La direttrice del Cineca: «L’intelligenza artificiale e la factory bolognese fanno crescere la città e le imprese»

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Micaela Romagnoli

La direttrice generale Alessandra Poggiani: «Per Leonardo ci sarà presto Lisa». E lo sviluppo del centro porterà anche all’assunzione di personale

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Bologna, una città sulla frontiera dell’innovazione tecnologica e della trasformazione digitale. A confermarlo la recente notizia che ci vede cuore del progetto It4lia AI Factory, con il Cineca, Tecnopolo, ministero dell’Università: qui sorgerà uno degli hub selezionati dalla Commissione Ue per costruire le prime «fabbriche» di intelligenza artificiale d’Europa, con l’obiettivo di abbattere le barriere all’utilizzo di tecnologie avanzate e creare prodotti e servizi innovativi, nel rispetto dell’etica e delle norme europee. «L’anno è stato molto intenso di nuove attività, soprattutto lo abbiamo chiuso con questa bellissima novità — sottolinea la direttrice generale di Cineca, Alessandra Poggiani —. Significa che tutti gli investimenti e il lavoro fatti per portare il supercomputer Leonardo saranno amplificati ed evoluti da questa nuova iniziativa che noi come Cineca coordiniamo per il ministero, l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza, la Regione e altri partner; porterà un investimento di ulteriori 400 milioni sul territorio».

Il «grande cervello»dell’innovazione sull’AI sarà qui.

«Questo è l’obiettivo. Una grande infrastruttura di supercalcolo con un ecosistema di servizi per lo sviluppo di intelligenza artificiale in Europa, gestita dal Cineca, verrà installata già alla fine del 2025. La Commissione Europea, oltre a co-finanziare con il governo italiano una nuova macchina con una capacità 40 volte superiore a quella di Leonardo, promuoverà un ecosistema per la produzione di applicazioni e progetti di intelligenza artificiale. Dovremo soddisfare non solo le esigenze dei gruppi di ricerca e della comunità scientifica, ma anche quelle delle piccole medie imprese e delle startup che vogliono diventare soggetti produttori di intelligenza artificiale, usando un’infrastruttura di supercalcolo veramente potente, che auspichiamo tra le prime cinque del mondo».

In termini di occupazione, che prospettive ci sono?
«Lo sviluppo delle attività porta con sé la crescita del consorzio. Nel triennio 2022-2024 abbiamo assunto oltre 430 persone. Abbiamo ampliato le altre sedi, con Casalecchio che è il cuore del Cineca e il Tecnopolo la sua punta di diamante per il supercalcolo; abbiamo sedi a Milano, Roma, Napoli, Chieti e abbiamo aperto a Palermo. Di queste 430 persone assunte circa un quarto lavora al supercalcolo. Ci tengo a sottolineare che solo negli ultimi 24 mesi abbiamo partecipato a 61 progetti europei e ampliato le attività di sviluppo software con le Università consorziate».




















































Che profili servono?
«Informatici, ingegneri, analisti e scienziati del dato, ma abbiamo in corso progetti con il ministero della Cultura che hanno attratto anche profili di tipo umanistico, digital humanities, archivisti, archeologi; poi anche progettisti, esperti amministrativi e gestionali».

Novità sullo sviluppo strutturale delle sedi?
«Il Tecnopolo è stato un progetto lungimirante fin dall’inizio, realizzato per contenere tre data center di supercalcolo e quindi abbiamo già lo spazio per ospitare la nuova macchina che arriverà con il progetto di AI Factory; intorno, come annunciato dalla Regione, proseguono i lavori per la messa in ordine di tutta la Data Valley. A Casalecchio, abbiamo acquistato l’ex caserma dei vigili del fuoco e stipulato una convezione con il Comune per realizzare un nuovo edificio di servizi per il nostro personale, per il quale è partito un concorso di idee: vogliamo creare un Campus Cineca a Casalecchio e speriamo che sia pronto nel 2028».

I dati consumano molto. Qual è il vostro impegno per la sostenibilità?
«Stiamo avviando un progetto per un impianto di energia rinnovabile vicino al Tecnopolo, così da essere almeno in parte autosufficienti nei consumi elettrici: dovrebbe essere realizzato già nel 2026. È anche una questione di responsabilità sociale».

Come va Leonardo?

«È a pieno regime. Quest’anno gli verrà affiancato un upgrade che si chiama Lisa, per potenziare la sua capacità. Sarà introdotto anche un computer quantistico per iniziare a sperimentare la tecnologia quantum. Abbiamo gruppi di ricerca che utilizzano Leonardo in Italia e in Europa, con alcune richieste anche extra europee. Lo si sta utilizzando anche per realizzare dei Large Language Model di intelligenza artificiale in italiano. Un altro progetto punta alla creazione di un gemello digitale della Terra».

E per Bologna?

«Siamo impegnati nella realizzazione del gemello digitale della città che permetterà all’amministrazione di avere una città virtuale sulla quale comprendere, analizzare i fattori di rischio, di cambiamento, di policy da attuare; permetterà di avere strumenti di simulazione importanti. Il gemello speriamo che già alla fine del 2025 possa iniziare a dare i primi risultati».

Il tema della protezione dei dati vi preoccupa?

«È centrale. I dati oggi sono la risorsa chiave. Abbiamo una collaborazione strutturata che ha visto la realizzazione di un centro HCP a Napoli con l’Agenzia per la Cybersecurity della Presidenza del Consiglio e siamo impegnati con i nostri consorziati per proteggere i dati che ospitiamo nella gestione ordinaria».

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1 gennaio 2025 ( modifica il 1 gennaio 2025 | 19:40)

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