Arriva in Italia il “Rental Advance”, la formula dell’affitto anticipato – Fiscal Focus

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Cos’ha in comune il proprietario che affitta un appartamento con Bob Dylan, i Beach Boys e Neil Young? All’apparenza nulla, forse anche meno, ma in realtà non è così, perché tutti possono utilizzare moderne formule vagamente simili fra loro di vendita anticipata degli incassi futuri. Nel caso delle rockstar, significa vendere in blocco i diritti patrimoniali dei propri successi a società e fondi di investimento, che da quel momento in poi incasseranno i proventi negli anni a venire, assicurando una sorta di “TFR” agli artisti, mentre nel caso del proprietario, vuol dire mettere al sicuro in anticipo una somma cedendo i futuri canoni di affitto.

Ora, tralasciando il mondo della musica, dove le cifre ondeggiano su quote irraggiungibili per i comuni mortali, per i normali esseri umani si tratta del “Rental Advance”, una formula semisconosciuta da queste parti che, al contrario, è la pura normalità in posti come il Regno Unito. In pratica, per farla molto semplice, l’agente immobiliare anticipa al proprietario il canone d’affitto dell’appartamento, in genere pari a un anno, al netto delle commissioni. In cambio, l’agente immobiliare veste i panni dell’intermediario autorizzato a raccogliere l’affitto mensile direttamente dagli inquilini.

Va da sé che per chi affitta significa incassare subito la somma senza preoccuparsi di ritardi o altre complicazioni, quelle che, secondo una ricerca di SoloAffitti.it, sono sintetizzate in un solo dato, sufficiente per dare un quadro sconsolante della realtà: nel nostro Paese, un inquilino su sei è in ritardo con il pagamento dell’affitto, e uno su due sparisce facendo perdere le proprie tracce, senza aver saldato quanto ancora deve.

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Ma la faccenda, non rientrando nella voce volontariato, ha in genere una clausola che mette (giustamente) al riparo anche l’agente: se l’inquilino lascia la proprietà prima della scadenza del contratto e l’appartamento rimane vuoto, il proprietario si impegna a restituire l’importo per il periodo di vacanza, anche se, in molti casi, i tempi si restringono, visto che è lo stesso agente ad occuparsi di trovare un nuovo inquilino.

Si tratta di un’opportunità che sta arrivando anche in Italia grazie a “Rent2Cash”, una startup che assicura fino a tre anni di affitto ai proprietari di immobili, convertendo le proprietà immobiliari in liquidità finanziaria immediatamente disponibile. “Gestendo completamente il rapporto con l’affittuario per conto del proprietario – spiegano i fondatori – tuteliamo quest’ultimo nel caso di insolvenze e disdette anticipate, rendendo il processo di affitto più efficiente e privo di rischi. Il modello Rent2Cash può essere applicato a tutti gli immobili, anche a quelli che oggi sono già affittati, e solleva il proprietario da tutte le incombenze relative all’incasso delle mensilità, ma anche a quelle della ricerca di un nuovo inquilino in caso di disdetta o dell’avvio di procedure di liberazione dell’immobile quando queste si rendono necessarie.” Si tratta di un potenziale mercato che in Italia si stima possa raggiungere i 40 miliardi di euro nel giro di pochi anni.

Ma per venire incontro ai più dubbiosi, una domanda è d’obbligo: chi garantisce se l’inquilino non paga? Rent2Cash si assume il rischio senza richiedere al proprietario alcuna restituzione della liquidità ricevuta, preoccupandosi di avviare le procedure legali fino allo sfratto con successiva rilocazione dell’immobile. Un impegno che questo tipo di società tenta di scongiurare mettendo in campo una serie di controlli rigorosi affidati a un algoritmo che valuta fino a 50 criteri diversi per analizzare in modo sistematico tanto la situazione dell’immobile quanto la storia, la solidità e i trascorsi dell’inquilino.

Oltre al vantaggio di convincere i proprietari di immobili sfitti, poco invogliati a immetterli sul mercato per timore di finire in fastidi legali senza fine, secondo un’indagine realizzata dalla startup, il rental advance contribuisce a sviluppare il settore immobiliare: otto proprietari su dieci che si affidano al servizio reinvestono la liquidità per acquistare nuove proprietà e riqualificare quelle possedute.





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