Un anno terribile per le donne, almeno 109 vittime di femminicidio in Italia

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Il 2024 si appresta a diventare un anno da dimenticare per l’Italia, un periodo in cui la cronaca nera ha purtroppo registrato un picco allarmante di violenza contro le donne. Con ben 109 omicidi registrati dall’inizio dell’anno fino a dicembre, il paese si trova di fronte a un dramma inaccettabile che mostra come la violenza di genere continui a essere un fenomeno urgentemente da affrontare. Di queste vittime, 95 sono state uccise in contesti familiari o affettivi, mentre 59 di loro hanno trovato la morte per mano di un partner o un ex partner. Analizziamo i casi più significativi che hanno segnato questo tragico bilancio mese dopo mese.

Gennaio: L’inizio di un dramma

La prima vittima del 2024 è Rosa D’Ascenzo, una donna di 71 anni uccisa il giorno di Capodanno. Rosa è stata spinta giù per le scale dal marito, un uomo di 73 anni, in un casolare a Sant’Oreste, nei pressi di Roma. A seguito dell’incidente, fu lo stesso marito, Giulio Camilli, a portarla in ospedale, dichiarando che la donna era caduta accidentalmente. La verità, però, emerse attraverso le evidenze mediche che rivelarono numerose ferite, in particolare alla testa, incompatibili con una semplice caduta. Questo caso ha fatto da apripista a una serie di omicidi che avrebbero contraddistinto l’intero anno.

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Febbraio e marzo: Omicidi di famiglia

Un mese dopo, il 13 febbraio, avviene un altro duplice omicidio a Cisterna di Latina, dove Nicoletta Zomparelli e sua figlia Reneé Amato furono fatte oggetto della furia di Christian Sodano, un 27enne. Le due donne cercarono di difendere Desireé, la giovane fidanzata dell’assassino, da un attacco armato, ma furono fatali. Il caso di Rosa continua a eco attraverso le pagine dei giornali. Il 16 marzo, a Roma, si registra l’omicidio di Li Xuemei, una 37enne cinese, uccisa dal marito durante una lite, mentre la loro figlia di cinque anni dormiva in casa. Entrambi i casi evidenziano quanto la violenza domestica possa manifestarsi in forme brutali e inaspettate.

Aprile a giugno: Un bilancio allarmante

Aprile segna un nuovo dramma, questa volta con la morte di Cristiane Angelina Soares De Souza, una brasiliana di 46 anni, che precipita dal quarto piano di una palazzina a Ostia. L’omicidio viene confessato da un moldavo di 41 anni, con il quale Cristiane aveva trascorso solo venti giorni. A maggio, la scomparsa di Francesca Deidda, avvenuta a San Sperate, culmina con il ritrovamento del suo corpo in un borsone, con il marito che risulta l’indagato principale. La drammaticità di questo caso è accentuata dal fatto che l’assassinio è avvenuto mentre la vittima dormiva, colpita mentre si trovava in uno stato di totale vulnerabilità.

Il 14 giugno si verifica un altro caso terribile, quando Hanna Herasimchyk, una 46enne di origini bielorusse, viene uccisa nel suo appartamento a Pozzuolo Martesana. Il compagno, al culmine di un litigio, è sospettato di averla assassinata. La spirale di violenza non sembra avere fine, mostrando un quadro desolante della condizione femminile in Italia.

Luglio a settembre: Gli omicidi proseguono

Nella notte tra il 29 e il 30 luglio, un’altra vittima si aggiunge alla lista: Sharon Verzeni, 33 anni, accoltellata mentre passeggiava a Terno d’Isola. L’assassino, catturato su video, ha successivamente confessato di aver agito in un momento di impulso. A agosto, tra le strade affollate di Fonte Nuova, Annarita Morelli, 72 anni, muore per mano del marito, con il quale si era separata. La brutalità di questi attacchi è evidente e mette in luce aspetti preoccupanti della società.

Settembre porta alla luce un omicidio inquietante: il ritrovamento di Maria Campai, 42 anni, in un giardino abbandonato. Per la sua morte viene arrestato un ragazzo di 17 anni, colpevole di aver agito per mera curiosità. Questi eventi pongono interrogativi difficili non solo sulla sicurezza delle donne, ma anche sull’educazione e i valori delle nuove generazioni.

Ottobre e novembre: Omicidi multipli e arresti

Ottobre si presenta come un mese particolarmente tragico, con la morte di più donne. Flavia Mello Agonigi, 54 anni, viene uccisa a Pontedera da un meccanico con cui aveva avuto contatti su un sito di incontri. Celeste Palmieri, madre di cinque figli, perde la vita davanti a un supermercato in Foggia, uccisa dall’ex marito, mentre Giovanna Chinnici, 63 anni, viene assassinata dal cognato. Ogni caso porta con sé un fardello di sofferenza e denuncia innegabile della condizione di vulnerabilità.

Nel mese di novembre, il dramma si rinnova con la morte di Luisa Trombetta, 82 anni, trovata senza vita nella propria abitazione. Il marito di 93 anni è arrestato. Le statistiche già allarmanti continuano a crescere, rendendo evidente una situazione insostenibile.

Dicembre: Colpo fatale per Emanuela

La triste serie si chiude il 19 dicembre, quando Emanuela Massicci, 45 anni, è uccisa dal marito. In casa, i due figli della coppia, di soli cinque e dieci anni, assistono impotenti al dramma. Il racconto di macabre dinamiche familiari si conclude con l’immagine di un uomo che, dopo aver picchiato e colpito la moglie, tenta di togliersi la vita. Questo caso segna un triste epilogo a un anno costellato di violenza, evidenziando l’urgenza di interventi e soluzioni concrete per fermare un processo che sembra non conoscere sosta.

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Con il bilancio di 109 donne uccise nel 2024, la società italiana si trova di fronte a una realtà da affrontare con urgenza e determinazione.

Ultimo aggiornamento il 31 Dicembre 2024 da Sofia Greco





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