Il 2025 per l’Italia sarà l’anno delle duplice transizione: economica e sociale. Secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso la sfida di trattenere la Generazione Z in Italia è una necessità strategica per garantire la competitività del nostro Paese nel panorama globale. Oggi i giovani guardano sempre più spesso all’estero per opportunità lavorative e prospettive innovative. L’obiettivo del governo per il 2025 è rendere l’Italia una destinazione di eccellenza. All’Osservatorio Delta Index, il ministro ha presentato le direttrici di intervento che si intende proseguire per attrarre capitali e promuovere politiche industriali moderne. Un approccio multidisciplinare che mette al centro i giovani come motore dell’innovazione e della transizione digitale e sostenibile del nostro sistema produttivo. Spiega Urso: “Dobbiamo continuare a motivare i nostri giovani. Vero motore dell’innovazione. E creare le condizioni per far sì che scelgano di restare nel nostro Paese. Stiamo lavorando per offrire le migliori opportunità a loro e a chiunque desideri vivere e lavorare in Italia”. E aggiunge: “Il Made in Italy è riconosciuto e ammirato in tutto il mondo. Incarna l’eccellenza delle nostre produzioni. La nostra identità. E il nostro ricchissimo patrimonio culturale. Questi elementi da soli dovrebbero già essere motivo di orgoglio per i giovani nei confronti del loro Paese. Questo marchio racchiude qualità, innovazione e tradizione. Lo abbiamo voluto tutelare e promuovere anche con la legge quadro Made in Italy”.
Italia nel mondo
Adolfo Urso ha incontrato i vertici di Confindustria sulla preparazione del Libro Bianco. “La duplice transizione che noi assolutamente condividiamo e supportiamo è quella verso la tecnologia green e ambientale e quella che utilizzerà la tecnologia digitale– afferma il ministro-. Ciò deve essere accompagnato da una transizione politica. Cioè deve tener conto di come è cambiato il mondo e del fatto che purtroppo i conflitti sono intorno all’Europa. Alla fine della duplice transizione avremo un sistema industriale competitivo sul piano digitale e pienamente decarbonizzato. A quel punto occorre che esso sia sostenibile sulla base delle catene di approvvigionamento e di fornitura di tutte quelle materie prime critiche che servono“. Per questo è arrivato l’emendamento del governo alla manovra che rende più semplice e incentivante il Piano Transizione 5.0. Il ministro per le Imprese e il Made in Italy precisa che sono 4 le modifiche sostanziali sulle quali c’è già il consenso della Commissione Ue. Ovvero sono semplificate le procedure di calcolo dei consumi energetici. E’ prevista la possibilità di cumulo con altri incentivi nazionali ed europei. E’ inclusa una maggiorazione per i pannelli fotovoltaici realizzati in Europa. Ed è definita un’aliquota unica per investimenti fino a 10 milioni. “Un forte impulso al sostegno degli investimenti delle imprese sull’innovazione green”, precisa Urso.
Misure green
Sono previsti interventi mirati per semplificare le procedure di calcolo della riduzione dei consumi energetici. Valorizzando il ruolo delle “Esco” e introducendo una procedura diretta per il riconoscimento dei benefici in caso di sostituzione di beni obsoleti. Esco è l’acronimo di Energy Service Company. Sono aziende specializzate nei servizi energetici. E operano in vari settori tra cui edifici, industrie, trasporti e infrastrutture, offrendo una gamma di servizi. Il nuovo piano del governo diventa cumulabile con il credito d’imposta Zes e altre agevolazioni. Incluse quelle offerte dai programmi e strumenti dell’Ue. Sarà prevista un’aliquota unica per investimenti fino a 10 milioni di euro. Un’attenzione particolare, invece, è stata riservata agli impianti fotovoltaici. Il relativo incentivo è stato maggiorato per azzerare il divario di costo con moduli e celle prodotti fuori dall’Europa. Tutte le novità introdotte avranno effetto retroattivo. Sono numerosi gli obiettivi che si pone il decreto “Sostegno di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di rilevanza strategica per il sistema produttivo”. A firmarlo è stato appunto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. La misura prevede che il 60 per cento delle risorse sarà riservato ai progetti proposti da piccole e medie imprese e da reti di imprese.
Innovazione
L’intervento stanzia 400 milioni. Si inserisce all’interno del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività 2021-27. Lo scopo è finanziare e agevolare programmi di R&D, da realizzare nei territori delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Coerenti con i settori tecnologici nell’ambito del regolamento Ue n. 2024/795, che istituisce una piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa. Ciò per sostenere lo sviluppo di tecnologie critiche ed emergenti attraverso l’adozione di soluzioni tecnologicamente avanzate. E per ridurre, al contempo, le dipendenze strategiche dell’Unione Europea dall’estero, preservando l’integrità del mercato interno. Se avanzati in forma congiunta, i soggetti proponenti, dovranno appartenere tutti alla categoria di Pmi (piccole e medie imprese), ad eccezione degli organismi di ricerca. Possono beneficiare delle agevolazioni le aziende di qualsiasi dimensione con almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda per ottenere il sostegno, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane e i centri di ricerca. Le “Esco” sono importanti per diversi motivi, soprattutto nell’ambito dell’efficienza energetica e della transizione verso un’economia più sostenibile. In particolare, permettono l’accesso a finanziamenti e incentivi governativi per l’implementazione di progetti di efficienza energetica che altrimenti senza di essa potrebbero non essere disponibili.
Agevolazioni
Le agevolazioni possono essere concesse o nella forma del finanziamento agevolato, per un valore pari al 50 per cento dei costi e delle spese ammissibili. Oppure in forma di contributo diretto alla spesa, in una percentuale articolata in diversi scaglioni. 35% per le imprese di piccola dimensione; 30% per le imprese di media dimensione; 25% per le imprese di grande dimensione. Con successivo provvedimento direttoriale vengono stabilite modalità e termini di presentazione delle domande di agevolazione e gli schemi per la presentazione delle stesse. Il Mimit è l’amministrazione titolare di tale investimento del Fondo crescita sostenibile, la cui gestione è affidata al Mediocredito Centrale. Le “Esco” in Italia generano profitti offrendo una gamma di servizi energetici e soluzioni per l’efficienza energetica. Beneficiando sia dei risparmi energetici ottenuti che dei servizi forniti ai propri clienti. Attraverso la fornitura di servizi di efficientamento assicurano un introito economico. Ma al contempo l’abbattimento delle emissioni climalteranti, orientando la comunità verso la sostenibilità. Tutto questo è permesso dalle competenze, esperienze e capacità tecniche che compongono una “Esco”. Ma anche dai partner, cioè i soggetti coinvolti nella creazione di valore. I fornitori, ovvero coloro che forniscono le tecnologie per la costruzione degli impianti, provvedono all’installazione e alla messa in opera. Le istituzioni finanziarie rendono disponibili i capitali per la realizzazione degli impianti.
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