Capodanno, lo show di Gianna Nannini è un successo in tutta sicurezza.

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Il bilancio

«Capodanno è stato un grande successo, le oltre 20mila persone che hanno affollato l’area del concerto, ma anche le tante che sono rimaste fuori e di cui ben comprendiamo la delusione, sono la chiara dimostrazione che la nostra scelta è stata azzeccata». Il giorno dopo lo show musicale di Gianna Nannini in piazza d’Italia, ma anche del countdown in compagnia di Pino e gli Anticorpi e dei dj che hanno animato la festa fino alle prime ore del mattino, il sindaco Giuseppe Mascia è molto soddisfatto.

«Le norme di sicurezza hanno la priorità: alcune zone non affollate della piazza rispondevano a tale finalità – dice Mascia – ma le nuove formule sperimentate per ampliare l’area della manifestazione sono state vincenti». Il sindaco precisa che «ci sarebbe piaciuto poter installare altri schermi per accontentare ancora più persone, ma non era possibile proprio per motivi di sicurezza». E dato che «tutto è andato per il meglio e il piano di sicurezza ha funzionato», il bilancio è positivo. «La serata è stata caratterizzata da un grandissimo entusiasmo generale e da un pubblico mai visto prima: questo ci spinge a non fermarci qui», dichiara.

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«Facciamo tesoro di questa esperienza e puntiamo a migliorare, sempre», è lo sprone. «Ottimismo, sorriso e voglia di migliorarsi sono le parole d’ordine che devono ispirare il modo di porsi di questa città nei confronti di sé stessa e del territorio», aggiunge Mascia. «Sassari è viva e vegeta e noi vogliamo alimentare questa grande voglia di arte, cultura, socialità e divertimento», aggiunge l’assessora alla Cultura, Nicoletta Puggioni. «Per questo la musica non si ferma: abbiamo già in serbo un altro appuntamento per sabato in porta Sant’Antonio», annunciano sindaco e assessora.

L’idea

Il luogo è Porta Sant’Antonio, immortalata dalla tradizione musicale sassarese come sede di una storica discussione tra tre persone. L’idea è di rinnovare l’attitudine di quella piccola piazza al dialogo e al confronto verbale e culturale. L’intenzione è di farlo attraverso una manifestazione musicale che ha l’ambizione di diventare un appuntamento fisso. Una rassegna in cui il folk sassarese incontra altre musiche dal mondo. Proprio lì, in quella parte bassa del centro storico in cui Sassari sperimenta la multiculturalità, con tutte le contraddizioni, le difficoltà, gli stimoli e i vantaggi che ne derivano. Nasce così Una discussione a tre – Il folk sassarese incontra altre musiche dal mondo, il concerto fortemente voluto dal sindaco Giuseppe Mascia e dalla sua amministrazione «per portare un po’ di festa anche ai confini della città medievale e iniziare l’anno nel solco dell’impegno che ha caratterizzato questi primi mesi del nostro operato: ridare a Sassari vecchia la centralità che merita e di cui ha bisogno per rinascere, innescando un processo virtuoso che coinvolga anche gli altri quartieri, le periferie, le borgate rurali e quelle costiere», per dirla con le parole che lo stesso Mascia usa per motivare la sua scelta.

La manifestazione

L’appuntamento per l’edizione zero della kermesse è fissato per sabato 4 gennaio dalle 19. Grazie al supporto organizzativo di OllahRound Events, l’assessora Nicoletta Puggioni ha allestito con il settore su cui ha delega un programma ricco, vario e coerente con la missione culturale che l’amministrazione persegue attraverso la rassegna. Si parte dal tributo del cantautore Giuliano Rassu a Ginetto Ruzzetta, suo zio e capostipite di una delle scuole di musica sassarese più famose, romantiche e raffinate, e si spazia dalla rumba gitana alla cumbia, dal joropo al bolero, dalla world music al cantautorato, dalla samba al forrò, dal carimbò al funky, sino alla patchanka. Sul palco si alterneranno, oltre all’ensemble guidato da Rassu, Los Matas Chicas, Medit, Filhos Maravilha e Chichimeca.

Gli artisti

Giuliano Rassu, sassarese, 41 anni, è cantautore, compositore e arrangiatore. Secondo a X Factor nel 2009, dove duetta con Lucio Dalla, ha collaborato con artisti e produttori di prestigio, come Fio Zanotti e Lucio Fabbri. Oggi e allora è un omaggio al maestro Ginetto Ruzzetta, il cui repertorio viene reinterpretato dal nipote con un’orchestra e arrangiamenti moderni. Il progetto nasce dal desiderio di preservare il patrimonio culturale di Sassari, omaggiando il maestro Ruzzetta attraverso un percorso musicale che abbraccia classica, jazz, swing e blues, unendo passato e presente.

Il progetto nasce nel 2004 da un’idea di Virgilio Zinnarosu e Gianni Virdis con la collaborazione di Cristian Cabitza alle percussioni e Andrea Piu alla tromba. A lungo in stand-by per via dei percorsi artistici di ciascuno dei musicisti coinvolti, riprende vita a distanza di vent’anni con una formazione rinnovata, che vede al fianco di Zinnarosu il bassista Gavino Riva, Davide Catta alle percussioni e Roberto Sechi alla chitarra ritmica. La loro performance è un viaggio nei ritmi della rumba gitana, del Mexico e di Cuba, tra joropo, boleros e cumbia.

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La band Filhos Maravilha, attiva dal 2014 in Sardegna, propone un repertorio di musica popolare fatto di samba, forró, carimbó e funky attraverso l’opera di grandi autori e canti di dominio popolare. Il percorso nell’universo del folklore musicale brasiliano ha per protagonisti Almir da Cruz alla voce e chitarra, Cristian Ferlito al cavaquinho, Federico Unali al pandeiro e Daniele Merrone alle percussioni.

Medit è un crocevia musicale dove si incontrano etnie, culture e popoli diversi. Il nome, ispirato al Mediterraneo, riflette il bacino di intrecci sonori da cui trae spunto. Il gruppo si distingue per la capacità di mescolare world music e cantautorato, dando vita a un’esperienza musicale ricca e avvolgente. Sul palco Martino Roggio, Sara Porcu e Roberto Mura.

I Chichimeca sono Claudia Crabuzza alla voce, Fabio Manconi alla chitarra e Andrea Lubino alle percussioni e al basso. Dal vivo alternano il loro repertorio storico a una selezione scelta di patchanka internazionale, omaggiando tra gli altri Mano Negra, Fabulosos Cadillacs e Amparanoia. Nati nel 2000 sotto la produzione di Tajrà, etichetta indie di Cagliari, i Chichimeca si sono esibiti in varie città d’Italia e d’Europa.

L’obiettivo

«Sul piano politico, iniziative come quella che abbiamo pensato per Porta Sant’Antonio hanno un valore aggiunto indiscusso perché sono anche occasioni per stimolare la frequentazione di un luogo che troppo spesso, per la maggior parte di noi, è solo un luogo di passaggio», riflette Giuseppe Mascia. «Il cambiamento che preconizziamo ha bisogno di complessi processi di rigenerazione urbana, economia e sociale, ma il successo di tali processi dipende dalla presenza di persone e attività», prosegue il sindaco. «In questo caso c’è anche un altro aspetto da valorizzare», aggiunge. «Questo confronto tra mondi musicali differenti, provenienti da diversi posti, sarà ospitato in quella parte della città in cui la costruzione di una comunità aperta, accogliente, inclusiva, multietnica e multiculturale è la sfida di tutti i giorni», chiosa.

«Vogliamo che Sassari sia viva e vitale tutto l’anno così come lo è stata nel periodo natalizio», è l’auspicio di Nicoletta Puggioni. «In questi primi mesi di mandato abbiamo la conferma del grande fermento culturale, artistico e sociale che anima la nostra città», aggiunge l’assessora. «Dal Capodanno in piazza d’Italia al concerto per la riapertura del Teatro Civico, passando per questa manifestazione dal significato speciale – conclude Puggioni – creiamo i presupposti per assecondare la grande voglia di vivere la città, di riappropriarsi di spazi pubblici al chiuso o all’aperto, e di farlo grazie a iniziative di qualità».



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