Si apre ufficialmente la stagione dei saldi invernali, con 16 milioni di famiglie italiane pronte a dare l’assalto a negozi e siti online a caccia di affari. La data di inizio ufficiale in Umbria è quella di sabato 4 gennaio e la durata massima è di 60 giorni. “Quest’anno è previsto un importante giro d’affari” afferma il professor Pietro Vitelli, responsabile del sodalizio denominato Comitato Difesa Consumatori. “Si prevede, infatti, che ogni persona potrà spenderà circa 138 euro durante i saldi invernali. Un’occasione importante per rilanciare i consumi.
I saldi rappresentano una tradizione commerciale capace di coinvolgere l’interesse di migliaia di famiglie alla ricerca dell’affare e di un crescente numero di stranieri amanti dello shopping Made in Italy. Inoltre è auspicabile che i saldi invernali 2025 siano caratterizzati da una tripla E. Ovvero:
– economia: per consentire acquisti responsabili e consapevoli, con un buon rapporto qualità-prezzo;
– ecologia: per favorire gli acquisti nei negozi di prossimità e ridurre l’impatto ambientale del commercio online;
– etica: per promuovere una moda rispettosa della salute dei consumatori e delle condizioni di lavoro”.
“I consumatori – aggiunge il responsabile del Comitato Difesa Consumatori – sanno bene che i saldi si praticano stagionalmente, in due diversi periodi dell’anno (di solito gennaio per i saldi invernali e luglio per i saldi estivi), hanno un periodo di tempo prestabilito anche perché devono essere limitati solo ed esclusivamente alla vendita della merce della stagione in corso. Attenzione, però, per fare acquisti davvero convenienti senza farsi prendere dalla frenesia del momento basta seguire solo alcune semplici regole che possono farci evitare brutte sorprese.
È compito dei sodalizi di tutela dei diritti quale appunto è il Comitato Difesa Consumatori , che per l’occorrenza ha stilato una lista di alcune importanti regole da seguire affinché gli acquisti vengano effettuati in modo sicuro e trasparente atteso che molte volte i commercianti mettono in vendita capi delle collezione di abbigliamento degli anni precedenti rimasti invenduti nei loro magazzini invenduti.
Ecco le norme da seguire:
- cambi, controllare che i capi siano in buone condizioni: se il difetto viene fuori dopo l’acquisto, potrai chiedere la risoluzione del contratto e il negoziante deve restituirti l’importo pagato oppure ridurre il prezzo;
- ricordarsi sempre di conservare lo scontrino. Un’altra cosa importante è la prova del capo poiché il cambio è a discrezione del commerciante e bisogna chiedere prima di effettuare l’acquisto se è previsto e quanti giorni si hanno a disposizione per farlo a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (artt. 130 e ss. d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. È bene prosegue Vitelli anche controllare che i capi siano in buone condizioni: se il difetto viene fuori dopo l’acquisto, potrai chiedere la risoluzione del contratto e il negoziante deve restituirti l’importo pagato oppure ridurre il prezzo;
- Il compratore è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Ricordarsi sempre di conservare lo scontrino;
- prova dei capi. Un’altra cosa importante è la prova del capo poiché il cambio è a discrezione del commerciante e bisogna chiedere prima di effettuare l’acquisto se è previsto e quanti giorni si hanno a disposizione per farlo;
- prima di effettuare la prova vanno disinfettate le mani e, durante la prova dei prodotti, va sempre indossata la mascherina anche nei camerini;
- pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e, in ogni caso, vanno favorite modalità di pagamento elettroniche.
“Attenzione – raccomanda Vitelli – ai pagamenti effettuati con la carta revolving, perché i tassi applicati possono superare il 20%. Questo strumento di pagamento può essere conveniente nel solo caso di rimborso del capitale in tempi brevissimi, vale a dire pochi mesi. Infine, per evitare confusione e acquisti non desiderati, la merce venduta in saldo deve essere esposta separatamente da quella non scontata: fai una denuncia alla polizia municipale se questa regola non viene rispettata”.
“Evitiamo – conclude – di acquistare i capi d’abbigliamento che non abbiano le due etichette (quella di composizione e quella di manutenzione), per evitare di danneggiarli nella pulitura a secco o in quella ad acqua fatta a casa. Facciamo attenzione che la merce in saldo sia quella stagionale: la legge prevede, infatti, che i saldi non riguardino tutti i prodotti, ma solo quelli di carattere stagionale e articoli cosiddetti di “moda”, cioè quelli che hanno probabilità di deprezzarsi se non vengono venduti durante la stagione”.
Importante ricordarsi che i prezzi esposti vincolano il venditore: se alla cassa viene praticato un prezzo o uno sconto diverso da quello indicato, bisogna farlo notare al negoziante e, in caso di problemi, può intervenire la Polizia Municipale. La garanzia vale per due anni dall’acquisto, quindi attenzione agli scontrini di carta chimica, che sbiadiscono dopo qualche mese. Opportuno fotocopiarli per poterli esibire al momento opportuno.
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