Bruxelles dovrà ascoltare gli allevatori – Zootecnia

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Sin dalla scorsa legislatura l’Europa ha messo al centro delle sue politiche il tema ambientale.

Scelta opportuna se si guarda alle emergenze che i cambiamenti climatici portano con sé.

Compito impegnativo, assunto con una determinazione encomiabile, a volte fuorviante sul piano reale.

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È accaduto per il settore trasporti, con una corsa all’utopico traguardo delle emissioni zero.

Poi alle produzioni animali, erroneamente messe all’indice come principali fonti di gas serra. La realtà è ben diversa, come tante volte AgroNotizie® ha ribadito con numeri alla mano.

 

Perché, è lecito chiedersi, la produzione legislativa europea non ne tiene conto? A volte le decisioni prese a Bruxelles su questi temi potrebbero essere il risultato dell’eccellente lavoro delle associazioni animaliste e ambientaliste.

A loro va riconosciuta un’ottima capacità comunicativa e una professionalità nell’informare che ha pochi rivali.

Una “potenza di fuoco” sul piano della comunicazione che ha facile gioco a fronte del “silenzio” di agricoltori e allevatori.

Stop alla disinformazione

Ripristinare un equilibrio, offrendo al decisore europeo informazioni corrette, non è compito semplice, ma un primo importante passo è stato fatto.

Il Parlamento Europeo ha infatti approvato l’istituzione di Intergroup on Sustainable Livestock (Intergruppo per la zootecnia sostenibile), organismo di consultazione sostenuto dai principali gruppi politici e con la presenza di numerosi europarlamentari provenienti da diversi paesi europei.

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L’obiettivo è quello di svolgere un ruolo centrale nel colmare la distanza che separa il decisore europeo dalla realtà che agricoltori e allevatori affrontano ogni giorno nelle loro aziende.

Un percorso nel solco della sempre maggiore sostenibilità degli allevamenti sotto il profilo ambientale, sociale ed economico, con una grande attenzione alla sicurezza alimentare, al benessere animale.

Lavoro di squadra

Fra gli europarlamentari che più si sono prodigati per la nascita di questo intergruppo troviamo il belga Benoit Cassart.

La realtà che vedo nei campi – ha dichiarato Cassart – è sovente distante da ciò che si discute nelle istituzioni”. “L’allevamento – continua Cassart – è una risorsa strategica per l’approvvigionamento di proteine di origine animale e rivitalizzare questo settore attraverso politiche ben informate è di fondamentale importanza”.

 

Secondo l’austriaco Alexander Bernhuber, europarlamentare con una solida preparazione in scienze naturali, grazie all’intergruppo  si potranno coniugare fra loro aspetti ambientali, economici e di benessere animale.

L’obiettivo è quello di rispondere alla domanda alimentare grazie a uno sviluppo della zootecnia verso modelli sempre più sostenibili.

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Per Maria Grapini, ingegnere e imprenditrice rumena oltre che europarlamentare, “con questo intergruppo puntiamo a facilitare il dialogo continuo tra il Parlamento Europeo, l’industria, le organizzazioni per il benessere degli animali e le autorità competenti”.

L’obiettivo – continua Grapini – è quello di garantire una regolamentazione equilibrata ed efficace a sostegno della competitività del settore grazie a una zootecnia più sostenibile, efficiente e responsabile”.

 

Un plauso

La nascita di Intergroup on Sustainable Livestock ha trovato l’apprezzamento e la collaborazione di European Livestock Voice (la voce degli allevatori europei), associazione alla quale aderisce una larga rappresentanza europea di associazioni e organizzazioni che operano nel campo delle produzioni animali.

Fra i suoi compiti quello di riequilibrare il dibattito sui temi dell’allevamento coinvolgendo tutti i paesi membri dell’Unione con le loro rappresentanze di allevatori e agricoltori, imprese mangimistiche, della salute animale, della cooperazione.

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Plauso da parte di Giuseppe Pulina, docente di etica e sostenibilità degli allevamenti all’Università di Sassari e presidente dell’associazione italiana Carni Sostenibili, che dichiara la disponibilità a una efficiente collaborazione per un “virtuoso percorso di dialogo con le Istituzioni europee basato sulle evidenze scientifiche e sulla diffusa adozione delle buone pratiche da parte dei nostri allevatori”.

 

Risultati raggiunti

Ci si augura che grazie a queste iniziative sia possibile dare visibilità all’impegno e ai risultati che il mondo degli allevamenti ha conseguito nel percorso verso una maggiore sostenibilità.

L’impegno all’introduzione di tecnologie in grado di contenere l’impatto ambientale è in atto da tempo e continuerà in futuro.

Si moltiplicano infatti le ricerche per ridurre nei bovini la produzione di metano, come pure si sviluppano tecnologie per trasformare in energia i reflui.

 

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Impegno che continua sul fronte della salute con la riduzione nell’impiego di farmaci veterinari e di antibiotici in particolare.

Non meno importanti i progressi compiuti sul fronte del benessere animale, argomento che sta molto a cuore a tutti gli imprenditori zootecnici.

Impegno e risultati che ora potranno essere messi all’attenzione di chi, lontano dalla realtà dei campi, è chiamato a prendere decisioni che possono condizionare il futuro dell’agricoltura e della zootecnia europea.



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