Vanoli, evidenti le difficoltà. JuVi, che colpaccio

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CREMONA – L’esonero di un allenatore é una decisione che Aldo Vanoli non ha mai preso a cuor leggero, perché pur in un mondo di professionisti, quello che é sempre contato per il patron biancoblu prima di tutto é il rapporto umano che si instaura con le persone. La situazione che si é venuta a creare necessitava, era sotto gli occhi di tutti, un intervento drastico nel tentativo di cambiare rotta. Il PalaRadi é diventato desolatamente terra di conquista per chiunque. Poi c’é l’aspetto tecnico di una squadra incapace di mettere sul parquet un gioco accettabile per gli interi 40 minuti; demoralizzante la facilitá con la quale Sassari sabato ha spazzato via la Vanoli nell’ultimo quarto. Una scelta andava fatta e la societá ha deciso questo passo nella speranza di rimediare alla situazione deficitaria.

Essendo stata citata – senza farne il nome – questa rubrica (e di conseguenza il sottoscritto che ne é l’autore) da parte di coach Cavina durante la conferenza stampa post partita, concedetemi una considerazione. Ognuno fa il proprio lavoro – l’allenatore, i giocatori, i dirigenti, i giornalisti -, ricoprendo un ruolo specifico nell’ambito dello sport. Capisco che in certe situazioni, quando le cose non vanno per il verso sperato, si vorrebbe che chi commenta scrivesse che bisogna avere fede e stare uniti, anziché sottolineare le problematiche. Il fatto é che dopo 13 giornate e due sole vittorie all’attivo, é impossibile scrivere che non ci sono evidenti e irrisolte difficoltá. Il coach non ha gradito il ragionamento relativo alle sue dimissioni mai date? Ne prendo atto, é comprensibile dal suo punto di vista. Per me lo é meno alla luce del bilancio altamente negativo tra gare vinte e perse, ma soprattutto per il gioco negativo espresso dalla squadra. Volevo peró ricordare a Cavina che, quando scrivo un commento, non lo faccio pensando di accontentare alcun tifoso (le opinioni dei quali meritano comunque massimo rispetto); un giornalista, sbagliate o giuste che siano le proprie opinioni, deve dare conto di quello che scrive solo ed esclusivamente ai lettori del giornale o dei nostri contenuti online. Il mio compito, piaccia o no, é di analizzare quello che sta accadendo, non per dare contro a qualcuno ma avendo esclusivamente a cuore il bene della pallacanestro cremonese e di chi mette passione e quattrini per regalare a città e provincia uno spettacolo di alto livello. I giocatori e gli allenatori passano, la pallacanestro cremonese – in questo caso la Vanoli – è stata, è e sarà sempre un importante patrimonio per tutti i cremonesi che amano questa disciplina sportiva. Personalmente non spaventa una eventuale retrocessione (comunque negativa per il movimento intero), è già capitato; mi preoccupano però le eventuali conseguenze.

PS: dalle sue parole, parrebbe che l’ex coach non si sia accorto della valanga di fischi piovuta dagli spalti del PalaRadi a fine gara e, dal tono della protesta, non certo solo da qualche sporadico tifoso. A me pare che quello solo contro (quasi) tutti fosse l’allenatore che neanche i giocatori – da quanto visto sabato sera nell’ultimo quarto – ne seguivano più le indicazioni.

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JUVI FERRARONI

Che colpaccio! La JuVi Ferraroni espugna il campo dell’Avellino Basket, una delle formazioni più in forma dell’intero campionato di serie A2, arrivata al match con i cremonesi sull’onda di sei vittorie consecutive e sulle ali dell’entusiasmo che anche il pubblico irpino ha ritrovato alla grande. La squadra del coach cremasco Alessandro Crotti, già sulla panchina cremonese dal 2021 al 2023 e alla guida della JuVi nell’anno della promozione dalla B alla A2, e dell’ex playmaker orogranata Antonino Sabatino, dopo un avvio di stagione contraddistinto da qualche battuta d’arresto di troppo, ha trovato la dietro la quadratura del cerchio e infilato una lunga serie di successi che hanno riportato i ‘lupi’ avellinesi in una posizione di classifica più consona alle aspettative del club.

Dal canto suo, coach Luca Bechi ha evidentemente preparato la sfida perfettamente, tanto che la JuVi Ferraroni è scesa sul parquet irpino animata da una grande voglia di stupire e non a caso ha praticamente mantenuto le redini dell’incontro per quasi tutti i quaranta minuti di gioco. L’assenza per infortunio del capitano Lorenzo Tortù non ha minimamente scalfito la voglia matta dei gigliati di puntare al colpo grosso, confezionando il prezioso successo, autentica impresa su uno dei campi più difficili del secondo campionato nazionale. Una grandissima vittoria messa a segno nonostante il pericolosissimo rientro della compagine di casa, passata addirittura in vantaggio nell’ultimo minuto dopo il lungo inseguimento; la compattezza juvina ha consentito però a Eddy Polanco e compagni di ripassare in vantaggio, questa volta definitivamente. E dopo lo scampato pericolo è giustamente esplosa la gioia di giocatori, staff tecnico e dirigenti, i quali con questo scalpo pesantissimo raggiungono in classifica a quota 14 il gruppo che comprende, oltre alla JuVi Ferraroni, altre piazze storiche della pallacanestro italiana quali Torino, Brindisi e Livorno.

A prescindere comunque dalla lotta in graduatoria per una migliore posizione, il blitz vittorioso ad Avellino accresce inevitabilmente la consapevolezza del gruppo juvino, già dimostrata nel corso del campionato, di potersela giocare alla pari con qualunque avversario; la JuVi Ferraroni, facendo emergere il cuore e la grinta tipica delle formazioni gigliate, è in grado di superare il gap tecnico e fisico rispetto alle avversarie meglio attrezzate. Non è sempre facile, ovviamente, tutto deve girare per il meglio, ma la vittoria in Irpinia ha dimostrato quanto la formazione di Bechi sia in grado di superare anche le situazioni più complicate.

Adesso i fari saranno inevitabilmente puntati su una di quelle sfide improbe: domenica 5 gennaio, infatti, al PalaRadi (ore 18) arriverà la capolista RivieraBanca Rimini – prima in coabitazione con Udine – forte del record di 14 partite vinte e sole quattro perse, oltre ad essere il secondo attacco del campionato. Sulla carta, vista la caratura del roster romagnolo, i favori del pronostico sembrano tutti a favore degli ospiti, ma lo spirito juvino potrebbe ribaltare la situazione, soprattutto se la squadra del presidente Enrico Ferraroni saprà difendere duro come ha già dimostrato di saper fare. Sarebbe importante aprire il nuovo anno solare così come si è chiuso il 2024, ovvero con il botto.





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