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Come si sta trasformando la creatività sui canali digitali? Le tecnologie emergenti offrono nuove opportunità di narrazione in grado di sovrapporre realtà e finzione facendo vivere l’universo digitale nello spazio fisico o, al contrario, inserendo elementi reali in luoghi surreali. Che impatto ha tutto questo sulle persone e sull’industria creativa? Il ventaglio di possibilità che oggi la tecnologia apre all’universo dei creativi è molto ampio, ma va approcciato con cognizione di causa, tendendo in considerazione aspetti che implicano l’etica, la centralità del pensiero umano o la proprietà intellettuale, soprattutto dal momento in cui strumenti come ChatGPT o Midjourney sono ormai facilmente accessibili anche ad un pubblico di non professionisti.

In termini di esperienza di brand, i contenuti creati attraverso tecnologie come l’intelligenza artificiale o la realtà aumentata possono essere molto attraenti e coinvolgenti per il pubblico, ma anche diventare elementi di differenziazione efficaci nel percorso d’acquisto. Pensiamo, ad esempio, all’attenzione catturata dalle immagini delle Bambino Bag di Jacquemus in formato XXL munite di ruote, condivise su Instagram mentre circolavano per le vie di Parigi. Si trattava di una finzione, frutto della della creatività di Ian Padgham, un videografo americano produttore di contenuti in realtà aumentata e animazione 3D. Il video, suscitando curiosità e sorpresa, ha ottenuto un effetto mediatico perfetto per la strategia di marketing di lancio della borsa, apparsa poi realmente in una versione gigante nelle vetrine e nello spazio temporaneo dedicato al brand presso le Galeries Lafayette Haussmann. Se non usati con diligenza e professionalità, al contrario, i contenuti creativi generati manipolando la realtà possono essere causa di disinformazione, così come di dipendenza creativa dalla tecnologia e conseguente svalutazione delle competenze umane.

Quali contenuti supportati dall’uso di tecnologie emergenti stanno usando i creator per lo storytelling?

E qual è l’approccio dei brand di moda verso le nuove forme di narrazione visiva? Ne abbiamo parlato con Isabel Palumbo, giovane artista 3D e fondatrice di Locus Solus Studio, realtà specializzata nella produzione di campagne pubblicitarie digitali e realtà aumentata per brand internazionali. L’impresa di Isabel Palumbo nasce dalla sua passione per l’arte e la tecnologia che l’ha portata ad esplorare il potenziale dei mezzi digitali come forme di espressione creativa. “Dopo essermi formata nel campo della curatela di esibizioni museali ad Amsterdam, ho sviluppato una passione per la realtà aumentata che mi ha portato a collaborare con Meta per svariati anni”, racconta la fondatrice di Locus Solus Studio. “Sebbene all’inizio fosse un semplice hobby, si è presto trasformato in una vera e propria professione che svolgo ancora oggi dopo cinque anni, grazie al mio team”.

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Qualità dei contenuti, impatto visivo, valore artistico e obiettivi di marketing sono gli elementi alla base delle strategie creative del team di Locus Solus Studio. “Locus Solus Studio è nato dal desiderio di poter utilizzare le nuove tecnologie come mezzo di espressione creativa e dall’incontro con l’artista 3D Rachid van der Veer. Ci distinguiamo per la capacità di integrare contenuti digitali immersivi con prodotti fisici, creando esperienze che uniscono il mondo reale e quello virtuale. Ad esempio, stiamo sviluppando una linea di accessori tra cui gioielli e borse, arricchiti con elementi in realtà aumentata per offrire nuove possibilità di customizzazione ai clienti. Parallelamente, creiamo anche contenuti completamente digitali a fini pubblicitari aiutando i brand a stare al passo con l’innovazione. Puntiamo molto sulla qualità dei nostri modelli 3D e sull’impatto visivo delle nostre creazioni, non siamo un’agenzia pubblicitaria ma un team di artisti digitali che mettono le proprie conoscenze al servizio del marketing”. Secondo l’esperienza di Isabel Palumbo, i brand del settore moda e lusso investono sempre di più nella creatività e nell’innovazione della loro comunicazione sui social media per avvicinarsi alle nuove generazioni. “Viviamo in un mondo digitale in rapido mutamento, dove i brand di lusso affrontano sfide significative per rimanere rilevanti senza perdere la loro identità”, afferma Isabel Palumbo. “Sempre più spesso si ispirano alle strategie del fast fashion per affrontare il calo delle vendite, ma incontrano difficoltà nel connettersi con le nuove generazioni. Le quali, spesso prive del potere d’acquisto necessario, percepiscono il lusso come distante, poco inclusivo e meno attento alla sostenibilità. Per adattarsi, i marchi investono in una forte presenza sui social media, con team interni e creator digitali che sviluppano contenuti innovativi e immersivi. Raccontare storie autentiche attraverso tecnologie come AR e CGI (computer-generated imagery) diventa essenziale per coinvolgere un pubblico più ampio e stabilire una connessione significativa con il marchio”.

Quale significato assume lo storytelling nell’integrazione di creatività e tecnologia?

Quali sono gli elementi che contraddistinguono la narrazione di brand attraverso contenuti originali generati con le nuove tecnologie? “Lo storytelling nel mio lavoro rappresenta l’opportunità di differenziarsi in un panorama saturo di contenuti social ripetitivi e trend effimeri”, spiega Isabel Palumbo. “È un mezzo per creare connessioni autentiche, costruendo narrazioni uniche che danno voce e valore ai brand. Grazie alle nuove tecnologie, come la realtà aumentata e la CGI, è possibile trasformare queste storie in esperienze coinvolgenti, dove l’utente diventa parte attiva della narrazione. Cerchiamo sempre di integrare al meglio i valori del brand e la nostra identità artistica nelle nostre creazioni, prestando grande attenzione ai dettagli e alla modellazione 3D”.

Non solo creatività, ma anche engagement e conversione

I contenuti creativi stimolano l’interazione fino a trasformare l’interesse in una potenziale conversione, come ad esempio quella di un utente che lascia i propri contatti per specifiche attività del brand o che acquista un nuovo prodotto. “In questi anni abbiamo avuto il piacere di collaborare con la storica catena finlandese Sokos e Meta utilizzando la realtà aumentata nella creazione di cinque campagne digitali di successo”, racconta Isabel Palumbo. “Il team si è focalizzato sulla trasformazione digitale del marchio il quale, offrendo la possibilità ai clienti di provare diversi look virtualmente, ha visto un incremento nelle vendite e ha ridotto i propri costi di acquisizione del 69,4%. Questo approccio ha incentivato il coinvolgimento e la curiosità dei consumatori, contribuendo a un’esperienza più personalizzata e dinamica, che risponde alle aspettative del pubblico moderno. Ovviamente l’innovazione digitale deve essere anche ben inserita in un progetto di rivoluzione dell’immagine del brand a lungo termine, investendo in influencer marketing e sponsorizzazioni”.


Social media e Intelligenza Artificiale

Qual è il punto di vista di un’artista 3D come Isabel Palumbo verso i contenuti creativi generati con l’AI e condivisi sui social? “L’intelligenza artificiale è uno strumento potente per amplificare la creatività, ma deve essere usato con equilibrio per preservare l’autenticità. Apprezzo i creator che utilizzano l’AI come mezzo per espandere la loro visione, mantenendo un’impronta personale nei loro contenuti. Ad esempio, mi piacciono molto le immagini generate dall’artista brasiliano Bernardo Martins che si distinguono per l’esplorazione di una bellezza inquietante e surreale attraverso l’utilizzo di modelli come Midjourney e Runway. Per quanto riguarda le nostre produzioni, al momento utilizziamo l’AI come aiuto nei vari processi tecnici riguardanti la creazione di video con effetti speciali e nella generazione di immagini per presentare le nostre proposte creative al cliente”.

Secondo la fondatrice di Locus Solus Studio, essere creativi nel futuro non significherà solo padroneggiare gli strumenti tecnologici, ma anche avere il coraggio di rompere con l’omologazione e raccontare storie che lascino un impatto reale. “Da un lato, la tecnologia offrirà strumenti sempre più avanzati, come l’AI e l’AR, che permetteranno di creare contenuti iperrealistici e interattivi sempre più facilmente. Dall’altro, vedo il rischio che questa abbondanza di mezzi produca un sovraccarico di contenuti generati semplicemente per catturare attenzione e cercare di attrarre un pubblico sempre più ampio. Avere una propria nicchia di riferimento e seguire la propria passione sarà fondamentale per distinguersi, anche se quella direzione può sembrare obsoleta o controcorrente rispetto ai trend del momento”, afferma l’artista.

Nella professione di creator, esplorare le infinite possibilità con le quali la tecnologia può supportare la creatività umana implicherà sempre di più la capacità di saper integrare l’innovazione con la cultura ed i valori dei brand. I brand, a loro volta, dovranno essere in grado di dare un significato reale alle innovazioni, non solo attraverso comunicazioni originali mirate ad ottenere più visibilità, ma adottando un processo graduale di trasformazione ed evoluzione che coinvolge ogni parte dell’azienda. Questo comporterebbe investimenti, sia in termini economici che di nuove risorse professionali, ma sarebbe la strada più concreta da percorrere per guadagnare credibilità e fidelizzare un pubblico nel tempo, differenziandosi in un mercato molto competitivo. Senza dimenticare che il pensiero umano e alla base di ogni innovazione nella sua capacità esclusiva di dare non solo una forma, ma anche un significato all’immaginazione.



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