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Al via la caccia agli sconti per i saldi invernali: in Basilicata da sabato 4 gennaio. Ogni persona spenderà circa 138 euro, che salgono a 307 euro per famiglia: sono questi, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, i numeri dei saldi invernali 2025.

Per il Presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni: “I saldi rappresentano una tradizione commerciale capace di coinvolgere l’interesse di 16 milioni di famiglie italiane alla ricerca dell’affare e di un crescente numero di stranieri amanti dello shopping made in Italy. Il 2025 si prospetta come un anno caratterizzato da una moda più consapevole, inclusiva ed emozionale. E quindi ritengo che questi saldi possano essere contraddistinti da una tripla ‘E’: economia, per consentire acquisti responsabili in grado di soddisfare l’interesse dei consumatori verso prodotti di qualità, di moda e di stile con prezzi molto convenienti; ecologia, per scegliere acquisti di qualità nei negozi di prossimità evitando la sovraproduzione e l’inquinamento dovuto all’eccessiva circolazione di prodotti spediti e molto spesso restituiti; etica, per promuovere una moda che non sia solo esteticamente accattivante, ma anche rispettosa della salute dei consumatori e delle condizioni di lavoro”.

Secondo Antonio Sorrentino, referente Federmoda-Confcommercio Potenza, “nella nostra realtà commerciale locale diventa sempre più complicato fare previsioni perché ogni stagione di saldi presenta aspetti specifici e la propensione agli acquisti è influenzata da vari fattori. Le festività natalizie hanno segnato un discreto giro di vendite a conferma che il regalo “utile” è sempre il preferito dalle famiglie. Ma – aggiunge – non dimentichiamo che veniamo da un periodo di vendite promozionali – di cui il Black Friday – molto lungo. Sappiamo bene che in tanti hanno rinviato acquisto di capi di abbigliamento importanti e di scarpe griffate per questa occasione. Le nostre proposte di posticipare i saldi invernali (come quelli estivi), ridurre i giorni di vendite scontate e quindi di allungare il periodo delle vendite normali – dice Sorrentino – risponde all’esigenza dei titolari di esercizi di abbigliamento, calzature, accessori di programmare la propria attività nell’arco dell’anno fronteggiando rincari dei prodotti e crescenti costi aziendali. Un Tavolo in Regione anche per adeguare il Piano Regionale Commercio datato negli anni è sempre più necessario”.

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PER IL CORRETTO ACQUISTO DEGLI ARTICOLI IN SALDO, FEDERAZIONE MODA ITALIA E CONFCOMMERCIO RICORDANO ALCUNI PRINCIPI DI BASE:

  1. 1.Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (Art. 129 e ss. D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato (art. 135 bis del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo). Per gli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto indipendentemente dalla presenza di difetti, fatta eccezione per i prodotti su misura o personalizzati (artt. 52 e ss. del D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo).
  1. 2.Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimessa alla discrezionalità del negoziante.
  2. 3.Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
  3. 4.Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
  4. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. In tutto il periodo dei saldi il prezzo iniziale sarà il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi (Art. 17 bis D.Lgs. 206/2005 – Codice del Consumo introdotto dal D.Lgs. n. 26/2023 di recepimento della Direttiva UE«Omnibus»).

Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia come “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.





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