Fantini: merito dell’emersione degli affitti brevi. Gli hotel hanno registrato un calo dell’1%
Ultimo dell’anno da tutto esaurito per le località montane bresciane — Ponte di Legno su tutte — ma anche per gli alberghi di città e delle strutture gardesane che hanno deciso di riaprire. Un tutto esaurito che dovrebbe far chiudere il 2024 con un nuovo record di pernottamenti: «Tra provincia e città è probabile che si tocchino i 14 milioni di presenze», ragiona Alessandro Fantini, presidente di Federalberghi Brescia.
Certo bisogna attendere i dati ufficiali ma se i numeri fossero quelli, la crescita rispetto al 2023, anno della Capitale della Cultura — che ha visto 13,1 milioni di pernottamenti nel Bresciano — sarebbe del 7%. Guarda caso la stessa percentuale citata dall’assessore al Commercio del comune di Brescia, Andrea Poli, nei giorni scorsi, in relazione all’analisi delle presenze turistiche in città nei primi tre trimestri del 2024 e rapportandoli a quelli del 2023.
Che il 2024 fosse un anno d’oro per il turismo bresciano lo si era già capito nella 66esima assemblea di Federalberghi tenutasi a novembre a Salò: analizzando i dati del primo semestre era emerso un aumento della spesa dei vacanzieri stranieri di ben il 19%, ed un valore aggiunto per il comparto di 2,2 miliardi nell’ultimo anno, pari al 25% della ricchezza turistica di tutta la Lombardia. Certo, in termini di crescita il 2023 ha visto un balzo record: il 25,4% di presenze in più rispetto al periodo pre-Covid (ovvero il 2019), che hanno posizionato la provincia di Brescia seconda in Lombardia solo dietro a Milano (18,8 milioni di pernottamenti).
I numeri dell’aumento secondo Federalberghi, non sono però da mettere in relazione tanto ad una nuova crescita delle presenze turistiche quanto all’«emersione» delle tante strutture extralberghiere per gli affitti brevi (in primis del circuito Airbnb) «che risultano raddoppiate in provincia e triplicate in città rispetto al 2022» ragiona Fantini. Insomma, i turisti sarebbero su per giù quelli del 2023 ma aumentando i pernottamenti ufficiali e diminuendo quelli in «nero» la cifra risulta maggiore. A ridurre l’illegalità diffusa nel variegato panorama degli affitti brevi ha indubbiamente contribuito l’introduzione del Cin, il codice identificativo nazionale, anche se Federalberghi chiede che vengano implementati i controlli a livello comunale.
Un distinguo importante va inoltre fatto riguardo alle categorie ricettive. «Per quanto riguarda gli alberghi qualche camera in meno venduta c’è: un calo dell’1%, massimo del 2% in provincia che diventa più corposo in città , dove è in media del 4%», spiega Fantini, che nei giorni scorsi aveva diffuso questi numeri replicando a quelli entusiastici dell’assessore Poli (+7% di presenze nei primi 9 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023). «Lungi da me dire che i numeri dati dall’assessore non sono veritieri; dico soltanto che la crescita non ha riguardato il settore alberghiero», spiega il leader di Federalberghi Brescia, secondo il quale l’ennesimo aumento dei soggiorni turistici in città va letto partendo dal ragionamento esplicitato ad inizio articolo: l’emersione dal «nero» di tanti affitti brevi, grazie anche ai controlli dell’amministrazione comunale. Fantini è già proiettato sul prossimo anno e tende la mano alla Loggia chiedendo di far partire «la promessa convention bureau» con operatori turistici, commerciali, istituzioni, per potenziare l’attrattività di Brescia.
Per ora il 2025 pare iniziare bene. «Il Natale solitamente lo si passa in famiglia ma da Santo Stefano fino all’Epifania c’è il tutto esaurito sulle montagne bresciane», sottolinea Fantini. Qualcosa da oggi a domenica in realtà si trova ancora, anche a Ponte di Legno, certo non a prezzi economici: si va dai 270 euro a notte (per una camera doppia) dell’hotel Panorama ai 3751 euro al giorno per un appartamento da 38 metri quadrati a 200 metri dagli impianti di risalita (11.253 euro per tre giorni). In inverno diversi hotel sul Garda restano chiusi ma le strutture che hanno deciso di aprire per le vacanze natalizie stanno registrando buoni numeri. Di posti disponibili ce ne sono ancora e a tariffe di certo più abbordabili rispetto a Ponte di Legno: poco più di cento euro a notte (da oggi fino al 5 gennaio) per una camera in un residence a Gardone Riviera o a Sirmione, due delle località più apprezzate dai turisti stranieri. Per quanto riguarda la città , «fino a Natale negli alberghi c’è stato pochissimo movimento, mentre per l’ultimo dell’anno, come successo anche in passato, si è registrato il tutto esaurito», chiude Fantini.
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