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L’intervista di Vittorio Sirianni
Da sindaco di Genova a presidente della Liguria. Marco Bucci ha ripercorso al microfono del nostro direttore, Vittorio Sirianni, le emozioni e i ricordi degli ultimi sette anni e ha anticipato i progetti futuri alla guida della Regione.
Dai primi giorni ai cambiamenti di ruolo
“Mi ricordo bene il primo giorno da sindaco – afferma Bucci – è successo tutto immediatamente: il giorno successivo all’elezione ero già in ufficio a Palazzo Tursi per lo scambio di consegne con Marco Doria”. Per il ruolo di presidente della Regione Liguria, invece, i tempi sono stati più lunghi: “Le procedure sono state più complesse, per via dell’incarico che avevo”. Parlando delle sue emozioni durante il passaggio al nuovo ruolo, Bucci afferma di aver vissuto il cambiamento in modo sereno: “Non è stato facile dimenticare il ruolo da sindaco. In Regione ho trovato un buon clima, nessuna contestazione”.
Un bilancio del 2024 e le previsioni per il 2025
Bucci descrive il 2024 come un anno di crescita per Genova e la Liguria: “Abbiamo registrato risultati positivi in termini economici, di occupazione e di PIL. Anche la popolazione è aumentata, un segnale importante per il territorio.” Guardando al 2025, il presidente si mostra ottimista: “Dobbiamo continuare a crescere. La Liguria ha tutte le premesse per un ulteriore sviluppo, sia economico che qualitativo. Recentemente, Genova è stata inserita da Lonely Planet tra le cinque città più importanti al mondo da visitare e ha conquistato il tredicesimo posto nella classifica delle città del food. Questo dimostra il nostro potenziale”.
I rapporti con Roma e la leadership politica
“Non mi sento mai solo”, spiega parlando del suo nuovo ruolo regionale. “La Giunta è coesa, i partiti ci supportano e i consiglieri regionali collaborano attivamente. Abbiamo creato un ambiente di lavoro affiatato”. Sulla collaborazione con Giorgia Meloni: “È stata lei a convincermi a candidarmi e continuiamo a lavorare insieme per le priorità della Liguria. È una persona dotata di grande leadership, capace di unire approcci personali e professionali in modo intelligente”.
Sanità e grandi obiettivi
Tra i temi cruciali per la Regione, indica la sanità: “Stiamo lavorando per ridurre le liste d’attesa, incentivando i medici con straordinari e aumentando la capacità delle strutture”. Per quanto riguarda la costruzione di cinque nuovi ospedali in cinque anni, il presidente è determinato: “Bisogna porsi obiettivi ambiziosi. Anche se non li raggiungessimo tutti, il progresso sarebbe comunque significativo”.
La leadership secondo Bucci
“Ho sempre creduto che tutti debbano avere la libertà di esprimersi – spiega -, ma una volta presa una decisione, tutti devono lavorare insieme per realizzarla. Siamo come un equipaggio su una barca: decidiamo insieme la rotta, ma poi dobbiamo remare nella stessa direzione”. Bucci non manca di sottolineare l’importanza della diversità di opinioni: “Ascoltare prospettive diverse è fondamentale, ma il leader deve essere in grado di prendere decisioni in autonomia”.
Ricordi personali e riflessioni sul tempo
Parlando di momenti difficili e riflessioni sul tempo, si lascia andare a pensieri personali: “Alla mia età, mi piacerebbe avere 30 anni per poter rivivere un’altra vita, ma sono soddisfatto delle decisioni prese finora. Rivendico tutto ciò che ho fatto, sono contento della mia vita”.
Tra i suoi modelli di riferimento spicca Winston Churchill
“Lo ammiro per la sua capacità di sintetizzare messaggi complessi in poche parole. Anche Andreotti aveva questa dote. La brevità è una qualità che apprezzo molto”.
Un messaggio ai sindaci della Liguria
Per concludere, Bucci rivolge un pensiero speciale ai sindaci della regione: “Cari sindaci, voi siete il contatto diretto con i cittadini. Io non posso parlare con tutti, ma posso dialogare con voi. Vorrei che questo rapporto diventasse sempre più costruttivo, a prescindere dalle differenze politiche. Lavoriamo insieme per il bene dei nostri cittadini”.
Il neo presidente avrebbe preferito mandare un messaggio alla moglie e ai figli, ma la commozione, ben visibile nei suoi occhi lucidi, gli ha fatto cambiare idea. Così ha inviato un appello ai primi cittadini della Liguria.
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