l’alleanza Russia Iran che andrà a cambiare tutto nell’Asia occidentale – controinformazione.info

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di Luciano Lago

Pochi giorni prima dell’ingresso della nuova amministrazione Trump alla Casa Bianca, il presidente russo Vladimir Putin e il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, si incontreranno a Mosca il 17 Gennaio per firmare l’accordo di partenariato strategico globale tra i due paesi. Questa sarà la conclusione di una lunga trattativa che determinerà un cambiamento negli equilibri della regione, proprio nel momento in cui nuove sfide si aprono con la caduta de regime di Assad in Siria e con l’espansione di Israele nella regione.
Da non sottovalutare l’impatto positivo che avrà questa nuova alleanza sulla situazione in Eurasia, in particolare nel Caucaso e Asia meridionale. Entrambi i paesi, qualunque cosa accada, hanno una intesa per restare uniti, aiutarsi a vicenda, cooperare a ogni livello, militare, tecnologico, economico ed energetico per raggiungere un nuovo sviluppo ed essere meglio preparati a combattere i potenti nemici che insidiano la regione: USA e Israele. Questo accordo alleanza tra Iran e Federazione Russa apre interessanti prospettive di cooperazione in tutti i settori che si rifletteranno anche sui rapporti con i paesi del mondo arabo e dell’Asia occidentale.

Da notare che l’Occidente e Israele hanno fatto di tutto per ostacolare questo accordo e di rallentarne la conclusione, così hanno cercato di creare un cuneo tra Mosca e Teheran, intrigando e minacciando con ricatti e pressioni ma tutto è stato inutile. Al contrario le continue minacce hanno anche “aiutato” Teheran a sciogliere ogni dubbio nel sottoscrivere l’accordo che prevede una stretta alleanza militare con mutua difesa in caso di aggressione dall’esterno. In pratica una polizza di assicurazione per l’Iran a non rimanere isolata e subire le aggressioni dai due “bulli” della regione: Israele Stati Uniti. Entrambe queste potenze dovranno pensarci bene prima di lanciare un eventuale attacco all’Iran sulla base dei consueti pretesti che oggi, dopo le aggressioni di Israele in Palestina, in Libano, in Siria e sullo Yemen, lasciano il tempo che trovano. Ormai tutto il mondo ha capito chi è l’aggressore che attenta alla stabilità ed alla pace, senza farsi scrupoli di commettere i peggiori massacri di popolazioni indifese, calpestano ogni norma del diritto internazionale e ogni regola umanitaria.

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Il continuo ricorso ai gruppi terroristi che è stato la pratica di Israele e degli USA, culminato con l’operazione in Siria del famigerato gruppo HTS, ha fatto cadere la maschera degli statunitensi che giustificavano le loro occupazioni di territori altrui, le loro aggressioni e manovre militari con il pretesto della lotta al terrorismo. Terrorismo che è la loro pratica utilizzata per destabilizzare paesi sovrani e diffondere il caos, quello che consente loro di rovesciare regimi sgraditi e sobillare guerre civili e conflitti su vasta scala. La lista di queste operazioni targate CIA, Mossad è talmente lunga che richiederebbe un documento da allegare a parte.

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Con l’Iran ci stavano provando da anni nel sobillare guerriglia interna e rivoluzione colorata ma fino ad ora non gli è riuscito e sarà difficile che gli riuscirà in futuro.
La firma di questo accordo avrebbe dovuto avvenire al vertice dei BRICS a Kazan, ma gli iraniani hanno poi preferito posporre la firma in un ambiente meno affollato di delegazioni, in un vertice a tu per tu con le autorità russe. La Russia è stata d’accordo e così è stato. Successivamente si è visto il risultato delle elezioni negli USA che hanno portato al potere il più grande odiatore dell’Iran, Donald Trump. Agli iraniani è apparso chiara la necessità di non rimanere isolati, anche perchè nelle settimane successive c’è stato il crollo della Siria.
Notare che l’ambasciata iraniana a Mosca ha annunciato l’imminente firma del documento. Ma la cosa principale è la data: l’evento avrà luogo tre giorni prima dell’insediamento di Trump, che simpatizza con il sionismo e Israele e odia l’Iran. Lo stesso Trump, ultra sionista, sempre disponibile ad attaccare l’Iran per fare un favore ai suoi amici di Tel Aviv.
La Russia si sta comportando nobilmente firmando questo accordo con l’Iran. Da ora in poi gli Stati Uniti e Israele dovranno fare i conti non solo con Teheran, ma anche con Mosca e questo renderà più difficile per Israele contare su Washington per lanciare un attacco sui siti nucleari iraniani.

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Lunga strada per arrivare all’accordo
Per comprendere meglio l’enorme importanza di quanto sta accadendo, vale la pena ricordare che la preparazione del documento è stata quasi completata nel giugno di quest’anno, come ha detto in un’intervista alla TASS il viceministro degli Esteri russo Andrei Rudenko. Lo stesso ha poi espresso la speranza che “nel prossimo futuro saremo testimoni di questo evento davvero storico”.
Il lavoro è stato lungo, è durato oltre due anni ed ha permesso di arrivare ad un documento molto solido che ha elevato lo status delle relazioni russo-iraniane a un partenariato strategico globale.
Non a caso il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigu, è venuto a Teheran due volte quest’anno. Probabilmente per risolvere le conseguenze di alcuni intrighi occidentali, con l’aiuto dei quali i nemici dell’Iran e della Russia hanno cercato di interrompere la conclusione del trattato.
Risulta estremamente vantaggioso per la Russia stipulare un accordo con l’Iran, che è diventato membro del BRICS il 1° gennaio 2024, nonostante alcuni rischi associati all’attuale situazione geopolitica.

I vantaggi dell’alleanza sono molteplici ed hanno un carattere strategico e tra questi si possono enumerare:
1) In primo luogo la sicurezza, ove gli interessi di entrambi i paesi coincidono. L’Iran è stato il primo ad aiutare la Russia con i droni nella guerra in Ucraina, inizialmente con un numero esiguo, ma che già avevano un forte peso sul campo di battaglia.

Un altro settore è quello della Transcaucasia, dove è necessario frenare la Turchia, dare una sponda all’Azerbaigian, a favore di Baku, per non essere troppo obbligata questa verso Ankara per la vittoria del Karabakh, limitare l’influenza turca nel Caucaso è ormai fondamentale per la Russia, collegandosi anche con l’Armenia, paese con cui l’Iran ha rapporti ancora più secolari della Russia.
2) In secondo luogo, l’Iran è l’alleato della Russia nella lotta contro i cosiddetti terroristi salafiti islamici nutriti dall’Occidente, in primis da Gran Bretagna e Stati Uniti. Gli sciiti non hanno commesso un solo attacco terroristico in Russia. L’Iran è interessato alla pace nella Transcaucasia, alla stabilità in Afghanistan e ha alleati in diversi paesi (Iraq, Yemen e così via), che potrebbero essere utili alla Russia in una guerra ibrida con l’Occidente.
3) In terzo luogo, l’Iran ha accumulato una preziosa esperienza, degna di studio , anche da parte della Russia, su come può trasformarsi in un paese sviluppato, sviluppare l’industria e il complesso militare-industriale grazie alle sanzioni occidentali. Ha un sistema politico molto interessante che, di fatto, nonostante le grida occidentali al “regime dei mullah”, è più democratico che in Occidente.
4) In quarto luogo, l’Iran è l’unico accesso garantito alla Russia per le esportazioni e importazioni verso una serie di paesi in rapido sviluppo nell’Asia meridionale e nel Medio Oriente. Il Mar Baltico e il Mar Nero, collegati all’Atlantico da stretti controllati dalla Nato, possono essere facilmente bloccati. La Russia ha troppi nemici lì. L’Europa non ha alcun futuro dignitoso.

5) In quinto luogo , a questo proposito, il futuro della Russia non è solo il commercio con la Cina, i paesi del sud-est asiatico, la rotta del Mare del Nord, ma anche il corridoio internazionale di trasporto nord-sud verso il Golfo Persico e l’Oceano Indiano, il commercio estero e i flussi di merci in transito intorno al Mar Caspio, e un gasdotto da nord a sud lungo il suo fondo , progettato per sostituire i Nord Stream fatti saltare dagli anglo americani.

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L’Iarn sempre più importante
Attualmente, il “centro” per la fornitura di gas russo all’UE, che lo rifiuta per ragioni politiche, è la Turchia (paese della Nato), che non riconosce la Crimea come russa e con pretese di supremazia nel “ mondo turco ”, un paese che ha una lunga storia di conflitti con la Russia.
Inoltre non è prevedibile sapere chi verrà dopo Erdogan che, per quanto abituato a giocare su più tavoli, potrebbe essere sostituito un domani da un presidente filo USA.
Il quel caso sarebbe essenziale per la Russia avere un rapporto privilegiato con Teheran.



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