Paolo Vitelli, re degli yacht, morto in un incidente domestico


Paolo Vitelli, fondatore di Azimut e re mondiale degli yacht è morto in un incidente domestico ad Ayas. L’imprenditore aveva 77 anni. 

Paolo Vitelli, il fondatore di Azimut Benetti, il colosso della nautica di lusso, è morto nella sua casa in Valle D’Aosta a causa di un banale incidente. Aveva 77 anni e aveva lasciato nel 2023 il timone della azienda alla figlia.

Vitelli, informa l’edizione piemontese di Repubblica, era nella sua casa ad Ayas (Aosta), nella frazione di Mascognaz quando, manovrando una serranda, è scivolato e ha battuto la testa sul cemento del pavimento.

Non è escluso, però, che la caduta possa essere stata causata da un malore. L’autopsia chiarirà le cause del decesso.

Vitelli era solo in casa

Paolo Vitelli, fondatore di Azimut e re degli yacht è morto in un banale incidente domestico – Blitzquotidiano.it (FOTO ANSA)

A nulla sono serviti i soccorsi del 118 che sono arrivati con l’eliambulanza da Aosta su agli oltre 1800 metri di quota del villaggio della Val d’Ayas. Ai medici e agli infermieri non è rimasto che constatare il decesso. I carabinieri di Brusson che sono intervenuti, stanno cercando di ricostruire la dinamica esatta della tragedia.

Vitelli nella valle era di casa, non solo aveva acquistato e ristrutturato lo storico Hotel Breithorn, datato 1903 ma ha fatto rinascere il villaggio Walser di Marcognaz, oggi un resort di lusso. Qui l’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, amava rifugiarsi con la moglie Carla Bruni.

Nato a Torino, il 4 ottobre 1947, Vitelli studiava economia e commercio quando nel 1969 fonda Azimut, un’attività di noleggio di barche a vela. Nel 1975 debutta nella progettazione ed è subito un successo con l’AZ 43′ Bali. Negli anni i modelli aumentano ma il grande passo è nel 1985 con l’acquisizione (e il salvataggio) dello storico marchio Benetti nato nel 1873 e noto per la creazione di prestigiosi megayacht.

Oggi il gruppo, che dal 2023 è guidato dalla figlia di Vitelli, Giovanna, produce in 6 cantieri, ad Avigliana in Piemonte, Savona in Liguria, Viareggio e Livorno in Toscana, Fano nelle Marche e Itajai in Brasile, imbarcazioni a motore dai 9 ai 110 metri con i marchi Azimut e Benetti.

1,3 miliardi di prodotto

Il valore della produzione è di 1.300 milioni di euro nell’anno nautico 2023-2024, i dipendenti sono circa 2.500 con un indotto permanente di circa 5.000 persone. Azimut Benetti vende il 95% della produzione in 70 paesi, attraverso una rete mondiale di concessionari assistiti da uffici diretti dell’azienda.

Paolo Vitelli si era impegnato anche nella costruzione di porti turistici in Italia a Varazze, Viareggio e Livorno, a Malta sotto la città vecchia di La Valletta, e in Russia a Mosca sul lago Himki. Ha anche realizzato una piccola catena di “Hotel de Charme”, restaurando antichi fabbricati a Chamonix in Francia, a Champoluc e a Mascognaz in Valle d’Aosta, per i quali ha ricevuto l’onorificenza regionale “amis de la Vallée d’Aoste”.

Dal 1974 al 2018 è stato console onorario di Norvegia. Dal 1998 al 2006 è stato presidente di Ucina, l’Associazione di Confindustria dell’industria nautica italiana. Nel 2004 è stato insignito della laurea honoris causa in ingegneria meccanica dal Politecnico di Torino.

Da marzo 2013 a settembre 2015 è stato deputato della Repubblica, eletto nella Lista Scelta Civica con Monti per l’Italia; è stato membro del Comitato per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR) e delle Commissioni Trasporti e Finanza

Costruire un cantiere nautico all’ombra della Mole, per di più negli anni Settanta, dà la cifra dello spirito imprenditoriale di Vitelli. «Qualcuno mi ha dato del matto», raccontava. È riuscito a centrare l’obiettivo partendo da un paio di capannoni ad Avigliana – 20 chilometri da Torino – dove c’è ancora il quartier generale del gruppo.

Fare l’imprenditore, per Vitelli, era una vocazione, commenta DiegoLonghin su Affari e Finanza. Oltre che una questione di famiglia. Non ha però voluto seguire le orme del padre, proprietario della Talmone Venchi Unica, rinomato marchio del cioccolato finito poi nel tracollo finanziario del banchiere Sindona, e di un cotonificio. «Per farlo non ha attinto nemmeno ai capitali della famiglia.

«Ho fatto da solo», diceva. L’estro per il business non gli è mai mancato, prima trasformando gli appunti in dispense da rivendere a chi, impegnato nelle occupazioni del ’68, aveva poi il problema di come superare gli esami. I soldi per fondare Azimut sono arrivati con la vendita del locale “Il Tempo sei”, night club torinese che ha gestito con amici per oltre due anni quando era studente di economia e commercio.

Vitelli prima trasforma l’affitto delle barche per conoscenti e amici in un brokeraggio professionale. Poi fa il salto: diventare un costruttore. L’idea? «Fare la barca per tutti». Già. Vitelli voleva realizzate «la “Ford T” dei mari». Così è nato l’Az32: «Una piccola barca con un budget contenuto, pensata per la famiglia italiana dell’epoca». Lo scafo che poteva diventare open grazie al tettuccio copiato dalle auto: «Era apribile come sulle macchine, si poteva timonare in piedi con il vento nei capelli». L’altra innovazione, oltre alle soluzioni di design, è lo studio dei materiali sempre più leggeri, a partire dalla vetroresina.

Nel 1985 Vitelli salva Benetti, altro simbolo della nautica italiana che porterà il gruppo a diventare, negli ultimi 25 anni, il leader mondiale nella produzione di megayacht sopra i 24 metri. Tanti i clienti vip, tra cui il principe Ranieri, il cantante Davide Bowie e diversi calciatori, tra cui Cristiano Ronaldo.

 



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