione ci sono il calo degli ordini e il delicato contesto geopolitico, segnato dai conflitti internazionali e dalla crisi della Germania, il mercato di destinazione di molti prodotti veneti, in particolare dell’automotive. E così le imprese cercano nuovi mercati.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Venezia

Il 2025 sarà un anno sfidante per Venezia. Brucia ancora la delusione per il mancato finanziamento della Legge speciale: la città chiedeva 150 milioni di euro, in manovra ne sono arrivati solo 5. Nel 2026 il Comune andrà al rinnovo, quello appena iniziato è un anno cruciale (e di campagna elettorale). Finiscono i due mandati del sindaco «fucsia» Luigi Brugnaro, il cui 2024 è stato segnato dall’inchiesta Palude: entro un paio di mesi attende di capire se la procura riterrà di procedere e confermare l’accusa di corruzione per la trattativa sulla cessione dell’area dei Pili, a Marghera, o no. Il primo tronco dell’indagine invece va verso la chiusura: entro il 16 di gennaio sarà chiesto il giudizio immediato per quattro persone e fra loro c’è Renato Boraso, ex assessore ai Lavori pubblici di Brugnaro.

Prestito personale

Delibera veloce

 

2 gennaio 2025

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese